«Volevo sentirmi qualcuno» spiega l'assassino delle estetiste

«Volevo sentirmi qualcuno» spiega l'assassino delle estetiste Mju strage nella seuala professionale dell'Arizona «Volevo sentirmi qualcuno» spiega l'assassino delle estetiste Ha ucciso a rivoltellate quattro ragazze e una bimba «Sono deluso» ha dichiarato alla polizia, «dovevo farne fuori di più» - Avrebbe voluto soffocare le vittime con sacchetti di plastica per vederle morire lentamente Mesa (Arizona), lun. matt. Ha ucciso, perché si parlasse di lui, il diciottenne dell'Arizona Robert Benjamin Smith. Egli ha assassinato quattro estetiste e una bimba di tre anni e mezzo, sorridendo, e oggi, negli uffici del vice direttore del carcere della contea di Maricopa, ha ripetuto al procuratore distrettuale le parole già dette, ieri allo sceriffo di Meza, aggiungendo di aver ucciso al solo scopo che si parlasse di lui. L'agghiacciante episodio è noto: ieri mattina a Mesa, elegante sobborgo di Phoenix, nell'Arizona, il diciottenne Robert B. Smith era entrato armato in un salone di bellezza annesso al < Rose-Mary college of beauty » (Collegio scuola per estetiste) ed aveva costretto sette ragazze a gettarsi faccia a terra sul pavimento, disposte in cerchio. Quindi aveva sparato freddamente contro le vittime, ricaricando tre volte l'arma omicida. Come aveva avuto la pistola? « Me l'hanno regalata — ha dichiarato il ragazzo — per il mio ultimo compleanno ». E ha aggiunto: «Ha funzionato bene: credo di averlo dimostralo ». Delle sette, tra ragazze e bimbe (compresa una piccola di tre anni e mezzo. Debra, figlia della ventisettenne Joyce Seller uccisa dal ragazzo) cinque sono state uccise. Secondo la polizia, e sulla base delle dichiarazioni dell'assassino, questi aveva « preso in esame » varie possibilità prima di far cadere la sua scelta sulla scuola per estetiste. Il ragazzo aveva pensato, tra l'altro, di compiere la strade in un salone di bellezza di Houston nel Missouri, dove egli abitava con la famiglia, ma poi aveva considerato « die là non ci sarebbe stato un numero sufficiente di persone da uccidere ». Il sergente Ray Gomez, che ieri ha tratto in arresto il diciottenne folle, ha dichiarato che il ragazzo avrebbe voluto uccidere tante persone quante ne uccise ad Austin lo studente Charles Whitman, cioè ben sedici. « In un certo senso — ha detto l'assassino al procuratore distrettuale — sono deluso perché ho ucciso troppo poca genie, comunque i giornali di tutto il mondo devono per forza par lare di me ». Per fare qualcosa di diverso rispetto a quanto avevano fat¬ to Whitman ad Austin e l'uccisore delle otto allieve infermiere a Chicago. Robert B. Smith aveva progettato di uccidere le sue vittime mettendo loro sulla testa un sacchetto di plastica per poi «guardarle morire asfissiate ». « Purtroppo i sacclietti di cui m'ero iirovvisto erano troppo piccoli — ha detto l'assassino — e quindi ho deciso di usare la mia bella pistola da cote boy ». u> Le quattro donne assassinate. Il criminale ha anche ucciso la bambina di una di esse

Persone citate: Charles Whitman, Joyce Seller, Mesa, Ray Gomez, Robert Benjamin Smith, Whitman

Luoghi citati: Arizona, Austin, Chicago, Houston, Missouri, Phoenix