Per i disordini di Agrigento denunciate settantanove persone alla magistratura di Gigi Ghirotti

Per i disordini di Agrigento denunciate settantanove persone alla magistratura Continuano le indagini della polizia e dei carabinieri Per i disordini di Agrigento denunciate settantanove persone alla magistratura Tra costoro anche alcuni impresari edili e professionisti (nominati nella relazione Martuscelli) che organizzarono la manifestazione - La nuova giunta de, eletta giovedì scorso, può finalmente spendere i venti miliardi stanziati dal governo - Si attende che sappia agire con probità e sveltezza - Nei tempi passati capitava che il sindaco riunisse il Consiglio comunale una volta l'anno (Dal nostro invialo speciale) Agrigento, 30 dicembre. Stasera il questore dott. Michele Gambino ha presenti tato alla Procura della Re• pubblica la denuncia contro V 79 persone responsabili dei m disordini accaduti in Agri; gento nei giorni 19 e 20 diJlcembre scorsi. Il questore, fiche durante i tumulti fu ^colpito in faccia da una sasi sata (un cerotto sulla guan&cia gli ricopre ancora oggi sfila ferita), ha dichiarato che mi funzionari della squadra 1 mobile hanno agito in stret| ta intesa con gli ufficiali del 'comando gruppo carabinies^ri. La denuncia (lei responsi; sabili dei tumulti è stata Sfatta a piede libero, per cessata flagranza. II questore ha ricusato di : fare i nomi delle persone denunciate, perché coperti «dal segreto istruttorio, tuttavia ha precisato che si . tratta di sedici persone de•rnunciate per istigazione a > delinquere e a disobbedire ^alle leggi, nonché di concorso in violenza privata, danneggiamento, blocco stradale é tentativo d'invasione dei pubblici u.'hci e, inoltre, per ^contravvenzione all'art. 18 ì del Testo Unico delle leggi ' di P.S. L'art. 18 del T.U. riguarda le pubbliche dimo' , strazioni non autorizzate -iLa facoltà di sfilare in corneo, ai dimostranti, era slatta in effetto concessa, ma -■ quando la manifestazione ^cominciò ad andare per le ^lunghe e a degenerare, il fi questore chiese agli organizzatori di ordinare lo scioglimento della folla. In effetti la dimostrazione continuò, e così ricadde fra le manifestazioni vietate. E' facile arguire che in questo gruppo di sedici persone sono compresi i dirigepti dell'associazione civica per lo sviluppo di Agrigento. Una associazione, come si sa, sorta una ventina di giorni prima dei fatti. Ispiratori e dirigenti sono, fra gli altri, alcuni professionisti e imprenditori edili, coinvolti negli scandali rivelati al Parlamento dalla relazione Martuscelli. « Non abbiamo guardato in faccia nessuno », è stata la risposta del questore quando gli abbiamo chiesto se fra questi denunciati vi sono anche « personalità autorevoli » della vita agrigentina. In sostanza, è stata una conferma indiretta che anche i protagonisti « occulti » della manifestazione sono compresi nella denuncia. Dieci persone sono state • denunciate per invasione e saccheggio degli uffici del genio civile, per danneggiamento aggravato allo stabile di detti uffici, nonché per violenza e resistenza aggravata alla forza pubblica; trenta sono state denunciate per tentata invasione dello stesso edificio pubblico, diciotto per blocchi stradali o per concorso negli stessi reati; quattro per i reati di cui .sopra e anche per pubblica intimidazione, blocco stradale e violenza alla forza pubblica; e, infine, un di mostrante per diffusione di notizie false e tendenziose. Su tutti i settantanove denunciati pesa anche l'accusa di adunata sediziosa. I reati sono molto gravi e potrebbero anche comportare, per alcuni dei denunziati, il giudizio in Corte d'Assise. Ma di ciò la decisione spetterà all'Autorità giudiziaria. Il questore ha spiegato di aver proceduto in questi giorni agli interrogatori di tutte le persone denunciate e di aver agito sulla scorta di testimonianze, di scritti, di film, di pellicole fotografiche, che sono serviti di base per la identificazione dei dimostranti più riottosi. « Questa non è che la prima fase dell'indagine, che si chiude. Altre fasi seguiranno», ha concluso. E' probaLile che la nuova giunta, eletta ieri sera dalla maggioranza del Consiglio comunale, non si aspettasse una