Simonetta Aprosio arrestata per favoreggiamento Forse la ragazza conosce il nome dell'assassino

Simonetta Aprosio arrestata per favoreggiamento Forse la ragazza conosce il nome dell'assassino L'INCHIESTA A ROMA PER IL DELITTO DI VIA ERITREA Simonetta Aprosio arrestata per favoreggiamento Forse la ragazza conosce il nome dell'assassino Il 15 novembre dello scorso anno la giovane, mentre saliva sull'auto, fu aggredita e ferita da un uomo - Un coraggioso impiegato - corse in suo aiuto, ma fu ucciso dall'aggressore che stava fuggendo - La ragazza ha sempre sostenuto di non ricordare nulla e ha chiesto anche di essere sottoposta al siero della verità - Gli inquirenti sono di parere contrario e sperano che in carcere si decida a parlare 'comunque sia in grado di po (Nostro servizio particolare) Roma 2 febbraio. Simonetta Aprosio, la ragazza del delitto di viale Eritrea è stata arrestata per favoreggiamento personale in omicidio. Il provvedimento nel .confronti della giovane donna è stato sollecitato dal sostituto Procuratore Bruno De Majo. Il rappresentante dell'accusa spera che, rinchiusa in una cella di isolamento del carcere femminile di Rebibbia, Simonetta Aprosio si decida a rivelare la identità dell'uomo che nell'autunno scorso, dopo averla aggredita, uccise a colpi di pistola Sergio Mariani, l'impiegato accorso in suo aiuto. De Maja è convinto che la ragazza conosca l'assassino o terlo descrivere. Per questo ha chiesto il suo arresto, avvenuto nelle prime ore del pomeriggio. Un funzionario del|la «.Squadra Mobile» si è pre- entato nell'abitazione della Aprosio, in viale Eritrea, e le ha notificato il mandato di attura. La ragazza, piangendo, ha iempito di indumenti personali una valigia e, accompagnata dalla madre, è andata n questura donde successivamente ha proseguito per Re-] bibbia. «Ci aspettavamo una ventualità del genere — ha detto più tardi la madre —, l dottor De Majo è convinto che mia figlia non abbia parato per paura p per favorire 'uomo che l'aggredì e che poi uccise 11 povero Mariani. Ma non è vero: Simonetta non ricorda nulla di quello sconociuto, lo ha ripetuto con sincerità Innumerevoli volte durante i suoi interrogatori. Ha perfino chiesto di essere sottoposta al siero della verità! Che altro doveva fare? ». Il delitto avvenne il 19 novembre dello scorso anno. Poco dopo le 22 Simonetta stava per salire sulla sua utilitaria, parcheggiata in viale Eritrea, quando un uomo le intimò di sedersi al volante; la portiera di destra era senza sicura e o sconosciuto si mise accanto alla giovane e le legò i polsi con una cordicella preparata con due cappi. Nella colluttazione ohe segui, l'aggressore colpi la donna con un coltello. Proprio in quel momento arrivò in viale Eritrea Sergio Mariani, sposato e padre di due bimbi L'impiegato, resosi contò che la ragazza stava subendo un'aggressione, inseguì lo sconosciuto che, sceso dalla macchina, si stava allontanando a piedi Stava per raggiungerlo quando l'assalitore della Aprosio voltatosi di scatto sparò un colpo di pistola, uccidendolo all'istante. Simonetta Aprosio -scese dal la vettura; ancora con le mani serrate dalla cordicella si rifugiò in un bar; alcuni ragazzi le tolsero il legaccio; poi a giovane, che perdeva sangue dal torace, telefonò alla madre e al fidanzato, un medico, che più tardi la convinse a recarsi in ospedale per farsi curare la profonda ferita. Il comportamento della giovane suscitò molte perplessità. Non seppe o non volle riferire alcun particolare sui connotati dell'aggressore; disse di non ricordare nulla, di non poterlo descrivere nemmeno in modo sommario. il magistrato, convinto ohe volesse proteggere Vassassinodi Mar ioni, la incriminò per la- grado di ricordare la figura dell'omicida. voreggiamento personale, reato che prevede una pena massima di quattro anni di carcere. Prima aveva voluto però sottoporla ad una perizia psichiatrica per valutarne la personalità e per accertare se effettivamente era stata colpita; a causa dello choc prodottole dall'aggressione, da una totale amnesia. Là risposta dei medici legali fu sfavorevole alla ragazza: dissero infatti che essa era psichicamente a posto e quindi in Il difensore di Simonetta, l'avvocato Luciano Revel, nell'estremo tentativo di evitare l'arresto, chiese al dottor De Majo di sottoporre la ragazza alla prova del siero della verità, fi magistrato respinse l'istanza trattandosi di un esperimento non previsto dal nostro codice. Conclusa t'indugine preliminare, De Majo ha trasmesso gli atti al giudice istruttore per la formalizzazione dell'istruttoria sollecitando per lei il mandato di cattura, che il giudice ha firmato stamani. Simonetta ha seguito la stessa sorte di Gerda Hoddap,. la ragazza tedesca incriminata per aver favorito — disse l'accusa — l'assassino della connazionale Christa Wanninger, accoltellata in uno stabile di Via Emilia, nei pressi di Via Veneto. Anche quella volta si sospettò che la Hoddap, dinanzi alla cui porta avvenne l'omicidio, non volesse parlare per proteggere-' l'autore del delitto. Il suo caso si concluse in istruttoria con un proscioglimento con formula ampia. g. g. Simonetta Aprosio ieri pomeriggio a Roma mentre esce dagli uffici della Questura, accompagnata da un agente in borghese e da una donna poliziotto (Telefoto Ansa)

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