L'Unione Industriale compie sessant'anni

L'Unione Industriale compie sessant'anni La ricorrenza celebrata ieri a Torino L'Unione Industriale compie sessant'anni Nel 1906 riuniva 198 aziende, con 28 mila dipendenti, oggi le ditte associale sono 3150, con 300 mila lavoratori ■ I discorsi del sen. Bosso, del dott. Costa e del sottosegretario Malfatti - Consegnate le targhe d'argento alle Società «anziane» Nel 1906, per iniziativa di un gruppo di imprenditori, veniva costituita a Torino, tra le primissime in Italia, la Lega Industriale II sessantennio della fondazione è stato celebrato ieri nel Teatro Carlgnano alla presenza delle autorità e degli esponenti di tutti ì settori economici. Sono intervenuti il sottosegretario all'Industria on. Malfatti in rappresentanza del ministro on. Andreotti impegnato a Roma In una riunione del governo, il presidente della Confindustria dott. Costa, il prefetto dott. Caso, il presidente della Provincia avv. Oberto, il pro-sindaco Paonni Con il presidente dell'Unione Industriale di Torino sen. Bosso erano il presidente della Fiat dott. Giovanni Agnelli, il presidente dell'Anfia dott. Biscaretti, il presidente della Camera di Commercio dott. Vitelli, il presidente del San Paolo prof. .Iona e il presidente dell'Associazione commercianti on. Demarchi. In platea una folla di capi di aziende che hanno fatto parte dell'organizzazione fin dai primi anni o che, nell'arco degli ultimi decenni, hanno creato nuove attività consentendo al lavoro torinese di assumere un ruolo di primissimo piano nell'economia nazionale e di affermarsi sulla ribalta europea e mondiale. Nel discorso celebrativo il presidente dell'Unione Indù-' striale sen. Bosso ha tracciato la storia dell'associazione imprenditoriale che sorse quando l'Italia viveva « la prima fase dell'industrializzazione»; ne ha ricordato i momenti salienti ed i protagonisti. All'atto della fondazione aderirono alla Lega 198 aziende con 28 mila dipendenti; oggi le ditte associate sono 3150 con 300 mila dipendenti. I promotori della Lega erano mossi dalla volontà di dare una guida comune e un orientamento coordinato agli imprenditori (la Camera del Lavoro, che organizzava forti aliquote di operai, era nata a Torino quindici anni prima), difendere gli interessi dell'industria, tutelare la libertà e la dignità del lavoro. Il sen. Bosso ha concluso: «GII imprenditori hanno ormai acquisito una irreversibile coscienza del'a loro funzione economica e sociale. Contiamo di restare in quella linea di difesa coraggiosa, anche se non conclamata, dell'industria e dell'economia del Paese che fu già dei nostri padri. Del resto il Paese ha compreso il senso di questa difesa e ne e prova l'altissimo riconoscimento che ha meritatamente premiato l'opera del senatore prof. Vittorio Valletta ». A tutti gli industriali ed ai lavoratori italiani «l'eri artefici della rinascita economica e sociale dell'Italia » il sen. Bosso ha rivolto un caloroso saluto. E' seguito il discorso del presidente della Confindustria dott. Costa. Egli ha sottolineato l'appoggio dato alia nascita del Mec « perché l'industria italiana può reggere alla concorrenza a condizione che i suol costi non vengano gravati da oneri che non sono di sua competenza ». Ha parlato dei problemi di finanziamento delle aziende, costrette a continui ammodernamenti per seguire il progresso tecnologico; si è soffermato sui rapporti con i sindacati e con il governo. «Con i sindacati — ha detto — auspico migliori rapporti, non limitati alle trattative per i contratti. Il senso di comuni interessi sembra che cominci ad affermarsi. In altri tempi si poteva credere di migliorare le condizioni dei lavoratori, togliendo qualche cosa all'azienda. Oggi potrà ancora esservi qualcuno che pensa così, ma si farebbe grave torto alla categoria attribuire alla generosità dei sindacalisti una ingenuità del genere*. Nei confronti del governo il dott. Costa ha espresso « la fiducia di poter dare, in futuro una collaborazione che possa portare i maggiori risultati per il Paese ». Si è poi svolta la consegna delle targhe d'argento a 120 ditte fondatrici dell'Unione Industriale o che vi hanno aderito nel primo decennio: Fiat, Riv-Skf, Lancia, Fausto Carello, Carpano. Burgo, Cinzano, Martini e Rossi, Michelin, Società italiana gas, Westinghouse, Venchi Unica, EtiVallesusa eoe Il sottosegretario on. Malfatti ha concluso la cerimonia con una lapida sintesi dei fattori che inducono a guardare con ottimismo il futuro: nel '66 l'incremento della produzione industriale (esclusa la edilizia) sarà del 10 per cento e il reddito nazionale salirà del 5 per cento; la bilancia dei pagamenti è in nttivo; le recenti calamità non incide ranno sullo sviluppo economie», s. d. v. I

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