Arrestato in un campo di girovaghi il giovane che sparò al tassista cuneese

Arrestato in un campo di girovaghi il giovane che sparò al tassista cuneese Aggredì l'autista nella notte di S. Silvestro Arrestato in un campo di girovaghi il giovane che sparò al tassista cuneese I carabinieri per bloccarlo hanno accerchiato l'accampamento - Fermato il girovago di 18 anni; ha negato l'aggressione, ma il tassista lo ha riconosciuto (Nostro servizio particolare) Cai-aglio, 4 gennaio I carabinieri del nucleo investigativo e della polizia giudiziaria di Cuneo, in collaborazione con l'Arma di Caraglio sono riusciti a catturare l'autore della rapina subita la notte di 8. Silvestro dal tassista cuneese Giuseppe Revello. L'arrestato, il diciottenne Osvaldo Barovero da Caraglio, nega, ma il Revello messo a confronto con lui lo ha riconosciuto senza esitazione. II tassista è stato aggredito quando mancavano venti minuti alla mezzanotte, sulla strada di S. Anna di Bernezzo, in aperta campagna, dal giovane che un quarto d'ora prima si era presentato al suo posteggio di corso Nizza, chiedendogli di condurlo a Bernezzo Quando il Revello gli aveva comunicato il prezzo della corsa, per tutta risposta il giovane aveva estratto di sotto la giacca una carabina con le canne mozzate, intimandogli di consegnargli tutto il denaro che aveva con sé. Il Revello lo aveva supplicato di non fargli del male, spiegandogli che aveva sette figli. jAfa quando aveva fatto l'atto di estrarre il portafogli, equivocando sul suo gesto, il bandito aveva fatto fuoco a bruciapelo contro il tassista. L'arma era, molto probabilmente, caricata a salve, per cui la fiammata del detonatore aveva procurato all'autista soltanto ustioni e abrasioni al viso guaribili in pochi giorni Spinto dalla disperazione il Revello si era gettato sull'aggressore, ingaggiando con lui una violenta colluttazione. I due erano rotolati sul pendio innevato ma, più agile della sua vittima, il bandito era riuscito a svincolarsi e a fuggire. Più tardi, nel corso di una prima battuta, i carabinieri avevano rinvenuto in un cespuglio il fucile abbandonato dal rapinatore. Le indagini sono state condotte dai carabinieri a ritmo serrato. Nei tre giorni successivi al grave episodio tutta la campagna, la fascia collinare da Vignolo, Cervasca, Bernezzo, fino a Caraglio, è stata accurate me aie setacciata Decine di giovani sono stati interrogati e messi a confronto coi il Revello, ma con esito negativo Ieri, finalmente, una traccia buona Nei pressi di Cervasca il comandante dei carabinieri di Caraglio. maresciallo Davi, che transitava sulla sua camionetta reduce da una pertunt razione, notavo un giovane ohe dopo aver scorto l'automezzo militare si allontanava precipitosamente. Le sue caratteristiche corrispondevano a quelle di un girovago, appartenente ad una carovana accampata vicino alla frazione S Bernardo di Cervasca. sul conto del quale si nutrivano sospetti. Il comandante interinale del gruppo, capitano Di Stefano, disponeva così la « sorpresa notturna » all'accampamento dei nomadi. Muovendo da sei posizioni diverse, una decina di, automezzi dei carabinieri circondavano da ogni lato la carovana II Barovero tentava di fuggire, ma veniva bloccato da un brigadiere. Il ragazzo si divincolava come un ossesso, mentre uomini, donne e vecchi della tribù si gettavano contro i carabinieri pian genda e protestando con alte arida l'innocenza del Barovero. Una turba di persone si so¬ no lanciate dinanzi alle auto dei carabinieri, cercando di svincolare il Barovero dai militi che lo stavano ammanettando. Il giovane è stato alfine condotto alla caserma di Caraglio, dove veniva disposto un confronto all'americana. Il Reietto, subito convocato, non ha avuto alcuna esitazione. Ha puntato subito l'indice sul Barovero esclamando: « E' lui che mi ha sparato! ». Il giovanotto ha subito ribattuto: «Sono innocente, non ho mai visto quest'uomo ». Invitato però a presentare un alibi per l'ultima notte dell'anno, il giovane non è stato in grado di farlo. Frattanto il magistrato inquirente firmava l'ordine di cattura nei suoi confronti, per cui, poci prima di mezzogiorno, il girovago veniva tradotto alle carceri giudiziarie. n. m. Il giovane rapinatore Osvaldo Barovero accompagnato In carcere a Cuneo (Sedino)

Persone citate: Barovero, Caraglio, Di Stefano, Giuseppe Revello, Osvaldo Barovero