In una tumultuosa seduta al Comune Agrigento riesce a darsi una Giunta di Gigi Ghirotti

In una tumultuosa seduta al Comune Agrigento riesce a darsi una Giunta In una tumultuosa seduta al Comune Agrigento riesce a darsi una Giunta Sindaco e assessori sono democristiani - Gli altri partiti, dopo aver proposto lo scioglimento del Consiglio comunale, hanno votato scheda bianca - La nuova Amministrazione si trova dinanzi a problemi gravissimi: domani scade la moratoria per le cambiali e di tutti i pagamenti - Sono in vista protesti e fallimenti a catena (Dal nostro inviato speciale) Agrigento, 29 dicembre. La città di Agrigento ha finalmente, da stasera, una Giunta comunale, dopo mesi di crisi, di caos, di carenza amministrativa. Il sindaco, il democristiano Antonio Marsala, notaio, era insediato in Municipio da appena una settimana quando sopravvennero i disordini popolari che conosciamo. Dopo avere portato da solo il peso delle maggiori responsabilità nei momenti cruciali, ha ora potuto convocare il Consiglio comunale e ottenerne una Giunta. Giunta strettamente monocolore, cioè espressa dai soli consiglieri democristiani (ventun voti più il sindaco, cioè la maggioranza relativa). La de ha ricomposto la sua unità facendo blocco intorno al nuovo sindaco Marsala, per impedire la nomina di un commissario governativo". Tra gli assessori eletti stanerà, quattro appartenevano alla vecchia amministrazione: il prof. Angelo Buscaglia, l'avv. Salvatore Patti, il geom. Francesco Marchetta, il rag. Angelo Vaccaro-Notte; altri quattro, il cancelliere giudiziario Angelo Cascio, l'impiegato Calogero Leli, l'ing. Raimondo D'Ales¬ sandro, il geom. Michele Gras3adonio sono di prima nomina Questi ultimi due assessori sono supplenti. La nuova Giunta di Agrigento è uscita dalle urne di Palazzo dei Giganti dopo una seduta tumultuosa, in un'aula affollata e attenta. Gli oratori di tutti i gruppi politici avevano preso la parola per sollecitare chi lo scioglimento del Consiglio (era la proposta socialista), chi l'immediato insediamento della nuova amministrazione. Il consigliere repubblicano aveva proposto rincontro delle forze politiche locali « per la verifica dei rapporti tra classe politica e organi burocratici, iecnici ed amministrativi, in modo che da un approfondito esame di questo problema possano trarre beneficio gli organi dello Stato e l'intero Paese, le cui 'p'ÒpòlazToni attendono il miracolo della democrazia e della giustizia sociale ». In ogni modo, tutti i consiglieri non democristiani hanno votato scheda bianca oppure si sono astenuti dal voto, lasciando cosi sola la democrazia cristiana alle prese con i gravissimi problemi del domani. Al 31 dicembre scade, tanto per Incominciare, la moratoria disposta per legge sulle cambiali e su tutti i paganienti. Sono in vista, quindi, protesti e fallimenti a catena. La nuova amministrazione in realtà nasce sotto pessimi auspici, a parte il buon volere dei suoi componenti. Pesano sul capo del governo cittadino le conseguenze di tre pesanti inchieste: quella del ministero (relazione Martuscelli), quella della Regione (rapporto Mignosi), quella tecnicoidrologica (Grappelli). La prima è nota per essere stata presentata in Parlamento e per aver rivelato il grave di sordine nell'edilizia agrigentina; la seconda non è ancora ufficialmente nota, ma si dice sia «anche più grave dell'inchiesta Martuscelli »; la terza, che è in corso, ha avuto come primo effetto la dichiarazione di' pericolosità potenziale di tutto il territorio della città di Agrigento, per cui, in via di cautela, è ora quasi impossibile alzare nuovi edifici in città. Per incominciare, stasera è stato rinviato a giudizio dal giudice istruttore Fratantonio, un gruppo di persone, tra cui l'ex sindaco Fotì, l'ex assesso- munale, l'ex sovrintendente ai monumenti, il direttore del Museo civico. L'accusa formulata dal giudice istruttore del Tribunale di Agrigento è di interesse privato in atti d'ufficio per l'ex assessore al lavori pubblici ing. Alfonso Vaiana, già presidente della commissione per le licenze edilizie, e per il geom. Lorenzo Cardella, segretario della stessa commissione. Essi avrebbero concesso la licenza di costruire un edificio ad un gruppo di loro parenti fra cui l'imprenditore Ruggero Vaiana (fratello del predetto, che si trova già in carcere sotto accusa di peculato, truffe e falsi connessi ad altro episodio), Rosa Cardella, Salvatore Salemi, tutti congiunti fra loro e tutti imputati di concorso nel reato attribuito all'ex assessore e al segretario della commissione edilizia. Il palazzo in questione, infatti, fu autorizzato e fu costruito non soltanto a beneficio di una stretta cerchia di parenti, ma sottraendo un pezzo di terreno al Comune, in quanto si trattava di una strada. L'ex sovrintendente al monumenti per la Sicilia Orien- lllHlimillflIIIIIIIHItllHlllHIHMIIIIIIIIMIIIIIII re Vaiana, l'ex segretario co- Itale, prof. Giuseppe Giaccone(sospeso dall'ufficio l'indomani della frana) è imputato di falso ideologico: secondo l'accusa egli avrebbe dichiarato, in qualità di componente la commissione edilizia, che la zona in cui doveva sorgere un certo palazzo non era sottoposta a vincolo monumentale. Viceversa, pare che egli stesso, nella veste di sovrintendente, avesse anni prima ordinato il vincolo monumentale proprio su quella zona. L'ex sindaco Vincenzo Fot! e l'ex segretario comunale Bartolomeo Macaluso sono accusati di falso ideologico per aver concesso un « passo carraio » ad una società petrolifera che vi costruì un distributorio di benzina. Il « passo carraio » era stato deciso dalla Giunta comunale, ma non per costruirvi il distributorio di bemina, bensì per cederlo alla Banca d'Italia. Anche 11 direttore del Museo di Agrigento, prof. Giovanni Zirretta, è accusato di interesse privato in atti d'ufficio. Secondo l'accusa avrebbe, coma membro della commissione edilizia, votato la concessione di una licenza per costruire un grattacielo, avendo in precedenza prenotato uno o due appartamenti nello stesso edificio. Ma non è che un anticipo. L'inchiesta vera e propria sulle responsabilità della frana del 19 luglio scorso, che travolse otto grandi palazzi, è in pieno svolgimento. Per ora, contro ignoti. Ma nelle prossime settimane si conosceranno i nomi, e già si sa che essi sono stati fatti nel rapporto Martuscelli (Lavori Pubblici) e nel rapporto Mignosi (Regione). Il magistrato sta valutando, sotto l'aspetto del codice, le responsabilità di almeno diciassette ingegneri e imprenditori agrigentini Tgià sospesi dall'attività professionale per ordine del ministero dei LL. PP.) Gigi Ghirotti

Luoghi citati: Agrigento, Sicilia