L'on. Colombo espone a Bruxelles la situazione economica italiana di Sandro Doglio

L'on. Colombo espone a Bruxelles la situazione economica italiana A!la riunione dei ministri finanziari L'on. Colombo espone a Bruxelles la situazione economica italiana Nei primi 10 mesi del '(ì(i i prezzi sono saliti dell'I %, il minore incremento dal 19(ì0 - La produzione industriale è in aumento del 12%, i consumi e gli investimenti del 6% - «La congiuntura nel nostro Paese è tra le migliori, se non la migliore d'Europa» (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 2(1 dicembre. Al termine dei lavori del Consiglio dei ministri finanziari del Mercato Comune, svoltosi oggi a Bruxelles, il ministro del Tesoro Emilio Colombo, che rappresentava, l'Italia, ha dichiarato: «Dall'esame che abbiamo compiuto, risaliti che la situazione i ronomiva italiana è fra le migliori d'Europa, se non la migliore. E ciò sia come indice di produzione che come stabilità dei prezzi». L'analisi ha messo in luce notevoli differenze tra la situazione congiunturale nei sei paesi del Mec. L'indire attuale della produzione industriale rispetto all'anno scorso, per esempio, varia tra una diminuzione di circa l'uno per cento in Germania e un aumento del 12 per cento in Italia. Ed è proprio la Germania il paese in cui la congiuntura è oggi meno soddisfacente: il ministro dell'Economia di Bonn.Schiller, ha ammesso che il suo paese è ormai entrato nella fase decrescente del ciclo economico; ha aggiunto, anzi: «Non siamo ancora nel fondo rìrlla valle ». Per quanto riguarda l'Italia, Colombo ha fatto al Consiglio del Mec ampie dichiarazioni: «L'andamento della congiuntura nell'ultimo anno», ha detto, «è stato caratterizzato da una. notevole espansione e, al tempo stesso, da una sostanziale stabilità dei prezzi. Tra il dicembre 7.9(75 e l'ottobre 1966 i prezzi all'ingrosso sono diminuiti dello 0,5 per cento, quelli al consumo sono aumentati soltanto dell'uno per cento: in nessuno degli anni comI presi, nel quinquennio prece'.dente, erano stati cosi stabili*. i Colombo ha aggiunto: «Oirel.s-fmmo il reddito nazionale aumenterà, nonostante tutto, di oltre il 5 per cento in termini reali. Gli investimenti netti e i consumi cresceranno del 6 per cento almeno e la produzione industriale, dei primi nove, mesi di quest'anno ù statadei 12 per cento supcriore a quella, dello stesso periodo del 1965 ». Il ministro del Tesoro ha poi rilevato che la bilancia dei pagamenti segna un notevole saldo attivo, anche se, come conseguenza della ripresa produttiva, si delinea una inversione di tendenza della bilancia commerciale. «Le alluvioni che hanno colpito l'Italia. — ha ancora detto il ministro — hanno costituito in queste ultime settimane un fatto nuovo particolarmente gravoso per la spesa pubblica. Esse non incideranno sullo sviluppo economico in atto, ina l'interruzione di flussi di reddito nelle regioni colpite richiedeva un intervento pubblico per ripristinarli: il governo vi ha provveduto con i metodi più corretti, cioè non inflazionisticie che spera efficaci». Rifiutando il suggerimento della commissione del Mec a impegnarsi a ridurre del 25 per cento almeno il deficit debilancio statale — la proposta è stata infatti poi modificata — Colombo ha detto che, se non può prendere impegni vincolanti, il governo italiano riconosce la necessità di contenere le spese correnti. Uno sforzo, lia precisato, del resto è già in atto: tra il primo gennaio e il 30 novembre scorso il debito del Tesoro nei confronti della Banca d'Italia è stato ridotto da 1.108 miliarddi lire a 455.8 miliardi. Nemese di dicembre, ha detto, savrà un legnerò peggioramento, ma lo scoperto non supererà comunque i cinquecento miliardi. II documento, adottato dopo dal Consiglio, riconosce che, mentre in Germania, e nei paesi del Benelux il pericolo principale è tuttora lineilo dell' eccessivo aumento dei prezzi e dei costi, elio può portare all'inflazione, in Francia e in Italia si è. raggiunta una certa stabilità dei prezzi e la produzione industriale aumenta a un ritmo più che soddisfacente. Per conseguenza i vari governi devono tenere conto di questi differenti dati di partenza per impostare la loro politica economica per il prossimo avvenire. Per l'Italia in partico- lunga discussione lare, se le spese pubbliche devono essere contenute, non devono essere ridotti gli investimenti produttivi, mentre è auspicabile il mantenimento di una politica del credito piuttosto elastica. I ministri hanno successivamente iniziato l'esame delle proposte presentate dalla commissione per realizzare l'armonizzazione dei sistemi fiscali nei sei Paesi. Il problema sarà riesaminato nella prossima sessione del Consiglio dei ministri finanziari, che si svolgerà a Bruxelles, in gennaio. Sandro Doglio

Persone citate: Emilio Colombo, Schiller