Tre mediti sorpresi di notte a prelevare due cani già sottoposti alla vivisezione

Tre mediti sorpresi di notte a prelevare due cani già sottoposti alla vivisezione Drammatico appostamento nello stabulario delle Molinette Tre mediti sorpresi di notte a prelevare due cani già sottoposti alla vivisezione Scavalcato un muro, sono entrati con chiave falsa - Le guardie zoofile nascoste nel locale buio, hanno intimato il "mani in alto" puntando le pistole - Un medico fugge, ma è inseguito e raggiunto - Denunciati anche per violazione di domicilio Tre medici sono stati sorpresi la scorsa notte mentre stavano prelevando due cani, già sottoposti ad esperimenti chirurgici, per adoperarli in nuove esperienze. La legge vieta che si possa Intervenire più di una volta sullo stesso animale con operazioni chirurgiche sperimentali. Il cav. Mario Masselli presidente della Protezione Animali aveva avuto sentore che alle Molinette questa norma veniva infranta all'insaputa della direzione dell'ospedale e dei clinici. Ieri ha chiesto alla questura l'autorizzazione di intervenire con un appostamento notturno presso lo stabulario, il reparto nel quale vengono custoditi i cani già operati e in attesa di guarigione. Ottenuto il permesso, il cav. Masselli ha predisposto l'azione oon gli agenti Giuseppe Trappo, Giuseppe Buniva e un cittadino zoofilo. Lo stabulario delle Molinette attualmente ospita una trentina di cani. Si trova in un settore uu po' appartato, in prossimi tà delle camere mortuarie ed è custodito da un guardiano che di notte lo chiude a chiave e lo abbandona. Le guardie zoo file della Protezione animali so no in possesso delle chiavi e hanno il diritto di controllare l'andamento del reparto. I quattro agenti si sono appostati alle 19.30. Cinque minuti prima dello undici si è aperta la porta che immette nell'antieame ra la quale è divisa dal reparto degli stalli da una tramezza di muro alta due metri. Tre persone, senza accendere le luci, hanno scavalcato il muro e hanno incominciato ad avanzare nel corridoio mentre 1 cani, allarmati da queste presenze, ab¬ baiavano in coro. Gli agenti hanno atteso ancora prima di intervenire, per avere la prova delle intenzioni dei medici. E infatti questi hanno prelevato due cani, un maschio e una femmina, uno dei quali era stato operato recentemente di rivascolarizzazioin; renale. Li hanno resi innocui con un cappio intorno al muso per evitare elle mordessero e hanno incominciato a trascinarli verso l'uscita. Le povere bestie, già provate dalle precedenti, dolorose vicissitudini, cercavano di opporsi alle intenzioni dei tre sconosciuti. A questo punto gli agenti hanno acceso le luci e hanno gridato: «Mani in alto» puntando le pistole. Due medici hanno ubbidito subito, il terzo invece ha cercato di fuggire, ma è stato inseguito dall'agente Trappo che lo ha costretto a fermarsi sotto la minaccia dell'arma. Rimessi nel loro stallo i due cani, gli agenti hanno accompagnato i tre medici nell'ufficio dello stabulario dove sono stati identificati per i dottori Andrea Calvi, Giorgio Giribone e Antonio Mussa della clinica Chirurgica. Essi hanno ammesso che volevano effettuare delle radiografie sul due animali. Il cav. Masselli, prima di rilasciare 1 tre sanitari, ha chiesto l'intervento del prof Foltz sovrintendente sanitario dell'ospedale San Giovanni, per esporgli i fatti accaduti Ma il prof. Foltz era assente e del fatto si è interessato il direttore amministrativo dott. Moro. Questi ha smentito i medici dichiarando che essi non avevano alcuna autorizzazione per effettuare, a quell'ora, delle radiografie sui cani. Oggi il cav. Masselli presenterà alla magistratura una relazione sull'accaduto perchè essa possa prendere gli opportuni provvedimenti a carico dei trasgressori della legge (tra l'altro i sanitari dovranno rispondere anche di violazione di domicilio per essere penetrati in un reparto chiuso a chiave con accesso vietato). Due dei medici sorpresi dagli agenti della Zoofila: Giorgio Giribone e Antonio Mussa

Persone citate: Andrea Calvi, Antonio Mussa, Giorgio Giribone, Giuseppe Buniva, Giuseppe Trappo, Mario Masselli, Trappo