Saragat e Moro invitati a Mosca Podgorny arriva stamane a Torino

Saragat e Moro invitati a Mosca Podgorny arriva stamane a Torino Imsèl visita del Fareaiclente dell'Uarss in Italia. Saragat e Moro invitati a Mosca Podgorny arriva stamane a Torino L'annuncio ufficiale dell'invito è staio dato dallo stesso capo sovietico - Saragat e Moro hanno accettato - Ieri si sono svolti i colloqui politici ira i due Capi di Stato ed i rappresentanti dei rispettivi governi - Si è discusso sul progetto sovietico per una conferenza sulla sicurezza europea (l'Italia chiede che ad essa partecipino anche gli Stati Uniti), sul Vietnam, l'Onu, il disarmo - Podgorny ha sottolineato che gli accordi economici con la Fiat e con altre società italiane non solo rappresentano un vantaggio per le parti, ma giovano ai rapporti fra i due Paesi e alla distensione internazionale (Nostro servizio particolare) Roma, 25 gennaio. A conclusione della prima fase dei colloqui italo-sovietici, il presidente Podgorny ha oggi invitato ufficialmente nell'Urss il capo dello Stato Giuseppe Saragat e il. presidente del Consiglio Moro. Nel darne l'annuncio durante il banchetto offerto stasera a Saragat, Podgorny ha detto: «Esprimiamo la nostra soddisfazione per il fatto che questi inviti sono stati accettati ». I due statisti avevano esaminato stamane al Quirinale le principali questioni mondiali e, con soddisfazione, i progressi realizzati nel campo tecnico-economico nei rapporti fra Italia e Urss. Al colloquio lianno partecipato per l'Italia anche il presidente del Consiglio Moro e il ministro degli Esteri Fanfani, con otto alti funzionari del Quirinale e della Farnesina; per l'Unione Sovietica, il vice presidente del Consiglio Tikhonov, i vice primi ministri Kusnetzov (Esteri) e Kuzmin (Commercio Estero) con undici personalità ed esperti. C'erano due Interpreti. La conversazione è stata aperta dal Presidente sovietico che ha introdotto il tema della sicurezza europea, sviluppando la proposta avanzata nell'aprile del 1966 a Roma dal mini- e r e i o r d e a e e o stro degli Esteri Gromyko di una conferenza di tutti i Paesi europei per avviare a soluzione i gravi problemi tuttora aperti, come quello della Germania. Gli altri punti del colloquio sono stati il Vietnam, l'Onu, il disarmo, la non proliferazione nucleare, le relazioni bilaterali fra i due Paesi. Per quanto riguarda la sicurezza europea, Podgorny ha riepilogato l'atteggiamento sovietico, spiegando i motivi che, a suo parere, giustificano una tempestiva riunione della conferenza alla quale sono interessati — ha detto — gli Stati del continente europeo. Il Presidente dell'Urss ha illustrato le ragioni per le quali, secondo l'Urss, una stabile distensione passa per il riconoscimento della Germania Orientale e del confine Oder-Neisse, e dovrebbe essere garantita dalla denuclearizzazione (e, in prospettiva, alla neutralizzazione) della fascia centro-europea, comprendente le due Germanie. Saragat ha risposto che l'Italia, in linea di principio, è favorevole alla .conferenza. Il problema è quello della sua accurata preparazione fissando i modi, i temi, i tempi e, in particolare, i partecipanti. Il nostro Paese, a differenza dell'Unione Sovietica, ha sempre sostenuto che Stati Uniti e Canada — con i quali ha precisi impegni difensivi — devono essere presenti alle progettate trattative europee. Inoltre, secondo l'Italia, sarebbe un grave errore non tener conto delle forze tedesche sinceramente democratiche, contrarie "a qualsiasi pressione revanscista. I due statisti hanno riconosciuto la fondamentale funzione delle Nazioni Unite per la pace e per superare angosciosi problemi, come la fame che affligge due terzi dell'umanità; hanno concordato ~ulla necessità di evitare la proliferazione nucleare e di agevolare il disarmo. Quindi Podgorny e Saragat sono passati ai rapporti italo-sovietici. L'intesa raggiunta dall'Urss con la Fiat, per la costruzione a «Città Togliatti» di una fabbrica che produrrà seicentomila'vetture l'anno, è stata definita una grande realizzazione. L'accordo ha dato un decisivo contributo al miglioramento delle relazioni bilaterali; quando diverrà operante, questo accordo porterà un riequilibrio della bilancia commerciale italiana che, attualmente, è passiva verso l'Urss. Anche la positiva conclusione delle trattative in corso con altri grandi complessi italiani ( Olivetti, [Eni, Montedison, Finmeccani- co; ampllerà . l'area de gli Iscàmbi. Così' gli accordi cul-\turali, fra cui quello cinematografico, e la convenzione consolare per tutelare i cittadini dei due Paesi. Coneludendo, Saragat si è felicitato con Podgorny per il prossimo arrivo in Italia di una delegazione della Croce Rossa soviètica che esaminerà con la Croce Rossa italiana la dolorosa vicenda dei nostri dispersi in Russia. Dopo il colloquio, Podgorny e Saragat hanno partecipato alla colazione offerta a Villa Madama dal Presidente del Consiglio. Al. brindisi, Moro ha dichiarato che , l'Italia, «pur nella diversità di valutazioni su taluni problemi e nel pieno rispetto, dei propri impegni di amicizia e di alleanza lealmente, mantenuti » intende contribuire al «grande dialogo civile.» con, fiducia, realismo, ampia visione, per superare le tensioni: che preoccupano i -governi' e J( popoli Podgorny, ha- risposta; Cfte' Vallargamento deiìa cooperazione non solo internazionale, ma anche fra due -Paesi pub avere un'influenza indubbiamente proficua alla «causa vitale della distensione mondiale'». Podgorny, che d ingegnere, ha usato un'immagine tecnica: «Nel meccanismo complesso delle relazioni fra Italia e Urss funzione delle ruote motrici viene svolta dai settori della collaborazione economica e tecnico-scientifica: basti citare la realizzazione della progettazione congiunta e della costruzione d'un grande impianto di autovetture sul Volita». Dopo aver' sottolineato «l'atteggiamento realistico dei circoli d'affari italiani », Podgorny ha concluso sostenendo che la' cooperazione deve estendersi «su scaia europea» perché la- 'sicurezza dell'Europa « sarà- tanto più forte e stabile quanto più largo e solido sarà il suo fondamento materiale». Successivamente Moro, Nen- ni e S'anfani hanno esaminato con il vice primo ministro Tikhonov i rapporti' economici fra i due Paesi, con specifico riguardo all'accordo Fiat e alle trattative per la costruzione del metanodotto dell'Eni dagli Urali a Trieste. In serar ta Podgorny ha offerto un banchetto in onore di Saragat in un grande albergo romano, presenti personalità del governo, del Parlamento, dei partiti e del mondo economico. Al levar delle mense l'ospite, annunciando l'invito nelVUrss a Saragat e Moro, ha espresso soddisfazione per i colloqui pieni di «sincerità e concretezza», non ancora conclusi, ma «già utili». Domani Podgorny e il - seguito, accompagnati dai ministri Andreotti e Tolloy, arriveranno alle 12,20 in treno a Torino dove, dopo un incontro in Municipio, nel pomeriggio visiteranno la Fiat. Lamberto Fumo l n l e e . r ' .i 1 : ." i .,') 1 .——^feap^— li presidente Saragat accanto ai Capo dello Statò sovietico Podgomy che stringe là mano all'on. Moro fTel. AP)