L'America chiede all'Onu di iniziare colloqui con Hanoi di Nicola Caracciolo

L'America chiede all'Onu di iniziare colloqui con Hanoi L'America chiede all'Onu di iniziare colloqui con Hanoi L'ambasciatore Goldberg scrive al segretario Thant: « Il nostro obbiettivo è la fine della guerra. Ci rivolgiamo a lei con la speranza che vorrà compiere i passi necessari per le trattative» - E aggiunge: «Gli Stati Uniti collaboreranno per arrivare al negoziato» (Dal nostro corrispondente) Washington, 19 dicembre Gli Stati Uniti hanno lanciato oggi all'Onu una nuova offensiva di pace. L'ambasciatore americano Arthur Goldberg ha chiesto al segretario generale delle N.U., Thant. di organizzare le « necessarie discussioni che possano condurre a un'estensione della tregua di Natale ». Il punto di vista americano su una lunga tregua per Natale resta immutato: gli Stati Uniti sono disposti a sospendere i combattimenti nel sud e i bombardamenti nel nord solo in cambio di qualche contropartita di Hanoi. Gli americani sono persuasi che altrimenti la tregua servirebbe al Nord Vietnam, che ne approfitterebbe per rafforzarsi militarmente nel sud e riparare le proprie vie di comunicazione nel nord Wash ington non può chiedere assicurazioni che ciò non avven¬ ga perché sarebbe impossibile. Probabilmente desiderano ottenere dal Nord Vietnam affidamenti di altro tipo, cioè l'impegno che la tregua di Natale venga utilizzata per studiare la possibilità di giungere alla pace. Goldberg ha scritto oggi al segretario dell'Orni che l'obbiettivo dell'azione americana in Vietnam « ò la fine di tutti i combattimenti, di tutte le ostilità e di tutte le violenze ». Sia gli americani che i guerriglièri del Vietcong hanno proclamato una tregua di 48 ore dei combattimenti per Natale. Papa Paulo propose di estendere la durata di questo armistizio fino al 12 febbraio Goldberg ha insistito sul fatto che « nessuna divergenza può essere risolta senza contatti o negoziati ». « Per questo motivo - ha aggiunto ci rivolgiamo n lei signor segretario, con la richiesta e la speranza che voglia compiere i passi necessari per giungere alle discussioni ». «Posso assicurare — ha proseguito Goldberg — che gli Stati Uniti collaboreranno pienamente con la segreteria ileil'Oiiii allo scopo di avvilire tali discussioni e di portarle a una utile conclusione ». Un portavoce d: _Thant ha dichiarato oggi che il segretario generale delle Nazioni Unite sta considerando con ogni attenzione la proposta americana E' difficile valutare l'importanza che essa è destinata ad avere. Una tregua di lunga durata potrebbe nelle speranze di Thant e del Papa costituire la premessa a un nugoz atu di pace. Ciò che dovrebbe contribuire a rendere i comunisti vietnamiti meno diffidenti verso la proposta è il latto che essa in definitiva, se non dovesse dare risultati e se i combattimenti in febbraio dovessero ricominciare come in passato, avvantaggerebbe militarmente i guerriglieri vietcong e non certo gli americani. A pròva di questa affermazione viene citata la voce che circola a Washington secondo la quale lo Stato Maggiore americano avrebbe sconsigliato decisamente a Johnson una lunga tregua. D'altra parte la situazione è tale che appare inconcepibile che negoziati possano essere avviati tinche durano i combattimenti. In sostanza — in un momento in cui la « credibilità » delle offerte americane viene di continuo messa in questione dai comunisti — l'offerta di accettare la tregua rappresenta, secondo questo punto di vista, la dimostrazione che gli americani sono disposti a fare dei sacrifici mi- ìitari pur di giungere al ne- goziato Nicola Caracciolo