Padre e figlio morti, tre parenti in fin di vita colti nel sonno dalle esalazioni d'una stufa

Padre e figlio morti, tre parenti in fin di vita colti nel sonno dalle esalazioni d'una stufa Ita sciagura in una villa alle parto ai Milano Padre e figlio morti, tre parenti in fin di vita colti nel sonno dalle esalazioni d'una stufa Il giovane, 28 anni, era invalido; il padre era un pensionato di 64 anni - Abitavano a Cinisello Balsamo - Tre donne, che dormivano in un'altra stanza, ricoverate in gravi condizioni - L'abitazione era stata invasa nella notte dall'ossido di carbonio (Dal nostro corrispondente) Milano, 9 gennaio. La scorsa notte, in una villetta di Cinisello Balsamo, due persone — padre e figlio — sono morte e tre sono in fin di vita, per le esalazioni di ossido di carbonio sprigionatosi da una stufetta. Il grave incidente è accaduto in una palazzina di via Casignolo, dove abitava il pensionato Giovanni Bergonzi di 64 anni con la moglie Celestina Lazzaroni di »ir il figlio Luigi di 28, la figlia Giovanna di SO e una parente, Luisa Bianchi di 70 anni. Per aiutare il padre a tnandare avanti la famiglia, la ragazza aveva trovato un im piego in un'industria della zo na, mentre il fratello, purtroppo, non era in grado di lavorare: una grave malattia lo aveva reso invalido molti anni or sono. Giovanna Bergonzi era setti pre la prima a uscire di casa verso le 7,30; poi i vicini vedevano la madrs e la zia che cominciavano a sbrigare le faccende domestiche e, se il tempo lo permetteva, anche il padre, che usciva per occuparsi del giardino. Stamane invece, le finestre dell'appartamentino dei Bergonzi, tre stanze al piano terreno della palazzina, sono rimaste chiuse e alle 10 non si era ancora visto nessuno. Allora un vicino di casa, Giuseppe Fioroni ha avvisato un'amica, Emilia Fugazza, ed entrambi sono andati nella villetta. Bergonzi era partita senza di re nulla, ma si sono ricreduti quando hanno notato che la porta era socchiusa: inoltre imiiiHiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiniiiiiiiiiiiiD Per un attimo i due «annopensato che forse la famiglia dallinterno si sentivano i guaiti di un cagnolino che il pensionato teneva con sé. «Appena varcata la soglia — ha raccontato la Fugazza — da una porta aperta che dà nel bagno ho visto spuntare i piedi di un uomo. Ho chiamato il Fioroni e insieme ci siamo inoltrati lentamente nel corridoio in penombra e abbiamo così scoperto la sciagura. Nella stanza a sinistra abbiamo trovato Luigi steso a terra e ormai cadavere Nella stanza sulla destra, prima del bagno, 1 corpi privi di sensi della moglie, della figlia Giovanna e di Luisa Bianchi. In fondo, nel bagno, il corpo di Giovanni Bergonzi, del quale avevamo visto spuntare i piedi v Chiesto aiuto immediatamente accorrevano le ambulanze della Croce Rossa con un medico e i carabinieri del nucleo investigativo. Il medico si accorgeva che per il padrone di casa e per il figlio non c'era ormai più nulla da fare. Le tre donne, invece, erano anco ra vive: venivano immediata mente condotte all'ospedale di Monza e poste sotto la tenda a ossigeno. Le loro condizio ni sono estremamente gravi e i medici non sono in grado di dire se riusciranno a salvarsi. Nella prima ricostruzione dei fatti, gli inquirenti hanno pensato che la tragedia fosse stata determinata dall'ingestione di cibi guasti. Questa ipotesi era avvalorata dal fatto che, all'interno dei locali, non si avvertiva alcun odore di gas. E dal fatto che, sul tavolo del tinello, erano in vista vasetti di medicinali digestivi. Ciò poteva lasciar supporre che l'intera famiglia Bergonzi fosse rimasta intossicata da sostanze alimentari avariate. In seguito, dopo un più particolare esame della posizione dei corpi, i carabinieri hanno accertato un fatto importante: cioè che tutti quanti erano stati quasi simultaneamente colpiti da malore. Infatti, tranne la figlia Giovanna e la vecchia zia, gli altri erano ancora vestiti. Ciò ha fatto capire che non si trattava di cibi guasti, ina dell'esalazione di ossido di carbonio dalla stufetta, situata a metà del corridoio e che, al momento in cui erano giunti gli inquirenti. funzionava ancora. L'ossido di carbonio, infatti, è completamente inodoro e nessuno ave va avvertito la presenza del gas nell'appartamento. Una attenta ispezione ha fatto constatare che la stufa aveva il tiraggio difettoso e che quindi le esalazioni non venivano completamente scaricate nella canna fumaria. Le tre donne, che dormivano insieme nella stessa stanza hatmo potuto resistere maggiormente all'insidia del veleno, probabilmente perché ta loro camera è la più lontana dalla stufa ed anche perché sembra che la loro finestra non fosse ben chiusa. g. m Luisa Bianchi, in gravi condizioni, e Luigi Bergonzi morto a Cinisello (Telef. Ansa)

Luoghi citati: Cinisello, Cinisello Balsamo, Milano