Savona in crisi: Rabitti si è dimesso Per il Genoa e Ghezzi breve rinvio

Savona in crisi: Rabitti si è dimesso Per il Genoa e Ghezzi breve rinvio Savona in crisi: Rabitti si è dimesso Per il Genoa e Ghezzi breve rinvio Il "trainer" dei savonesi, con un raro esempio di serietà e coerenza, ha detto: « Non ho rimproveri da avanzare nei confronti di alcun dirigente o giocatore. Me ne vado di mia volontà » • (Non certo così si è comportato l'ex C. T. della Nazionale) Per l'allenatore dei Genoa ogni decisione rimandata di una settimana - Se Ghezzi dovesse andarsene si parla di Liedholm (Dal nostro corrispondente) Savona, 13 dicembre. (m. f.) Ercole Babitti si è dimesso dall'incarico di allenatore del Savona. Dopo la nuova sconfitta subita dalla squadra ligure ad Alessandria, insuccesso che aveva fatto cadere i biancoblù all'ultimo posto della classifica di serie I), il tecnico torinese aveva già manifestato la propria intenzione di lasciare la società, ma i dirigenti avevano insistito perché Babitti tornasse sulla sua decisione. Oggi il trainer ha telefonato da Torino al commissario comm. Dapelo, avvisandolo di aver inviato una lettera di dimissioni. I dirigenti del club biancoblu non hanno ancora interpellato alcun allenatore. Temporaneamente la conduzione tecnica della squadra sarà affidata ad Occhetta, che si occupava della preparazione della squadra giovanile. Come possibili sostituti di Babitti si fanno i nomi di Lerici e Todeschini. Rabitti a Torino spiega il suo ritiro Ercole Rabitti, lenendo fedo alle sue idee, ha presentato ieri le dimissioni da allenatore del Savona. Con questo gesto il tecnico torinese spera di poter porre fine alla crisi che sta travagliando la squadra ligure. Con estrema onestà e chiarezza Rabitti ha preferito mettersi da parte, addebitando solo a. se stesso la responsabilità delle deludenti prove del Savona, assumendo su di sé ogni colpa, senza avanzare alcuna recriminazione nei confronti dei diri> genti o dei giocatori, senza cercare alcun altro capro espiatorio. Egli ha dato un esempio piuttosto raro di serietà e di sportività. Il paragone, a tutto suo vantaggio, con tecnici molto famosi ed anche con l'ex c. t. della Nazionale è evidente. Rabitti abita a Torino, in corso Adriatico, e nella sua casa ha esaminato ieri con pacatezza la situazione in cui si è venuto a trovare il Savona e i motivi che l'hanno consigliato a rassegnare le dimissioni. « Non ho rimproveri da avanzare — ha detto Rabitti — né nei riguardi dei dirigenti né verso i giocatori. Tutti mi hanno dimostrato in varie occasioni la loro piena fiducia ed il loro attaccamento. Purtroppo, la situazione della squadra è tale che ho ritenuto fosse mio dovere mettermi in disparte perché qualcuno, forse pia tranquillo, più sereno di quanto non sia io in questo periodo, possa trovare le soluzioni più adatte per riportare il Savona in una zona di classifica più, rassicurante. Sento il dovere di non intralciare il lavoro di dirigenti corretti e appassionati come quelli che ho trovato, dal rag. Dapelo al sig. Costa e a tutti gli altri esponenti del club ligure. Non essendo stato capace di dar loro quelle, soddisfazioni che si sarebbero meritori preferisco ritirarmi ». Con lucidità Rabitti ha poi rifatto la storia dei recenti avvenimenti del Savona, dal lavoro pre-campionato svolto a Mondovì, alle esigenze di rafforzamento della squadra, bisognosa di rinforzi e ritocchi malgrado la vittoria conseguita nel campionato di serie C l'anno precedente. « Abbiamo forse creato delle illusioni nell'animo del tifosi con le belle prove disputate contro Juventus e Torino prima dell'avvio del campionato, ma in seguito, iniziato il torneo, i punti in classifica non sono stati adeguati al gioco che svolgevamo. Non mi preoccupavo soverchiamente, perché pensavo che la squadra doveva prima o poi equilibrarsi meglio ed abituarsi alle difficoltà del nuovo campionato con conseguente miglioramento della classifica nonostante le deficienze . dell'attacco. Non è stato così, purtroppo, e malgrado gli sforzi del dirigenti che a novembre hanno ancora comprato Gilardoni, Spanto e Prati le cose non sono migliorate. Dopo la partita vittoriosa con il Genoa sembrava che tutto si fosse aggiustato, ma è stata una breve parentesi. Così preferisco lasciare ». CI sono state delle polemiche, più o meno evidenti, che hanno ostacolato il suo lavorot Rabitti è troppo onesto per dare un credito ec¬ cessivo a questi particolari e preferisce sorvolare sull'argomento: « Certo, lasciando fuori squadra qualcuno dei giocatori che lo scorso aiino avevano conquistato la promozione, ho suscitato delle proteste, come era logico attendersi. Onestamente devo però dire che i giocatori mi hanno dimostrato affetto e attaccamento in ogni occasione. Anche ai-termine della partita con l'Alessandria, quando ho espresso l'intenzione di dare le dimissioni, Persenda a nome di tutti tni ha pregato di rimanere. Ho preferito ritirarmi a questo punto, adesso che il Savona può ancora essere salvato ». Si conclude così in maniera sfortunata la prima esperienza da allenatore di Rabitti, che per sei anni aveva diretto con pieno successa il settore giovanile della Juventus, Anche da questa seconda esperienza l'allenatore ;é»ce comunque -con | Pieno onore. Le partite si possono vincere o perdere e la responsabilità del trainer non sempre è determinante. La onestà di comportamento in una situazione delicata è rara. Rabitti ne ha dato prova. p. pat. Rabitti casa di Torino parla della situazione del Savona (Foto Moisio)

Luoghi citati: Alessandria, Lerici, Mondovì, Savona, Torino