Altre aziende tedesche riducono la produzione di Tito Sansa

Altre aziende tedesche riducono la produzione Previsti licenziamenti per gli stranieri Altre aziende tedesche riducono la produzione La decisione della Volkswagen provoca una catena di diminuzioni d'orario in molte fabbriche • Alcune non distribuiranno la 13" mensilità (in Germania è facoltativa) (Dal nostro corrispondente) Bonn, 15 dicembre. Gravi notizie sulla situazione economica della Repubblica federale tedesca e sulle finanze dello Stato si sono accumulate nelle ultime ore. Questa sera diversi sindacati, tra cui quelli degli edili e dei minatori, hanno protestato contro la decisione del consiglio centrale della Banca federale tedesca di non riaprire il rubinetto dei crediti, rifiutando una diminuzione del tasso di sconto, che era stato richiesto anche dal cancelliere Kiesingcr .per^ridare slancio all'economia del paese. Le proteste dei sindacati sono destinate ad aumentare. Infatti, numerose industrie, colpite direttamente o indirettamente dalla decisione della Volkswagen di sospendere la produzione per diversi giorni nel primo trimestre dell'anno prossimo, hanno ordinato pure loro parecchie giornate di riposo forzato: tra queste, alcune aziende elettriche del gruppo Siemens, della Bosch, della Telefunken, la fabbrica di pneumatici Continental. Hanno pure deciso di chiudere per alcuni giorni, causa difficoltà di mercato, la Opel e la Klock-Humboldt, che costruisce autocarri. Al- Ire fabbriche, soprattutto nel settore tessile, sono ricorse a qualche licenziamento. Altre ancora hanno abolito la tredicesima mensilità (che in Germania non è obbligatoria), o hanno mandato i dipendenti in vacanza forzata. Il momento — fanno notare gli economisti — è molto delicato. Nel mese di novembre, nonostante le restrizioni creditizie, le difficoltà di mercato e la diminuzione della domanda, il costo della vita è aumentato dello 0,6 per cento rispetto al mese di ottobre. Per uscire dalla morsa, sarebbe necessario prendere misure che sono in contrasto tra di loro, cioè facilitare i crediti e nello stesso tempo impedire aumenti dei prezzi. E occorre denaro per le casse dello Stato; domani, il Parlamento deciderà l'aumento del prezzo delle sigarette. Questa sera il nuovo ministro delle Finanze, Straus, ha detto che il disavanzo dello Stato, previsto solo pochi giorni fa in 515 miliardi di Jire.aHmeurerà ancora. I primi a risentire della situazione — ha fatto notare oggi il ministro del Lavoro della Renania — Westfalia, Figgen — saranno i lavoratori stranieri: «Nessun governo e nessun popolo potrà aversela a male con noi se nell'attuale situazione economica pensiamo in primo luogo ai lavoratori tedeschi. La loro difesa ha la precedenza ». Ciò significa che i primi a venire licenziati saranno gli stranieri. Tito Sansa

Persone citate: Humboldt, Straus

Luoghi citati: Bonn, Figgen, Germania, Renania ? Westfalia