L'assistenza ai bimbi subnormali affidata a troppi «enti di carità»

L'assistenza ai bimbi subnormali affidata a troppi «enti di carità» Il prete di Chieri arrestato per maltrattamenti L'assistenza ai bimbi subnormali affidata a troppi «enti di carità» Il più delle volle mancano di personale specializzato e non hanno locali attrezzali - I controlli sono insufficienti - E' necessario che lo Stato provveda a questi disadattati che hanno bisogno di scuole idonee e di insegnanti specializzati I maltrattamenti inflitti ai bambini di Prato furono soltanto il primo episodio di una lunga e ignorata serie di crudeltà inflitte ai bambini senza famiglia o da questa abbandonati; ma chi appena conosce le disorganiche leggi in materia di assistenza non si meraviglia dei gravissimi casi di violenza che man mano vennero alla luce. Basterà ricordare la grave denuncia del giudice tutelare di Roma, il servizio della « Tv 7 » col significativo titolo « Violenza e bambini », i gravissimi fatti di crudeltà segnalati nell'istituto « Opere di bene » di Pescara, gli episodi di Fabro, di Brindisi, di Napoli, e, ora i fatti di Vernone e di Cinzano, due paesi vicini a Torino, dove fino al giugno 1965 funzionarono classi speciali interne per bambini insufficienti mentali in condizioni ambientali assolutamente inadeguate e con disumano trattamento verso molti fanciulli. L'esistenza di una istruttoria penale non consente, ovviamente, commenti; ma si può ben dire che accanto alla colpa dei dirigenti degli istituti (da accertare caso per caso) sta la deficiente azione di vigilanza delle autorità preposte al controllo. Che cosa avviene negli istituti assistenziali? Quali garanzie esistono che l'assistenza sia prestata in modo adeguato? Quante inchieste amministrative furono e sono svolte da parte degli organi preposti alla vigilanza sul funzionamento degli istituti? Troppe sono le istituzioni che, prive dei minimi requisiti igienico-sanitari, si ammantano del nobile appellativo di enti di carità e nelle quali il trab tamento del fanciullo è con trario alle più elementari norme pedagogiche e assi stenziali. Non è questa la sede per illustrare come viene attuata nel nostro Paese l'assistenza ai minori nati fuori del matrimonio, e come le nostre leggi consacrino ancora l'iniqua distinzione tra assistenza all'infanzia legittima e assistenza all'infanzia cosiddetta illegittima ; converrà invece ricordare come sconcertanti conclusioni si traggano dal sistema vigente in materia di controlli sulle istituzioni pubbliche e private che operano nel settore assistenziale. Troppe leggi prevedono troppi precisi controlli! Hanno infatti compiti di vigilanza e di controllo: il Prefetto, il Consigliere di Prefettura addetto alla assistenza pubblica, la commissione prefettizia di vigilanza, il comitato provinciale di assistenza e beneficenza pubblica, il Ministero della Sanità e il Medico provinciale, l'Onmi (sede centrale, federazioni provinciali e comitati di patronato), gli Eca, il Tribunale per i minorenni, il Giudice Tutelare, le amministrazioni provinciali e comunali, l'ispettorato del lavoro (relativamente agli asili-nido aziendali ed alle camere di allattamento) . Ma, nonostante le dettagliate norme di legge, mancano periodici ed organici controlli, molto spesso sono addirittura inesistenti, e ciò soprattutto perché gli organi ed enti deputati dalla legge al controllo sono per la massima parte nell'impossibilità di esercitare le loro attribuzioni, perché privi della necessaria organizzazione di uffici e di servizi specializzati cui poter affidare l'esecuzione effettiva dei vari compiti di controllo, sì che, nella pratica realtà, la protezione dell'infanzia abbandonata non trova adeguata realizzazione, come l'esperienza purtroppo insegna ! Ma il riconoscimento al bambino, fin dalla nascita, della piena dignità di persona umana, specialmente quando è più bisognoso di protezione, di amore e di assistenza, è un fatto singolare dei nostri tempi moderni in connessione con lo sviluppo delle scienze mediche, psicologiche, pedagogiche e sociologiche. Ed è evidente che se ogni fanciullo, fin dall'istante in cui nasce, ha diritto di vivere secondo la propria dignità e di sviluppare le sue attitudini naturali, tale diritto hanno in assai maggiore misura i bambini che, per ragioni di varia natura, non abbiano la possibilità di attuare convenientemente il loro diritto a vivere, a sviluppare le loro qualità personali, a risollevarsi da una situazione di frustrazione e a inserirsi nella società. Proprio in questi casi la società è tenuta a prestare al bambino il necessario aiuto, e, se una graduatoria va fatta nella scelta dei soggetti da soccorrere, la precedenza va senz'altro data ai più incapaci a provvedere a se stessi, ai più facilmente esposti a conseguenze irreparabili nei confronti della vita, come sono i bambini senza famiglia, i disadattati fisici e psichici Dovere della società e| dello Stato è dunque quello!di approntare gli strumenti necessari per attuare 'tali So^ome^proTuSlquennale sia stato dato scarso e marginale rilievo al problema assistenziale, nonostante la gravità e l'eccezionale importanza sociale ed economica dello stesso. Non solo vanno semplificati e resi efficienti i sistemi di controllo, ma, se si vuole attuare veramente un sistema di assistenza, è necessario preparare personale ra- stildlcnpecdrtdspgdssI [pace per l'esnletamento del¬ le funzioni direttive ed ese cutive nei vari istituti. E' chiaro che il buon esito di i nti piano assistenziale e as-:sicurato solo dalla nresenzp j del personale necessario | specializzato; ma le prò-IiimmiiimiiMimmiHiiiiiiininmiiiiiimiiiimm educazione del fanciullo, Emilio Germano spettive non sono certo ottimistiche se si consideri la insufficienza e in molti casi la carenza di idonee scuole di preparazione. Si pensi alla assoluta insufficienza di cattedre universitarie di neuropsichiatria infantile, di psicologia speciale e dell'età evolutiva, di pedagogia speciale, alla scarsità di scuole di assistenti sociali (il cui riconoscimento è tuttora atteso), di scuole per educatori di minori normali e di disadattati fisici, psichici o sociali. Solo preparando gli opportuni « quadri » si può attuare un sistematico e organico piano di assistenza, di organici controlli, e si può raggiungere il fine essenziale di una doverosa

Persone citate: Emilio Germano

Luoghi citati: Brindisi, Chieri, Fabro, Napoli, Pescara, Prato, Roma, Torino