I protesti cambiari in Italia scesi del 7 per cento nel '66

I protesti cambiari in Italia scesi del 7 per cento nel '66 Seconda I datti deli9istituto di statistica I protesti cambiari in Italia scesi del 7 per cento nel '66 Le cifre (relative ai primi 9 mesi dell'anno scórso) confermano la tendenza ad una maggiore regolarità nel pagamento dei debiti In valore, la riduzione delle inadempienze è stata del 6 per cento Roma, 17 gennaio. Continua la flessione dei protesti di cambiali ed assegni bancari in Italia. Dopo la consistente contrazione avutasi nel 1965, l'Istat informa che, nei primi nove mesi del 1966, la flessione rispetto al corrispondente periodo del 1965 è stata di oltre il 7 9fc per quanto riguarda il numero dei protesti, e del 6 Te per quanto riguarda gli importi. In complesso, nel gennaio-settembre 1966, sono stati elevati 10 milioni 269 mila protesti, per un ammontare di 623 miliardi di lire. Poiché la flessione prosegue, nonostante l'intervenuta normalizzazione dei consumi interni, è da ritenere che si stia verificando una maggiore * moralizzazione > nel costume finanziario degli italiani. I termini di pagamento cui i debitori si obbligano vengono, cioè, osservati con una puntualità che tende a ridurre progressivamente le inadempienze, siano esse dovute a disattenzione od a materiale impossibilità da parte del debitore. (Italia)

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