Un mino di televisione

Un mino di televisione CRONACHE DEL WVERTIMEITO LA TV, SPETTACOLO DELLE SUBIATE IN FAMIGLIA Un mino di televisione Facendo un bilancio di ciò che si è visto sugli schermi nei dodici mesi del '66, si può dire: bene le inchieste, male la rivista - Insoddisfacente anche la prosa, mentre ha ottenuto vasti consensi il settore cinematografico - I telefilm italiani hanno battuto quelli stranieri - Trionfo dello sport Com'è andata la tv nel 1966? Quali sono stati i punti di forza e le lacune? Ecco una specie di quadro riassuntivo. Abbiamo raggruppato le trasmissioni per «generi»: scusandoci per qualche involontaria omissione. INCHIESTE GIORNALISTICHE E DOCUMENTARI — E' il settore che globalmente è progredito di più e che ha registrato i migliori risultati. Nonostante inevitabili momenti di fiacca e di superficialità Tv 7, Cordialmente, Storia sotto inchiesta, Prima pagina; e poi La scoperta dell'Africa, La pena di morte, i reportages sull'Inghilterra vecchia e nuova, sull'America di oggi, sui giovani tedeschi e La burocrazia in Italia hanno ottenuto risultati estremamente interessanti sul piano dell'attualità e della ricerca di un autonomo linguaggio televisivo. Bisogna aggiungere che grazie alla tv il documentario che il pubblico dei cinema odiava è divenuto « divertimento » per un verso e viva presa di contatto con la realtà per un altro verso. TELEGIORNALE — E' strano dover esprimere un giudizio negativo sul telegiornale mentre si fanno elogi per le inchieste. Anche nel '66 si sarebbe desiderato un notiziario più nervoso, più completo, meno « ufficiale », meno reticente, con riduzioni drastiche di monotone letture degli speakers, di lunghi discorsi, di cerimonie. Il telegiornale ha bisogno di radicali revisioni formali e sostanziali. RIVISTA E SPETTACOLO LEGGERO — Dolenti note. Si è cimentata la Cinquetti con una cosetta all'acqua di rose, si è provata la Proelemer con Carta bianca, tentativo intelligente ma riuscito solo a metà. Poi è arrivato con gran frastuono Studio Uno, spettacolo mastodontico che allineava un numero assurdo di puntate, venti: l'esito, a paragone degli strepitosi mezzi impiegati, è stato modesto (e non sono mancate le grane, come il ritiro di Enrico M. Salerno). Si è tentato persino — ed è stato un fiasco — il varietà pasquale di tono edificante e pio. Poco dopo si è saltati sulla sponda opposta e si è acquistato un music-hall proveniente dalla città del piacere, Parigi: ahimè, delusione generale, le frizzanti ballerine francesi avevano i mutandone All'insegna dell'esilità Johnny sera e La trottola, discontinua Aria condizionata, la rivista più gradevole è risultata Tigre contro tigre con Bramieri. Subito dopo Scala reale è ricascata, più o meno, nel difetto di « Studio Uno » : enorme, < dantesca, con ostentazione di sfarzo e povertà di spirito. Assai meglio, in alcune puntate, Il signore ha suonato? che ha cercato se non altro di essere originale. Comun que, bilancio passivo. Cau se ? Lunghezza eccessiva delle trasmissioni ; testi de boli; censura che limita anche quegli autori che han no delle idee. PROSA — Discorso non allegro. Il cartellone è sta to imbottito con commedie del tipo di Scrollina, La maestrina, con inutili ridu zioni di autori russi dell'Ot tocento, con melanconiche farse dove gli attori nem meno saltellando e strillan do riuscivano a far ridere. Poche le rappresentazioni valide. C'è stata, è vero, una solenne trilogia di Eschilo c'è stata una trilogia di Gol doni (con // ventaglio, però, in pessima edizione) Ma il decimo anniversario della morte di Brecht è pas sato sotto silenzio: di Brecht nulla mai è giunto sul video. Vecchia storia: il repertorio contemporaneo viene in pratica escluso dal teleschermo, la tv è estranea al fervore che da tem po agita i palcoscenici. An che la produzione di « ori ginali » è sporadica ( possiamo soltanto citare Lo squarciagola di Squarzina). La tv ha avvertito la gravità della situazione e ha commissionato testi ad autori giovani e anziani. Se son rose fioriranno: altrimenti torneremo a Niccodemi. TELEFILM STRANIERI E NAZIONALI — Il raggruppamento è unico ma la divisione è netta. Abbiamo da una parte racconti importati a basso prezzo, spesso rozzi, banali, sfornati in serie. Dall'altra parte stanno i tentativi di telefilm italiani, da criticare (ma da incoraggiare) come / racconti di Stevenson o da approvare calorosamente come Francesco d'Assisi e Fine di una solitudine. Ecco una strada che si dovrebbe percorrere con risolutezza e perseveranza. 1 risultati, ne siamo certi, sarebbero eccellenti. ROMANZI SCENEGGIATI — Bilancio così e cosi. Esemplare La coscienza di Zeno, ma il successo di pubblico è stato assai limitato. Piagnucoloso il David Copperfield; decoroso, tuttavia inferiore alla prima serie perché troppo lento, il Maigret con Cervi. Una catastrofe Luisa Sanfelice. Piace nella sua qualità di sfacciato fumettone II fantasma del Louvre. Dignitosa Madame Curie, ma anche qui si è nuotato nelle lacrime. Accurata la riduzione di Quinta colonna. Bene (meno il finale) Melissa mentre dell'incidente costituito da 11 conte di Montecristo è meglio non parlare perché se n'è parlato sin troppo. FILM — Settore soddisfacente anche se alcuni cicli hanno denunciato grosse lacune (Marilyn Monroe) o disordine cronologico (Cary Grant). Ad ogni modo l'indice di gradimento è sempre stato alto e le rassegne di Bette Davis, Olivier, Gary Cooper, Cervi ecc. ecc. sono state trasmissioni che hanno avuto una funzione largamente positiva 0 come semplice svago o come recupero di pellicole dimenticate o come ridimensionamento di opere in altri tempi osannate. CULTURA E DIVULGAZIONE — Lodevole Almanacco specie quando approfondisce un argomento dedicandogli un'intera puntata. Bene Zoom nel suo sforzo di rendere più accessibili a tutti i fatti culturali. Ricordiamo positivamente Incontri (interviste a Sartre, Sabin, ecc.), l'Enciclopedia del mare, Orizzonti della scienza e della tecnica. Ma sparisce L'approdoì (rispuntato solo alla fine! dell'anno), sparisce Ante-' prima, non si provvede più a rimpiazzare Le tre arti. In sostanza è un settore che ha cose egregie ma isolate: andrebbe riorganizzato, coordinato e potenziato. SPORT — Finiamo in letizia. Il '66 è stato il trionfo dello sport: Giro d'Italia (con il Processo alla tappa). Tour e soprattutto i campionati del mondo di calcio che hanno sollevato 1 deliri delle masse. Frequenti le riprese di calcio inter-europeo. Ottima La domenica sportiva. Lo sport è stato una colonna dei programmi: senza questa colonna tutta l'impalcatura della televisione minaccerebbe di crollare. u. bz. Margareth Lee, uno dei « volti nuovi » apparsi quest'anno alla nostra televisione. L'attrice, nata in Inghilterra ma ormai diventata cittadina italiana, è stata la protagonista, insieme col cantante Dorelli, dello spettacolo di varietà « Johnny sera »

Luoghi citati: Africa, America, Assisi, Inghilterra, Italia, Parigi, Salerno