Chi sarà il re dii Spagna? di Vittorio Gorresio

Chi sarà il re dii Spagna? I#uc soli pwtiBMiilnnti seri9 ma molto inccrtezzu Chi sarà il re dii Spagna? Franco ha il diritto di scegliere e di revocare a suo talento il monarca, che dovrà succedergli - In caso di mancata designazione, H sovrano sarà indicato dai grandi personaggi del regime ed eletto dalle Cortes - Fino a poco tempo fa, si dava per certa là nomina di Juan Carlos - Religiosissimo, tenero di cuore ma austero, più interessato ai regolamenti che alla cultura, piace al Caudillo come all'aristocrazia e al popolo minuto Ma ora crescono le azioni di suo cugino Alfonso: scapolo trentenne, sportivo, funzionario di banca e galante - Se sposerà la quindicenne nipotina di Franco, si avvicinerà alla Corona - La perderebbe, se continuasse fino alle nozze l'idillio con Marilù Tolo, già valletta del « Musichiere » Roma, dicembre. Ohi sarà 11 re di Spagna, dopo Franco? Può designarlo Franco stesso, in base all'articolo 6 della vigente legge di successione : « In qualunque momento il Capo dello Stato potrà proporre alle\ Cortes la persona che egli ritenga debba essere chiamata un giorno a succedergli C ) e potrà altresì sottoporre all'approvazione delle stesse Cortes la revoca della persona già da lui proposta, anche se fosse stata accettata dalle Cortes». Tenga perciò buona condotta il pretendente, anche se già nominato principe ereditario. Se invece Franco scomparisse senza aver designato il re suo successore, il Consiglio di reggenza convocherà in seduta comune i membri del governo e del Consiglio del regno, i quali sceglieranno « la persona di stirpe reale » da proporre alle Cortes per la nomina a re. Il candidato alla corona dovrà ottenere, in prima od in seconda votazione, la maggioranza dei due terzi; e almeno quella dei tre quinti in terza votazione. Ma se nemmeno nella terza si arrivasse al quorum, si cercherebbe un altro candidato; e se anche questo fallisse, si troverebbe un reggente per poi ricominciare tutto da capo. Così la legge in primo luogo disconosce la regola dinastica borbonica. Erede al trono, secondo la designazione fatta a suo tempo da Alfonso Xm, ultimo re, avrebbe dovuto essere il suo secondogenito don Juan conte di Barcellona, avendo il primogenito don Jaime rinunciato al diritto per sé ed i propri successori. Stando alla legge ora vigente, quella designazione e quella rinuncia perdono entrambe ogni valore, e quindi il campo è aperto alla concorrenza degli aspiranti. Bisogna innanzitutto conquistarsi il favore di Franco e poi sperare nel beneplacito delle Cortes. Il favore di Franco sembra andare al figlio di don Juan, che si chiama Juan Carlos, più generalmente indicato come Juanito. Ha ventott'anni, è marito della principessa Sofìa di Grecia, padre di due bambine, ufficiale dell'esercito, della marina e dell'aeronautica spagnola, serissimo, religiosissimo, moralista. «E' un bravo e un buono come ce ne sono pochi », dicono quelli che lo conoscono. Rac conta Olghina di Robilant di avergli un giorno domandato : « Chi metti prima Juanito, la Spagna, tuo padre o la Chiesa?». Rifletté e poi rispose: «Dio, la Spa gna, papà. Ma ricordati — aggiunse — che i tre sono strettamente legati e che non c'è nessun dissenso fra i comandamenti dell'uno e dell'altro ». Non è mai stato un donnaiolo (soltanto gli capita' va di innamorarsi, come gli toccò con Maria Gabriella di Savoia : ma non potè spo sarla perché il padre gli vo leva una moglie di famiglia regnante), e non ha gusti né pretese di cultura. Sandro Viola che ha avuto l'occasione di visitare la « Zarzuela », la villa dove abita il principe con la moglie, a quattro chilometri dal Par do, residenza di Franco, ha