Il piacere di fare da sé i piccoli servizi di casa di Sandro Volta

Il piacere di fare da sé i piccoli servizi di casa Uno svago che richiede spirito d'iniziativa Il piacere di fare da sé i piccoli servizi di casa Riparare una pendola o un oggetto antico, aggiustare un lampadario, stendere la tappezzeria alle pareti: cose necessarie che, a farle da noi stessi, ci fanno sentire indipendenti ed attivi Di fronte a una difficoltà tecnica da superare, le ore passano senza che ce ne accorgiamo (Dal nostro corrispondente) Parigi, dicembre. E' diffìcile trovare ancora qualcuno che dica di non saper neppure cambiare il piombo di una valvola se la luce elettrica si spenge all'improvviso. Più i paesi si industrializzano e più bisogna imparare a far da sé ciò di cui si ha bisogno in casa, perdio, nella civiltà industriale, gli artigiani si fanno di giorno in giorno più rari. Non si tratta, d'altronde, soltanto di una necessità della vita moderna, perché, una volta imparato l'uso elementare degli utensili appropriati, si prende il gusto di eseguire da sé certi piccoli lavori d'interesse do- mestico, diventa l'occupazio- ne preferita della domeni¬ ca, svago e distensione soprattutto per coloro che nel corso della settimana sono impegnati in occupazioni di grossa responsabilità. Il costume è diffusissimo da molti anni in ogni classe sociale degli Stati Uniti, in Svezia esistono apposite scuole di Stato per ragazzi e per adulti, in Inghilterra ci sono ditte che vendono tutti i pezzi di un'automa- bile perché il compratore si diverta a montarla da sé. Ora il bricolage sta diventando il passatempo preferito anche dei francesi. Fra i molti significati della parola bricole, c'è anche quello di «lavoro minuto», « cosa senza importanza », qualcosa, insomma, che in italiano corrisponde a briccica, inezia o anche briciola. Ciò non vuol dire che il bricolage consista soltanto nel saper piantare un chiodo nel muro per appenderci un quadro, O' in altri lavoretti da nulla, che tutti sa nno fa re. Bricolage può essere l'or- te (difficilissima) di stende- re i rotoli di carta da palati sulle pareti d'una co- mera, di mattoncllare la stanza da bagno, di riparare una pendola Luigi Filippo, ferma da decine d'anni. Sono tutti problemi che ciascuno può risolvere da sé con una certa ingegnosità e un po' di destrezza, ed è appunto ciò che si era sempre fatto finora, ma, as- sumendo questa attività pio- porzioni senza precedenti, appare ora opportuno an- ette un insegnamento teo- rico. Un libro uscito in questi giorni (Janine Gardel: Le bricolage dans votre appartement), edito nella collezione « Le livre de poche », risponde a questa esigenza e sta diventando infatti un best seller: decine di migliaia di copie se ne sono vendute in meno di una settimana e il suo successo ha già offuscato quello dell'ultimo Prix Goncourt. Che cosa insegna Janine Gardel ai francesi che vogliono diventare bricoleurs? La prima cosa è la scelta dell'attrezzatura adatta, che deve esser fatta con serietà e senza, abbandonarsi a fantasie: quando si compra un utensile, bisogna prr.n- derlo bene in mano, soppesarlo, rendersi conto che si può impugnare con facilità c che il suo peso corrisponde alla forza del proprio pugno. Regola di grande impor lanza è poi quella di non prestare mai i propri utensili: sono oggetti personali, che il bricoleur deve consi- aerare come amici perchè è insieme con loro che lavora e. con l'uso, l'adattamento è reciproco. La mano si abi tua a maneggiare sempre '° stesso strumento e, allo | stesso modo, lo strumento, anche il più rigido e impersonale, finisce per adeguarsi alla mano che lo adopera: non bisogna che mani estranee lo deformino. Gli utensili vanno curati, puliti, conservati separatamente uno dall'altro per essere sempre pronti all'uso. E' consigliabile tenerli sotto chiave, affinché la moglie, in un momento di fretta, non si serva di un cacciavite per aprire una latta di conserva di pomodoro. Nella scelta, bisogna tener conto della qualità: il buon mercato è un lusso che, in questo campo, non ci si può permettere perché finisce sempre per costare troppo caro. Acquistati i ferri del mestiere, d'accordo con gli elenchi che Janine Gardel suggerisce per i diversi tipi di lavoro, seguono altri consigli pratici, il principale dei quali è di studiar bene ciò che si vuol fare prima di mettersi all'opera, perchè a , ... . . . dover poi ricominciare dac- . I capo non si arriva mai a risultati soddisfacenti. I Da queste premesse es- I senziali, il manuale passa all'insegnamento dei vari rami di bricolage: falegnameria, riparazione dei vecchi muri, elettricità, pittura, papier peint, tappezzeria, imbottitura di sedie e poltrone, pavimentazione, sistema pratico per cambiare il vetro a una finestra, arte di incorniciare un quadro. Sono insegnamenti tecnici non meno che estetici, benché questi abbiano meno importanza di quelli, perché ogni bricoleur intende affidarsi al proprio gusto ed e, anzi, la maggiore attrattiva del bricolage poter affermare la propria personalità in opere dove non ha messo mano nessun altro e che sono state create esclusivamente secondo la propria visione dell'utilità e della bellezza. Sandro Volta

Persone citate: Goncourt, Janine Gardel, Luigi Filippo

Luoghi citati: Inghilterra, Parigi, Stati Uniti, Svezia