Una bambina appena nata fu «venduta» per 18 mila lire

Una bambina appena nata fu «venduta» per 18 mila lire Una bambina appena nata fu «venduta» per 18 mila lire Il processo a Napoli - Nacque da una relazione tra un impiegato e una giovane, e venne registrata allo stato civile col nome del «compratore» - Imputate otto persone tra cui la levatrice e i testimoni che firmarono l'atto a a i i e i e e i (Dal nostro corrispondente) Napoli, 23 gennaio. (a.l.) Otto imputati sono comparai stamane al Tribunale penale di Napoli coinvolti nella vicenda di una bimba che era stata < venduta > per 18 mila lire qualche tempo dopo la nascita: tutti gli accusati debbono rispondere di alterazione di stato civile, reato che prevede pene fino a quindici anni di carcere. Il fatto accadde nel 1961 ad Afragola, un paese nei dintorni di Napoli, ma fu scoperto soltanto due anni dopo. La rivelazione venne da una ragazza, la ventitreenne Giovanna Maugeri. La giovane, presentatasi ai carabinieri, disse che il suo fidanzato — il perito edile Gioacchino Lanzano, di 27 anni, impiegato agli uffici comunali — rifiutava di sposarla benché dalla loro relazione fosse nato un bimbo. La ragazza, per vendicarsi, aggiunse di avere dato alla luce, due anni prima, una bambina e che la pìccola era stata « venduta > dal fidanzato. Di fronte ai carabinieri allibiti Giovanna Maugeri narrò: * Avvenne nel maggio 1961. Il giorno 14 misi al mondo una bambina, Maria Rosaria, che lui e una sua zia vendettero pei diciottomìla lire ai coniugi Gavetta. La vendita avvenne dopo la nascita, quando la bambina non era stata ancora registrata. Ora mia figlia si chiama Maria Rosaria Gavetta. Controllate ». La Maugeri fece il nome della levatrice che si sarebbe prestata a convalidare l'alterazione di stato civile. I carabinieri indagarono. Allo stato civile di Afragola trovarono effettivamente l'iscrizione di (c Gavetta Maria Rosaria, di Paride e di Maiale Carmela, avvenuta ad Afragola In via Giovanni Amendola 163 :». Sotto l'iscrizione c'erano le firme dell'ostetrica Assunta Di Nardo e dei testimoni Carmela Janniello e Maria Andreozzi- Pu anche trovata la prima levatrice che assistette al parto della piccola Maria Rosaria. Era una donna anziana, Anna De Rosa, la quale disse che « dopo cinquantaquattro anni di professione onorata 2. le era stata fatua la proposta di avallare l'alterazione di stato civile in cambio di un com penso. A proporle l'affare eia stata la puerpera, ma lei indignata l'aveva messa alla porta.' Quando fu chiamato dai carabinieri, Gioacchino Lanzano ammise di avere « venduta > la figlia per diciottomila lire, sa pendo di non commettere nes 3un reato (la vendita di un fi glio non può essere punita dal la legge essendo un contratto improduttivo di effetti giuridi ci, cioè nullo; tutt'al più può presumere il reato di * viola zione degli obblighi di assisten za familiare »), ma negò di avere partecipato all'alterazio ne di stato civile. I giudici dovranno decidere se credergli o no; in caso affermativo, dovranno mutare la rubrica in quello di « soppres sione di stato », non avendo Lanzano denunciato la nasci ta della bambina. L'ostetrica Di Nardo ha sempre sostenu¬ tdbzedapslstzsruEsltEet«Ssusdrs to dì avere agito in buona fede; le avevano detto che la bimba era nata di notte senza alcuna assistenza e lei si era prestata a rilasciare la dichiarazione per la pratica anagrafica. La sentenza è prevista nella prossima settimana. Maria Rosaria, ignara protagonista della vicenda, ha ora sei anni.

Luoghi citati: Afragola, Napoli