Un agente di polizia a Genova girò un film dei blocchi stradali

Un agente di polizia a Genova girò un film dei blocchi stradali Un agente di polizia a Genova girò un film dei blocchi stradali Rivelato al processo da un funzionario della questura: forse la pellicola verrà proiettata in aula - Un imputato latitante si è costituito in udienza - Rievocato l'episodio dell'ambulanza rovesciata dai dimostranti (Dal nostro corrispondente) Genova, 13 dicembre. I disordini che il 5 ottobre scorso, durante lo sciopero generale per la questione dei cantieri, sconvolsero Genova vennero filmati dalla polizia: lo ha rivelato stamane, al processo contro il primo gruppo di 25 imputati, 11 dott. Umberto Catalano, dirigente dell'Ufficio politico della Questura di Genova. «Gran parte degli attuali imputati — ha detto 11 funzionario — furono identificati attraverso un film girato da un agente operatore che si spostava da un blocco stradale all'altro ». La circostanza ha colto di sorpresa i difensori e gli imputati i quali si erano ieri trincerati dietro una serie di < Ero li per caso » e di « Curiosavo ». I difensori hanno reclamato la proiezione del film ma il Tribunale si è riservato di decidere. Aperta l'udienza, si è costituito in aula l'unico imputato contumace, Nunzlato Lops dl|33 anni, al quale l'accusa fa carico di avere partecipato ai blocchi stradali di piazza De Ferrari. Il giovane ha negato, precisando che in quella circostanza si adoperò « per convincere i dimostranti a non interrompere la circolazione ». E' stata quindi la volta dei testimoni citati dall'accusa. I primi tre — Giuseppe Pasquali, Umberto Bosia e Arnaldo Carrara — sono militi della « Croce Verde » genovese. Erano a bordo dell'ambulanza che, in via XX Settembre, fu assalita dai dimostranti i quali, dopo averla sballottata, tentarono di rovesciarla. Carrara — Ad un certo momento vi trascinarono fuori dalla vettura, volò qualche pugno e soltanto in seguito all'intervento d'un commissario di polizia ci fu possibile allontanarci. Segue la deposizione del dott. Umberto Catalano, dell'Ufficio politico. La sua testimonianza è precisa e documentata: ricorda perfettamente episodi, nomi e volti. Dice che il film girato dall'agente operatore ha consentito al suo Ufficio di identificare i dimostranti più scalmanati. Tra questi indica due imputati: Pietro Cremona e Tomaso Prestigiacomo. Catalano — Volevano impedire ad ogni costo la circolazione dei mezzi pubblici e si opponevano ai sindacalisti che tentavano di convincere i dimostranti ad allontanarsi dalle strade; Pietro Cremona gridava addirittura: « Oggi c'è la rivoluzione e comandiamo noi». I testi che si sono avvicen- dati davanti ai giudici sono tutti funzionari, ufficiali, agenti e carabinieri. Hanno riferito singoli episodi nei quali furono coinvolti gli imputati. Il presidente ha proceduto a parecchi confronti, ma gli Imputati hanno negato di essere stati arrestati da questo o da quello. I testi, naturalmente, non sono stati in grado di riconoscere fisicamente gli imputati: tutti, però, hanno confermato 1 verbali di arresto. II commissario Salvatore Pai. mieri e l'agente Pasquale Vii- lafuoco hanno invece ricono scluto perfettamente 11 dimo strante che il 5 ottobre in piazza De Ferrari lanciò in se gno di spregio verso gli agenti alcune monetine da cinque lire • mozziconi di sigarette dicendo: «Prendete, morti di fame». Si tratta di Lino Bevilacqua, imputato di oltraggio e di blocco stradale. Il processo riprenderà giovedì: saranno sentiti i testi della difesa. f. d. I giovani Imputati sorvegliati dai carabinieri in aula a Genova (Telefoto A. P.)

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