così sollecita concili sione delle indagini sui disordini. In verità, era parso di scorgere una certa impazienza, da parte della maggioranza consiliare (22 consiglieri democristiani, contro 18 di tutti gli altri partiti), nel voler arrivare alla elezione degli assessori. La seduta, in palazzo municipale, nella Sala dei Gi¬ glavcIsdcsMcdndlpccmpalsalsicqcmz1dzsceqrds ganti, era stata indetta per le 17,30. Ma si dovette aspettare più di m'ora per veder comparire in aula i consiglieri di maggioranza. I democristiani presero posto sui loro banchi e la seduta ebbe inizio con una corrucciata paternale del sindaco, il notaio Antonio Marsala. Rivolto al pubblico, numeroso e compatto dietro le transenne, e che non dava il minimo segno di insofferenza malgrado l'ora di attesa trascorsa in piedi, il sindaco annunciò che non avrebbe tollerato commenti, né applausi, e men che meno fischi; al primo mormorio, avvertì, avrebbe fatto sgomberare l'aula. In realtà, il pubblico se ne rimase composto e in assoluto silenzio per tutta la seduta. Non così i signori consiglieri della maggioranza, i quali di lì a poco cominciarono a dar segni di irrequietezza non appena un consigliere (comunista), il medico D'Alessandro, si alzò a chiedere la parola. « Il 19 dicembre scorso... », esordì. I colleghi di maggioranza insorsero : « Basta ! Basta! All'ordine del giorno c'è la elezione della Giunta, e non vogliamo ascoltare questo discorso! » L'oratore riprese il suo dire, ricordando che il 19 dicembre scorso erano avvenuti dei fatti, in Agrigento, sui quali il Consiglio aveva diritto di conoscere il pensiero del Sindaco. « Ma il Sindaco è stato uno dei protagonisti di quella giornata! », gridò un consigliere democristiano. Il Sindaco incalzò: «Siamo qui per eleggere la Giunta. Il discorso è fuori tema. Le tolgo la parola! >. Un altro oppositore si alzò a dire che la discussione sui fatti del 19 e del 20 dicembre era necessaria: il Consiglio rischiava di eleggere una Giunta priva di credito sia presso il governo centrale, sia presso il governo regionale, sia infine presso la stessa popolazione agrigentina, ed era quindi necessario affrontare la discussione sulla responsabilità della situazione. Non ci fu verso. I consiglieri della maggioranza, strettisi presso il Sindaco, si diedero ad interrompere l'oratore. Il quale, imperterrito, soggiunse: « Dall'ombra del rapporto Martuscelli emerge la responsabilità di un gruppo di speculatori, che sono poi anche gli istigatori dei disordini del 19 dicembre. In quel giorno la parola d'ordine fu che la colpa di tutto non era dei ladri, ma di coloro che li avevano denun¬ ciati per le loro speculazioni. Si disse pure che bisognava dare l'amnistia ai responsabili del disordine ediizio di Agrigento, cioè ai responsabili della frana ». A questo punto i Consiglieri di maggioranza, irati, ridarono che era ora di smetterla e che bisognava dar corso alla elezione dela Giunta. « Basta con la demagogia, non vogliamo sentire questo oratore! Se ne vada! ». Una consigliera comunale, anch'ella di maggioranza, disse : « Non vogliamo più chiacchiere, è ora di mettersi a lavora¬ re! ». Al che l'oratore replicò : « Ma se sono tre mesi che siamo senza Giunta! ». Parlarono anche altri oratori, tutti, chi più chi meno, biasimando l'idea di mettere insieme una Giunta in queste condizioni. Ma la maggioranza aveva fretta. Finiti gli incidenti, ci fu nel chiasso generale qualcosa come una votazione. Ne uscirono eletti, con 21 voti, gli assessori: quattro della vecchia Amministrazione, quattro di prima nomina. « E adesso, per un anno non ci si rivede più! », escla¬ mò un consigliere della minoranza. « Perché tra un anno? Il sindaco ha assicurato che riunirà il Consiglio di frequente », domandai a quel consigliere. Mi rispose: «Sono quattordici anni che faccio il consigliere comunale in Agrigento. In passato siamo stati persino un anno intero senza essere riuniti. Quando poi ci si chiamava in seduta eravamo invitati a ratificare fino a 365 delibere di Giunta! E stia tranquillo che non ci scomoderanno troppo nemmeno l'anno venturo! ». Gigi Ghirotti

Persone citate: Antonio Marsala, D'alessandro, Martuscelli, Michele Gambino

Luoghi citati: Agrigento