Tenta di uccidersi col gas l'amico della mondana assassinata a Novi Ligure
Tenta di uccidersi col gas l'amico della mondana assassinata a Novi Ligure SCONVOLTO DAL DOLORE PER LA MORTE DELLA FIDANZATA Tenta di uccidersi col gas l'amico della mondana assassinata a Novi Ligure «Ormai non posso più vivere» ha scritto su un foglio - Il giorno precedente aveva tentato il suicidio recidendosi le vene dei polsi - Lo aveva salvato un amico al quale ha confidato: «Soltanto ora mi sono accorto di voler tanto bene a Franca» - Ancora nessuna traccia dell'omicida (Dal nostro corrispondente) Genova, 7 gennaio Giorgio Vasirani, il gioitane fidanzato di Franca Ferrerò, la mondana genovese assassinata a Novi Ligure, ha tentato due volte di uccidersi: ieri pomeriggio si è tagliato le vene dei polsi con una lametta, questa mattina ha aperto il rubinetto del gas dopo aver infilato il tubo della cucina in un sacchetto di nailon che si era avvolto attorno alla testa. E' stato salvato appena in tempo: le sue condizioni sono gravi, ma non disperate. Perché l'ha fattoT «Dopo quello che è successo non posso più vivere. La mia mente è sconvolta dal dolore»: sono parole sue, scritte su un foglio che i carabinieri hanno trovato accanto al suo corpo. Giorgio Vasirani, 28 anni, abita a Bolzaneto in una camera ammobiliata al numero 9 di via Piero Maroncelli. Viveva li da quasi un anno con j Franca Ferrare Sapeva tutto di lei e giustificava la sua sqtiallida professione col fatto che lui, idraulico disoccupato, non era in grado di mantenerla. L'accompagnava al treno della sera che la conduceva a Novi Ligure e, puntuale, tornava in stazione ad attendere il suo ritorno col treno della notte. Così era avvenuto anche mercoledì tra le 2,1.30 e l'l,S0, ma l'attesa, questa volta, era stata inutile. Il giorno dopo, giovedì, leggendo la notizia del delitto su un giornale della sera, aveva intuito che la giovane sconosciuta uccisa alla periferia di Novi Ligure doveva essere Franca Ferrara: si era perciò spontaneamente presentalo ai carabinieri del Nucleo investigativo, accelerando così il riconoscimento della vittima. Giorgio Vasirani era stato interrogato per tutta una notte. Ma egli aveva subito allontanato ogni possibile sospetto sul suo conto fornendo un alibi ineccepibile per le ore cruciali: cena in trattoria, una partita al biliardo, uno spettacolo cinematografico in compagnia di amici. Ieri, l'epilogo del dramma. Nella camera ammobiliata che per quasi un anno aveva divi so con Franca Ferrara, il gio vane colto da una crisi di sconforto si è tagliato le vene dei polsi con una lametta da barba. Il padrone di casa, Ilario Mazzitelli, uVn elettricista j Giorgio Vasirani, fidanzato della giovane uccisa a Novi, In ospedale dopo il tentativo di suicidio .(Tel. Leoni) di Sì anni, si è accorto in tempo dell'accaduto en ha chiamato un amico di G.urgio Vasirani. Costui appena accorso, ha tamponato le due ferite (che fortunatamente erano superficiali) e ha cercato di chiarire i motivi del disperato gesto. « Soltanto adesso mi sono accorto di voler tanto bene a Franca — .oli confida il giovane —. Sono ore e ore che piango: non posso più vivere senza di lei Meglio farla finita una volta per tutte ». L'amico gli ha parlato a lungo, lo ha consolato e si è fatto promettere che non avrebbe tentato più di uccidersi. Anche il padrone di casa è rassicurato. Questa mattina va come di consueto al lavoro e lascia solo l'inquilino: Quando torna, alle 12,30, trova l'uscio chiuso dall'interno: suona,.bussa, chiama, ma non ottiene risposta. Intuisce quello che può essere accaduto ed allora corre ad avvertire i fteini di casa: l'appartamento è al primo piano: con una scala a pioli un giovane raggiunge una delle finestre, rompe i vetri ed entra. I locali sono invasi dal gas, Giorgio Vasirani, che indossa il pigiama, è riverso sul pavimento della cucina, immobile. Ha la testa avvolta in un sacchetto di nailon nel quale è infilato il tubo di raccordo del bocchettone del gas. Il soccorritore spalanca tutte le finestre. Un paio di minuti dopo arriva un'ambulanza della croce Bianca, Giorgio Vasirani viene portato d'urgenza all'ospedale Pastorino di Bolzaneto. E' ancora in vita ma respira debolmente. Respirazione artificiale e poi ossigeno: poco alla volta, lo sventurato si rianima. Alle quattro del pomeriggio le sue condizioni appaiono migliorate, per cui i medici decidono di trasferirlo all'ospedale di San Martino, ben più attrezzato per casi del genere. Ora, il giovane si trova sotto la tenda ad ossigeno: la prognosi è riservata, ma non si dispera di salvarlo. f. d.
Luoghi citati: Genova, Novi Ligure
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