La «guardia del corpo» della gioielliera riconosce tra i fermati uno dei rapinatori
La «guardia del corpo» della gioielliera riconosce tra i fermati uno dei rapinatori Passo avanti nelle Indagini per II "colpo,, di Torino La «guardia del corpo» della gioielliera riconosce tra i fermati uno dei rapinatori Ha indicato Luigi D'Aguanno e ha detto: «E' lui che mi ha colpito» - Il giovane nega e minaccia querele per calunnia - Rilasciati perché estranei alla rapina di corso Corsica e all'attività della banda l'ex cameriera della signora Natta, il fidanzato e un'altra torinese (Dal nostro corrispondente) Milano, 27 gennaio. Nel corso delle indagini che gli agenti della Squadra Mobile di Milano, in collaborazione con i colleghi di Torino e di altre città, stanno conducendo per chiarire le responsabilità dei fermati quali presunti rapinatori della signora torinese Nanda Bianchi Natta, una circostanza positiva è stata registrata quest'oggi: uno dei fermati è stato riconosciuto dall'ex agente di Pubblica Sicurezza, « guardia del corpo» della Natta. Salvatore Picciolo, giunto stamane in Questura proveniente da Palermo, è stato subito messo a confronto con i maggiori indiziati. Quando davanti all'ex agente è passato Luigi D'Aguanno di SS anni, il Picciolo ha avuto un sussulto. Lo ha osservato bene e ha gridato: «E' lui, è quello che mi ha colpito con una bastonata: lo riconosco benissimo per il semplice fatto che è strabico». Quando il fermato ha udito questa accusa ha dato in escandescenze, e dopo aver negato recisamente ' ha detto: «Non appena mi lascerete in libertà, querelerò 11 Picciolo per calunniai. Oltre al riconoscimento da parte dell'ex-guardia, che subito dopo l'aggressione aveva sottolineato il particolare dello strabismo nel giovane che lo aveva percosso, un'altra prova è stata raggiunta contro il D'Aguanno. Nel corso di una perquisizione effettuata nella sua abitazione torinese, gli agenti avevano .rinvenuto un giubbotto in tela cerata dal quale mancava l'anello che serve per far scorrere la cerniera lampo. Un anello di questo genere era stato ritrovato sulla macchina abbandonata dai banditi subito dopo il colpo: il cerchietto di metallo, si è potuto stabilirlo ora con esattezza, appartiene alla cerniera del giubbotto del fermato. Luigi D'Aguanno ha respinto però anche questo addebito: «Ho acquistato l'indumento da uno sconosciuto per poche centinaia di lire e non aveva l'anello: per poter far scorrere la cerniera gli avevo messo una fettuccina »', Queste prove stanno inchiodando alle loro responsabilità i maggiori indiziati anche se finora nes- sitno ha fatto ammissioni decisive. La breccia nel muro del silenzio sembrava fosse stata aperta ieri da Renato Croce, il quale aveva ammesso di aver partecipato alla rapina di Cassano d'Adda ai danni del fattorino bancario Wladimiro Zaócanti al quale tre malviventi avevano strappato la borsa contenente 5 milio?ii in confanti: ti oiouane fermato Salvatore Picciolo, ha riconosciuto il rapinatore due complici; Luigi D'Aguan no e un torinese che viene ora attivamente ricercato. Oggi però il Croce, messo a confronto col D'Aguanno, ha ritrattato tutto e negato di aver compiuto la rapina: lo stesso atteggiamento ha tenuto il suo presunto complice. Gli inquirenti sperano ora di poter mettere presto le mani sul torinese ricercato per indurre il Croce e il D'Aguanno a confessare. . ■.Questa sercr-ire del.fermati — la torinese Cesarina Ruella, l'ex cameriera (fella signora Natta, Rosalba Biagini, e il fidanzato di quest'ultima Adriano Giacometti, sono stati rimessi in libertà in quanto risultati estranei al colpo c all'attività della banda: tutti gli altri 28 fermati continuano a negare, hi particolare sotto il fuoco degli inquirenti si trova quasi sempre Giovanni Cosano, ritenuto il cervello della grossa gang. Pare, ma la notizia non è stata confermata, che il fermato fosse il finto spazzino che si trovava a circa 100 metri dal punto in cui il 9 dicembre scorso vennero aggredite la Natta e il Piccioli. Aveva evidentemente l'incarico di permettere la ritirata dei suoi complici e di sventare eventuali inseguimenti. Ovviamente anche il Cosano nega. Non sarà facile per gli inquirenti giungere rapidamente alla conclusione dell'inchiesta su quella che, in via Fatebcnefratelli, è ritenuta una delle bande più pericolose. g. m aveva fatto anche il nomeCassano d'Adda ai danni fattorino bancario WladimZaócanti al quale tre maventi avevano strappato borsa contenente 5 milio?iconfanti: ti oiouane ferm
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