visto pochi libri nello stu dio di Juanito: le memorie degli ammiragli tedeschi Doenitz e Raeder, un libro sulla Russia intitolato Don de las lagrimas estati prohi bidas, uno di Pierre Daninos, Ben Hur, Zane Grey, la serie intera di Guillermo (Guillermo detective, Guillermo nel espacio, Guillermo engenial, ecc.) e poi Velli eidos automoviles militares Empieo tactico del arma mientoeBernadette di Franz Werfel. Anche Famiglia cristianu, settimanale cattolico di attualità dei paolini (1 milione 700.000 copie di tiratura) ammette che Juanito non è altro che un tipo casalingo di scarsa originalità: « E' difficile dire che tipo di re potrà essere, se salirà al trono. 1 suoi avversari dicano che potrà essere influenzato dalla suocera, la vivace Federica, regina madre di Grecia ». Franco, comunque, se lo è allevato su misura, mettendogli accanto un gruppo di consiglieri civili presieduto jsdal Duca De Frias, e uno di consiglieri militari guidato dal marchese di Montejar. Gli ha dato come pedagoghi professori di diritto, filosofia ed economia, lo ha mandato ad assistere a lezioni della facoltà di lettere di Madrid, e se anche il profitto non è stato molto, nessuno dei Grandi di Spagna, che sono tutti favorevoli a Juanito, se ne preoccupa. Anche a Londra, del resto, proprio in questi giorni si discute se sia un bene che il principe Carlo d'Inghilterra ecceda negli studi: « Molti ritengono che imparare troppo sia dannoso a un governante, il cui job, dopotutto, è di non governare ». Si dice che Juanito piacerebbe, oltre che ai grandi aristocratici, al cosiddetto popolo minuto. Pare infatti che sappia trattare con la gente di campagna e con gli zingari come un hidalgo, cioè alla pari, mangiando e bevendo insieme a loro con uguale dignità, senza complessi, fiducioso, senza problemi. La Spagna vecchia, insomma, si ritroverebbe tutta in lui, e se le Cortes chiamate ad eleggerlo dovessero di fatto rispecchiare la vecchia Spagna, non c'è alcun dubbio che già in prima votazione la prescritta maggioranza dei due terzi sarebbe raggiunta e superata. La nuova composizione delle Cortes, tuttavia, potrebbe dare qualche sorpresa. Di 600 membri, 150 saranno rappresentanti dei sindacati, 30 degli ordini professionali, 100 delle province e dei comuni e 100 eletti direttamente dai capifamiglia e dalle donne sposate. Anche tenendo conto dei 25 nominati dal capo dello Stato e di tutti gli altri aventi diritto per vari titoli, resta difficile prevedere i futuri umori e orientamenti delle Cortes. Dopo tutto, la Spagna non è solo dei Grandi; qualche cosa si muove, e potrebbe anche darsi che un personaggio tanto ben costruito per la Spagna di ieri riuscisse meno adatto per quella di domani. Come alternativa si parla infatti di un altro candidato, che sembra più mo dernamente provveduto: Alfonso, figlio primogenito di Jaime, primogenito di Alfonso Xin. In linea di di- ltzisccz«smlvtcfmnPcp—te scendenza diretta, sarebbe l'erede dinasticamente legittimo; data la nuova situazione costituzionale, deve invece anche lui guadagnarsi il favore di Franco e piacere alle Cortes. Ha un buon curriculum di studi: istruzione media nel collegio « Montana » del Cantone svizzero di Zug, diploma di maturità classica italiana, e e n o e i , laurea In legge a Madrid, corsi di scienze sindacali e politiche. Abilitato all'esercizio dell'avvocatura, ufficiale pilota di complemento dell' aeronautica spagnola, jfa pratica di lavoro presso il Banco Exterior de Espana. Bel giovanotto, scapolo, sportivo, se lo disputano donne di tutti i generi, dive e divette, ragazze di buona famiglia, principesse. Gli sono state attribuite molte possibili mogli, sempre per iniziativa delle singole