Le sfilate a Firenze si faranno regolarmente

Le sfilate a Firenze si faranno regolarmente l'attività italiana nel campo della moda Le sfilate a Firenze si faranno regolarmente Prevista, per il prossimo gennaio, la presentazione nel capoluogo toscano delle collezioni «di boutique» per la primavera-estate '67 - E' necessario prepararsi a tempo Un invito: insistere in un grande sforzo nel settore dei modelli « pronti da indossare » Nonostante l'inondazione, « Firenze si farà ». Le ormai imminenti sfilate (collezioni primavera-estate '67) si svolgeranno puntualmente. Ed è interesse di tutti che costituiscano un successo: devono essere un grande successo. Affinché — come troppo spesso accade — le cose non si fermino alla retorica ed alle commoventi dichiarazioni sentimentali, è bene parlarne adesso, che forse si è ancora in tempo. A Firenze — da quando, com'è noto, l'alta moda italiana sfila a Roma — si presenta soltanto la boutique. Ma è appunto questo il settore della moda che, ultimamente, ha conosciuto lo sviluppo più ampio, al tempo stesso che più controverso. E' il settore che, da un lato, cala fino nei bassifondi di Carnaby Street (abiti da comperare, portare un giorno, buttar via) ; e che, dall'altro, sale fino a veri e propri quartieri-alti. Infatti, certi modelli gabellati per alta moda a fini pubblicitarj — anche in collezioni come quelle di Cardin o di Saint-Laurent — sono concepiti in realtà sin dall'inizio, per esplicita dichiarazione degli stessi creatori, a livello boutique. E' il settore che ha rispecchiato più vivacemente il più vistoso e discutibile mutamento del costume contemporaneo; è il settore che ha saputo conquistarsi un « mercato coloniale » ad alto reddito: quello dei giovani. E' il settore, quindi, in cui si sono realizzati indiscutibilmente i più imponenti utili industriali. Tanto per fare un esempio: ai primi dello scorso novembre, tutti i grossi calibri del commercio americano dell'abbigliamento (notissimi buyers, « compratori », come Stanley Abelson di Macy, Ronald Stevens di Bonwit Tèller, Pat Tennant di Henri Bendel, il Gittler e la Satz di Ohrbach, e tanti altri, con i rispettivi stati maggiori) erano in giro per Parigi e Londra. E un importante giornale americano di categoria commentava : « Il rtw {ready-to-wear, moda pronta) europeo diventa di giorno in giorno più importante. . « I ' buyers amano procurarsi quei modelli esclusivi che qui (in America) non possono ottenere; e inoltre c'è sempre lo snob della cosa importata. Adesso che gli europei non ignorano più nulla sull'esatta esecuzione delle taglie (secondo le esigenze americane), non ci sono più problemi. Sembra proprio che il rtw europeo vin¬ ca la partita, mentre ci avviciniamo alla moda-unica mondiale ». Questa stagione sarà, per molti versi, determinante. Firenze, oltre tutto, si deve fare, perché il non farla significherebbe mettere fuori gioco la moda italiana non soltanto in questo settore, oggi importante fra tutti, ma anche (parzialmente) in quello dell'alta moda. La dolorosa traversia di Firenze non fermerà l'afflusso dei compratori, dei giornalisti. Anzi, è probabile che, in un certo senso, giovi ad intensificarlo. Ma, a questo punto, nessuna manchevolezza deve sussistere, con la scusa dell'inondazione. Il mercato della moda non è una società di beneficenza. E la sorte vuole che sia necessario non solo di far bene come al solito, ma anche di far bene due volte più del solito. Dunque, il problema logistico deve sparire; e, a questo proposito, si può contare sui fiorentini, a dispetto della incredibile lentezza con cui l'organizzazione dei lavori (per la parte che deve venire di fuori) sta procedendo. Su questo punto, non sta a me parlare: altri possono farlo, in modo più documentato. Ma credo mi sia •lecito rivolgere un appello ai creatori e produttori di rtw, che sfileranno a Firenze; e agli uffici governativi che sono stati istituiti da qualche anno e che si sono assunti la responsabilità di regolare le attività della moda italiana. E' il momento se mai, di lasciare da parte gliinteressi dei singoli, le pie-cole « combinazioni ». E' il ijmita a comperarli Glossarli, momento di un grande sforzo creativo e organizzativo. Anche nell'ambito del rtw sono ormai chiaramente delineate due tendenze, che si guardano un po' in cagnesco, ma che hanno entrambe un posto preciso nei mondo d'oggi. Sono due tendenze che riguardano, più che due età diverse, due diversi modi di concepire la vita. Uno è il giovanile-provvisorio, che si circonda di una girandola di trovate, non sempre eccellenti, ma eccitanti e sorprendenti. L'altro è quello che trova la sua massima espressione nell'alta moda, ma che si esprime ampiamente anche nella confezione (di lusso e no): il modo di vivere sostanziale del mondo. In entrambi i campi, il talento e le possibilità italiane hanno larga opportunità di affermarsi. In entrambi i campi, fattori locali, favoritismi, insufficiente « clima » d'entusiasmo dell'ambiente, rischiano di farci rimanere indietro, nel momento stesso in cui, ovunque altrove, tutti vanno avanti splendidamente. Non bisogna che ciò accada. Firenze, il mese prossimo, sarà il banco di prova. 1 giorni fuggono in fretta, specialmente in que sto mese « mangiato in gran parte dalle feste. Non c'è un attimo da perdere:bisogna attuare uno sforzo collettivo, tutto genialità e niente calcolo, per vincere la partita. E' interesse di tutti: anche di chi non sfila a Firenze, anche della singola donna che, i vestiti, si ed in- Biki

Persone citate: Cardin, Henri Bendel, Pat Tennant, Ronald Stevens, Stanley Abelson