Migliaia di persone, disoccupati o senza tetto hanno manifestato con gli speculatori edili

Migliaia di persone, disoccupati o senza tetto hanno manifestato con gli speculatori edili Migliaia di persone, disoccupati o senza tetto hanno manifestato con gli speculatori edili I cortei di protesta erano stati organizzati da un'associazione che raggruppa i personaggi condannati dall'inchiesta governativa - Costoro hanno esasperato la popolazione che soffre di un reale diffuso disagio dopo l'enorme frana che provocò il crollo di interi quartieri (Nostro servizio particolare) Agrigento, 20 dicembre. Agrigento ha vissuto oggi undici ore drammatiche: dalle sei di stamane fino alle 17 diecimila persone hanno protestato dinanzi al palazzo della Prefettura, del Genio Civile, del Municipio. Si sono anche avuti gravi scontri con le forze dell'ordine nel corso dei quali il questore, dott. Michele Gambino, è stato ferito al volto da una pietra ed il commissario dottor Cuscè ha avuto fratturato un polso. Agenti e carabinieri hanno dovuto ricorrere ai medici dell'ospedale civico per contusioni. Numerosi i contusi anche tra i dimostranti. La città è stata barricata e chiusa al traffico: sin dall'alba centinaia di autocarri, decine di bulldozer c altri veicoli sono stati posti in punti stra tegici ed hanno impedito l'afflusso in città alle autocolonne della Pubblica Sicurezza e dei carabinieri che erano state fatte accorrere telefonicamente dai responsabili locali dell'ordine pubblico allorché apparve chiaro che la situazione incominciava ad appesantirsi. La manifestazione era stata predisposta da un'associazione che si propone come scopo lo sviluppo economico dell'Agrigentino. Creato da circa venti giorni, questo sodalizio, che c presieduto dal geom. Luigi Pcnnica, vanta già circa 800 iscritti. Si dichiara apolitico, di esso non fanno parte i sindacati, ma vi hanno aderito cento e più impresari edili indicati dalla relazione ministeriale Martuscelli. Alle 9 un bidldozer si è piazzato contro la porta del paazzo del Genio Civile. L'avv. vincenzo Salvago. del direttivo deH'nssocinsiotie, ha ricostruiti to quei drammatici momenti: « Mi sono accorto che chi era alla guida un bulldozer pesante alzava minacciosamente la pala contro la porta del Genio Civile, mi sono roso conto del pericolo e con un balzo mi sono posto dinanzi la pala facendo segno con le braccia di fermarsi. Un biondino che era accanto a me e che non era certamente di Agrigento ha invece insistito perché il pilota si spingesse avanti e abbattes se la porta. Evidentemente in giro ci sono stati " agit-prop ': che hanno fatto di tutto per fare trascendere i termini di questa manifestazione ». La pala fortunatamente si è fermata, ma i dimostranti sono riusciti egualmente a tra volgere la resistenza degli agenti di guardia e sono pe netrati negli uffici del Genio Civile. Hanno arraffato tutte le carte trovate nel reparto di ragioneria e dalle finestre le hanno gettate sulla piazza; altri, invece, hanno raccolto carte al centro della stanza e vi hanno dato fuoco. Sedie e suppellettili sono state lanciate alla folla che le ha distrutte con rabbia. Frattanto accorrevano in massa agenti e carabinieri che riuscivano ad espugnare la porta d'ingresso al Genio Civile e salivano ai piani superiori dai quali scacciavano i dimostranti. Allora, per dar man forte a chi era asserragliato nel palazzo, la folla iniziava un fitto lancio di pietre, mentre quanto era rimasto dalla distruzione delle sedie e dei mobili costituiva utile strumento di offesa. Il questore Gambino, sempre alla testa delle forze di P. S.. veniva colpito al viso da una pietra riportando una vasta ferita allo zigomo destro che più tardi gli veniva suturata con quattro punti in una stanza della vicina Prefettura dal prof. Borsellino. L'intervento del questore, tuttavia, è riuscito pienamente ad arginare la furia dei dimostranti. Gli stessi dirigenti del Comitato per lo sviluppo dell'Agrigentino hanno riconosciuto che è stato pieno merito del questore se non si è giunti a più gravi epiloghi. I dimostranti si raggruppavano allora in piazza delle Vittorie, sotto il palazzo della Prefettura, che è anche sede della Provincia e della Questura. Dinanzi al portone centrale tre bulldozer alzavano minacciosamente i loro denti d'acciaio. Gli autocarri che non avevano partecipato al blocco delle strade intonavano con i clacson un assordante coro di protesta. A questo punto un gruppetto di scalmanati ha incominciato una fitta sassaiuola contro i vetri del palazzo del governo. La situazione è rimasta stazionaria fino alle 16 circa. Poi i manifestanti più accesi hanno gridato a gran voce che si doveva dar l'assalto al palazzo della Prefettura. In quel momento la finestra centrale del palazzo si è dischiusa e sono comparsi il prefetto, dott. Giovanni Giagu e il sindaco, notaio Antonino Marsala. Ha parlato il sindaco promettendo che entro 2!, ore, non appena la commissione provinciale di controllo avrà approvato la delibera della sua elezione, come suo primo atto revocherà le ordinanze di sospensione dei lavori edili della città. Ha assicurato il suo intervento presso la commissio ne provinciale di controllo per sbloccare alcune delihere che mirano appunto ad autorizza re una ripresa delle costruzioni. La manifestazione avvenuta oggi era prevedibile: in questo clima natalizo, mentre tutto il Paese parla di « tredicesima » qui circolano unicamente cambiali e manca spesso anche il pane. Dei venti miliardi stanziati ne è stato speso uno solo. Altri quattro, promessi dalla Regione, non sono stati ancora deliberati, mentre i quindici che lo Stato ha messo a disposizione della città non sono stati utilizzati per la mancanza di idonei strumenti. L'amministrazione comunale, che non è riuscita ancora a trovare una linea di condotta unitaria ed un'intesa efficiente, ha lavorato a rilento per la formazione di un piano di rinascita di Agrigento. Le crisi si sono succedute alle crisi; al sindaco Ginex mercoledì scorso è succeduto il notaio Marsala, ma manca ancora la gittìita. E così 15 miliardi indispensabili a rinsanguare una città immescrita tardano ad essere impiegati per colpe locali. La popolazione inoltre è stata csaspeiata dalla constatazioyie che le opere messe in cantiere sono state affidate a ditte non agrigentine e pertanto si teme che la manodopera impiegata non sia locale. Dalle difficoltà dell'edilizia ò derivata una disfunzione in tutti i settori: così oggi in prima linea tra i manifestanti si sono visti medici, ingegneri, avvocati, commercianti. Ieri sera sono state gravemente danneggiate le vetture di sindacalisti della Cisl e della Cgil che tentavano di prendere in mano le redini della manifestazione. I sindacalisti inlatti oggi sono stati ufficialmente assenti dalla piazza. Che cosa avverrà? Difficile prevederlo. Oggi abbiamo visto gente esasperata, pronta a tutto. Da cinque mesi (la frana e del 19 luglio) non si pagano stipendi, non si pagano salari. A metà ottobre poi sono stati chiusi per ordine del sindaco Ginex anche altri cantieri fuori della zi la franata. f. d.

Persone citate: Antonino Marsala, Borsellino, Cuscè, Gambino, Ginex, Giovanni Giagu, Martuscelli, Michele Gambino

Luoghi citati: Agrigento