aspiranti, ma di due sole mette il conto di parlare, se si discorre di successione al trono : Marilù Tolo, già valletta del «Musichiere» con Mario Riva e poi attrice in qualche film; Maria del Carmen de Villaverde, figlia della figlia di Franco. Sono difatti i due casi limite: col primo matrimonio tutte le probabilità di corona sono perdute per Alfonso; con il secondo, egli se ne acquista la dose massima possibile. Alfonso e Marilù sono stati visti insieme molto frequentemente a Roma, qualche volta a Madrid, a Parigi ed in Svizzera. Ti press agent di Marilù, Matteo Spinola, uno dei più noti ed abili nel mestiere, lo ha fatto sapere a tutto il mondo, riuscendo a far pubblicare in quantità impressionante notizie e fotografie della sua cliente « promessa sposa » di Alfonso. Generalmente seguivano correttissime dichiarazioni di una estremamente riservata Marilù: «Alfonso ed io siamo ottimi amici... Ci conosciamo da molto tempo... Tutto qui.'... ». Questo è lo stile che è di rigore in questi casi, ed il press agent ha informato che è proprio lei e non Alfonso a rifuggire da ogni forma di pubblicità: « Un principe che non sposa un'attrice dopo averlo annunciato, resta un principe; un'attrice ne viene screditata », avrebbe detto la diva a Spinola, supplicandolo di essere discreto. Naturalmente, invece, è stato messo tutto in piazza, persino la notizia di un incontro casuale di Alfonso e Marilù con i marchesi di Villaverde, i quali diventerebbero suoceri di Alfonso nel caso che la ragion di Stato, e di trono, dovesse prevalere nelle scelte matrimoniali. Fu a Roma, in un ristorante di via Flavia : « Ma non è accaduto nulla di piccante o spiacevole. Anzi. Il principe ha salutato i marchesi di Villaverde, e questi si sono dimostrati con lui affettuosissimi, ed hanno addirittura lanciato a Marilù, che si trovava un po' discosta, un gran sorriso davvero cordiale ». La testimonianza è d'un autorevole giornalista cinematografico romano, ed è preziosa per Marilù perché dovrebbe confutare, mostrandole infondate, tutte le informazioni correnti sulla possibilità di un matrimonio di Alfonso con Maria del Carmen. Obiettivamente, se ne sa poco. Maria del Carmen ha soltanto quindici anni (contro i trenta di Alfonso), ma le regine è bene che siano spose molto giovani. E' la signora Franco, donna Carmen Polo, che avrebbe concepito il progetto delle nozze regali per la nipotina, ma del parere di suo marito, nonno Franco, non si sa nulla. Egli non dovrebbe essere favorevole, se si è allevato, quasi adottandolo, Juanito: ma sembra che dieci anni fa, quando scelse Juanito, nessuno gli avesse parlato come si doveva dei meriti di Alfonso, e c'è chi ha poi saputo che la marchesa di Villaverde, possibile suocera di Alfonso, avrebbe assicurato : « Mio padre, allora, non sapeva. Ah! Se aves se saputo... ». E' impossibile dire se sia vero, o immaginare che co sa avrebbe fatto Franco nell'alternativa; ma non è escluso che un'alternativa se la voglia riservare, tanto per il ricambio necessario nel caso di un mancato gradi mento delle Cortes, quanto per dare corpo all'articolo 6 della legge di successione che gli consente di designare e revocare gli eredi al trono. Così si torna al punto di partenza e si conferma la doppia condizione per diventare re di Spagna, favore di Franco e beneplacito della Assemblea. Poi gli spagnoli se ne accomoderanno, magari senza molta convinzione, ma certo senza voglia di andare ancora a male per la causa d'un re e d'un anti-re. Vittorio Gorresio Il pretendente non si annoia j Alfonso di Borbone, uno degli aspiranti al trono di Spagna, a Roma con la giovane attrice Marilù Tolo. Il principe è un giovanotto sportivo che ama la vita mondana