Gilas, l'avversario di Tito esce oggi dal carcere per amnistia

Gilas, l'avversario di Tito esce oggi dal carcere per amnistia Gilas, l'avversario di Tito esce oggi dal carcere per amnistia Lo scrittore (55 anni) è uno dei grandi capi della guerra di liberazione jugoslava - Dal '56 ha vissuto quasi sempre in prigione: fu condannato per aver preso posizione a favore degli insorti ungheresi, poi per i duri attacchi al regime di Tito e alla Russia - L'estromissione dal partito dello stalinista Rankovic avrebbe favorito il provvedimento di clemenza (Dal nostro corrispondente) Vienna, 30 dicembre. Milovan Gilas sarà rilasciato domani in libertà dal penitenziario di Sremska Mitrovica, che sorge a settanta chilometri da Belgrado, in seguito a provvedimento di amnistia, i L'ex vicepresidente jugoslavo ha dovuto affrontare più] volte il carcere per restare fedele alla fama di uomo libero e coraggioso. Costretto ad abbandonare la sua carica e uscito dal partito nel 1954 perché sosteneva la necessità di una maggiore libertà di discussione all'interno del regime, Gilas fu condannato a tre anni di carcere duro alla line del lflóG, per la posizione presa durante la rivoluzione ungherese (scrisse su un giornale americano che questa rappresentava il principio della fine del comunismo). Un anno dopo esplose la bomba editoriale del suo libro La nuova classe in cui denunciava la corruzione dei regimi comunisti, per cui fu sottoposto a nuovo processo e condannato a sette anni di detenzione. Nel 1961, dopo oltre quattro anni, la pena fu sospesa a condizione che egli non svolgesse attività politica. Evidentemente Gilas riteneva che l'impegno preso non riguardasse l'attività letteraria.: nell'aprile del 1962 dopo la pubblicazione a New York del suo libro di ricordi delle conversazioni avute con Stalin Colloqui con Stalin, fu nuovamente arrestato sotto l'imputa- zione di divulgazione di segreti di Stato e condannato (il 14 maggio dello stesso anno) a otto anni e otto mesi di carcere. Da tale data Gilas è rimasto chiuso nel penitenziario di Sremska Mitrovica, lo stesso che ospita anche lo scrittore «ribelle» zaratino Mihajlo Mihajlov. II provvedimento di clemenza va posto in relazione, secondo gli osservatori viennesi, con l'estromissione dal partito e dal governo di Alexander Rankovic (che occupava il posto un tempo coperto dallo stesso Gilas) il quale non ha mai fatto mistero della sua avversione per l'intellettuale montenegrino (Gilas è nato a Kolocsan nell'allora regno del Montenegro, nel 1911) che definiva: «anarchico», «riformatore », « liberale piccolo borghese». Gilas è stato da un certo punto di vista una vittima del sistema di dittatura staliniana (diretto da Rankovic con la collaborazione della polizia segreta) che ora si preferisce dimenticare. Un tempo a Gilas, quando p-a ancora uno dei quattro mt.nbri di maggiore importanza del Politburò jugoslavo e segretario dell'ufficio di propaganda comunista, venne chiesto: «Perche non lasciate libertà di elezioni, se siete così sicuri, come affermate, che il vostro comunismo incontrerà l'approvazione generale e il popolo è dalla vostra parte? ». Gilas rispose: «Semplicemente perché non siamo poi tanto sicuri che il popolo sia con noi ». Gilas è figlio di un ufficiale dell'esercito regio. Quando venne a Belgrado nel 1930 era poverissimo. Durante la guerra partigiana è stato uno dei quattro « grandi » che hanno organizzato il movimento d! resistenza: « Tito. Kardelj, Rankovic, Gilas», dice il testo di una notissima canzone rivoluzionaria che i partigiani conoscono tutti molto bene e che viene cantata ora soltanto raramente in edizione «aggiornata e sincopata » Bruno Tedeschi Milovan Gilas, l'ex braccio destro di Tito (Telefoto)

Luoghi citati: Belgrado, Montenegro, New York, Russia, Vienna