I misteri della Previdenza

I misteri della Previdenza STATO IMEFFlllEMTE E DISAGIO DEI CITTADINI I misteri della Previdenza II nostro sistema assistenziale e previdenziale «è cresciuto deforme», come ammettono gli stessi alti dirìgenti - L'Inani spende 850 miliardi all'anno per 26 milioni di assistiti; ha 108 miliardi di deficit e 120 miliardi di debiti con gli ospedali - «Troppe visite, troppe medicine inutili», spiegano i capi; ma le cure serie sono insufficienti, gli stipendi dei funzionari molto alti, le nuove sedi per gli uffici costano miliardi - L'Inps distribuisce sei milioni e mezzo di pensioni: ma piccole e le fa aspettare per anni - «I 18.500 impiegati non bastano, i càlcoli sono troppo minuziosi, le convalide ministeriali lentissime» - Sarà vero; tuttavia nessun organo di controllo si era accorto degli stipendi illegali, e malgrado le pensioni di fame ci sono 400 miliardi di passivo (Dal nostro inviato speciale) Roma, gennaio. Sul lato destro della Cristoforo Colombo, la via che dall'armoniosa cinta delle Mura Ardeatine introduce al mondo devastato e caotico dei quartieri nuovi, /Ino all'Eur, si- alza una struttura monumentale. E' la nuova sede dell'Inam in costruzione: 4 miliardi. Già è fiorita un'antologia di piccoli racconti popolari attorno a quell'edificio che può dirsi uno degli emblemi del sistema previdenziale e assistendole italiano, alla perenne ricerca di una- mitica efficienza. L'Inam ha speso, nel 1966, quasi 850 miliardi per garantire cure mediche e prodotti farmaceutici ai suoi assistibili, che sono 26 milioni e mezzo; ma non può contare sulla riconoscenza soddisfatta della'gran inassa ed è In lotta con i medici, anche ! insufficienza del personale, con i farmacisti. L'Inps, ohe vanta il favoloso disavanzo di 400 miliardi, ha inaugurato da poco una nuova sede a Milano: grattacielo di (8 plani. 132 mila metri cubi, 4 milfardt e mezzo di lire (senza tener conto dell'arredo). La massa dei pensionati che ricevono assegni di fame, dei pensionabili che aspettano per anni e anni la definizione delle loro * prati che», si ribella condensando lo scontento in un giudizio generico: « Quelli pensano a costruire palazzi e ad attribuirsi lauti stipendi alle nostre spalle ». Condanna ingiusta, certamente, perché accomuna gli uomini di buona volontà con l profittatori. Dobbiamo però risolutamente farla finita con le giustificazioni confuse, con i discorsi tecnici che snaturano i problemi e ne deformano l'essenza elementare: non basta, ai cittadini, sapere che ogni anno l'Inps paga 6 milioni e 665.04» pensioni, che «liquida» 61,3000 nuove pratiche, che l'efficienza degli impiegati è aumentata tanto da ridurre a 45 minuti primi il tempo globale occorrente per ogni pratica. Il cittadino che paga i contributi previdenziali e le tasse che servono per integrarli vorrebbe sapere se la enorme massa di 3370 miliardi spesa dall'Inps nel 1966 ha avuto per la collettività i benefici di un autentico servizio sociale. « Perché tanti sono costretti ad aspettare mesi e anni la pensione, ridotti alla miseria dopo una vita di lavoro e dopo aver pagato i contributi? », domando al presidente dell'Inps, Fanelli. «I ritardi sono dovuti alla .insufficienza del personale e alla'complessità dei controlli. Certe delibere devono aspettare un anno per essere convalidate dal Ministero del Tesoro e da quello del Lavoro. La storia di ogni 'pensionabile deve essere rifatta Ano all'infanzia, nel particolari più minuti; dobbiamo accertare se ha avuto le 6 lire della mutualità scolastica, per 11 calcolo della pensione definitiva». E' senz'altro vero che la macchinosità imposta dalle leggi è eccessiva. Ma si resta perplessi al sentir parlare di li o 11 a e a a ey, ù e n te lo i n di ce er e o s o oe, n r 63 i alhe hi ai rn o, ote ni no he er e u con quelle centinaia di direttori e l 18.500 impiegati | che costano quasi 50 miliardi all'anno. Più convincente la spiegazione dell'ultimo disavanzo: il ristagno economico degli anni scorsi causò una diminuzione dei contributi (che arrivano da un milione di aziende), mentre aumentavano le spese per sussidi ai disoccupati e per integrazioni salariali ai lavoratori a orario ridotto. L'Inps ha avuto nei momenti tristi un'indubbia funzione compensatrice. «Questi istituti sono cresciuti deformi », mi dice ancora il presidente Fanelli e tocca, in sintesi, un male esteso, complesso. Sono cresciuti addirittura contro la legge: l'intero sistema delle retribuzioni è stato costruito e perfezionato violando la legge del 191,5. Come mai la Corte dei Conti lo ha denunciato soltanto pochi mesi faf Par di sognare quando i responsabili di questi enti parlano, in buona fede, di pesantezza del controlli ministeriali. Nel giro di venVanni i ministri del Tesoro e del Lavoro'sono stati tanti e di diverso colore: non si sono mai accorti delle superpensioni e suptrliquidazioni, di nulla, benché le minime « pratiche » e < delibere » fossero sottoposte al loro esame t Tutti invocano riforme radicali. «La legge attuale ci obbliga a polverizzare le pensioni » dicono all'Inps. Larghissimi strati di cittadini versano contributi quasi irrisori, solo in parte compensati dalle integrazioni dello Stato e dalle maggiori quote imposte ad altre categorie.' la pensione minima è tuttora insufficiente, aggirandosi sulle 15-20 mila lire mensili. Si dovrebbero eliminare miriadi di pensioni a cittadini che hanno altri redditi, si dovrebbe rivedere il sistema delle alte pensioni. Be ne parla dal 1949, quando la commissione D'Aragona cominciò gli studi di riforma della previdenza. Sono passati 17 anni ed altre commissioni di studio sono al lavoro. Vorrebbe riforme anche il presidente dell' Inam, prof. Coppini. L'Inam è l'istituto che dovrebbe assistere il cittadino quando si ammala ed ha uno stuolo di consoci minori. Enpas tstatali), Ina-, del e altri. Se il deficit dell'Istituto, che è stato di 86 miliardi (disavanzo di cassa: 100 miliardi) avesse come contropartita un servizio sociale soddisfacente, non resterebbe cìie la verifica del costo. Purtroppo il quadro è grigio: scioperi di medici, ,assistiti che non trovane posto in ospedale, altri costretti a ricorrere a cliniche private coprendosi di debiti, chirurghi che rifiutano di operare se non pagati a fariffe personali, farmacisti in agitazione perché i medicinali dati gratuitamente non vengono rimborsati in tempo debito, ospedali non pagati dall'Inam ("hanno 120 miliardi di crediti;. Gli assistibili sono oggi 44 milioni e 956.194, comprendendo quelli delle mutue agricole, i professionisti e artigiani, tutti gli statali, parastatali e comunali. Il solo Inam conta 26 milioni e 592 mila assistibili. Perché non soddisfa e al tempo stesso costa tantot II presidente Coppini mi dice.- «La situazione finanziaria è grave e si è aggravata ancora benché lo Stato abbia dato un aluto di 25 miliardi. E' forte la sproporzione fra 1 contributi e quel che l'Istituto deve dare ». L'Inam dovrebbe garantire gratuitamente medico e medicine, ricovero, indennità agli ammalati pari ai 50 per cento del salario e un lavoratore su tre si ammala durante l'anno, costando in media 26.081 lire. Da una porte preme una massa di cittadini largamente immatura: un assistito Inam consuma in medicinali con larghezza, senza pensare che qualcuno deve pagarli. Il consumo medio prò capite è di 8867 (ire in Italia, di 4854 in Gran Bretagna. In compenso, da noi Jacqueline Kennedy è ricomparsa In pubblico dopo le polemiche per II libro di Manchester: eccola al «Groller Club» di New York dove ha assistito alla presentazione di un libro 1 cui proventi saranno devoluti alle vittime delle alluvioni In Italia (Tel. A.P.) zioni », osservava Gramsci 40 anni fa. Ma oggi i comunisti 'difendono chi è riuscito a strappare di più, anche se di questa lotta beneficia chi ha stipendi alti e ingiustificati, a danno- dei minori e della collettività intera. Mario Fazio gli enti assistenziali spendono un terzo di quel che si spende in Inghilterra per ricoveri in ospedale. La ragione è negativa: scarsità di ospedali. TI disordine è generalizzato: ogni assistito pesa in media con 8 visite mediche all'anno e 12 ricette, il doppio della media olandese e sette volte quella svedese. «Un caso di influenza ci costa 8-10 visite e 15 prescrizioni farmaceutiche » mi dicono all'Inam. I rimedi f II prof. Coppini mi dice: «Facciamo una proposta all'opinione pubblica: rinunciare all'assistenza minuta, alle pastiglie per 11 raffreddore e riconvertire il sistema destinando il più possibile alla costruzione di ospedali per garantire cure effettive a chi ha veramente bisogno ». Cè l'esempio della Danimarca, dove i medicinali « non indispensabili» sono pagati per intero e dove gli ospedali danno gratuitamente ogni cura, anche gli interventi chirurgici. Si tratterebbe di una scelta politica e dovrebbero farla Governo e Parlamento, non rinunciando però all'esame radicale dei costi di questi istituti, gonfi di migliaia di dirigenti. Uno dei tanti dirigenti dell'Inam, dai comiiti modesti, guadagna da 6 a 9 milioni all'anno; ma non si trovano medici, pacati come gli archivisti. « Quintino Sella otterrebbe qualcosa? », ho domandato a uno dei ministri più insofferenti. Risposta: « Potrebbe fare dei risparmi molto modesti in rapporto alla enormità delle spese. Pochi miliardi all'anno. E avrebbe l'ostilità di tutti 1 dipendenti *. La confusione dei valori è arrivata a tale segno che un risparmio di alcuni miliardi non viene tenuto in conto; e si difendono privilegi conquistati .violando la legge, quasi fossero diritti acquisiti. « Mentre per 1 cittadini comuni l'osservanza delle leggi è un obbligo morale e giuridico, per quelli che si confondono con lo Stato l'osservanza è soltanto un obbligo morale, senza san

Luoghi citati: Danimarca, Gran Bretagna, Inghilterra, Italia, Manchester, Milano, New York, Roma