Il famoso ex calciatore Di Stefano ospite di Herrera e di Del Sol di Bruno Bernardi

Il famoso ex calciatore Di Stefano ospite di Herrera e di Del Sol Il famoso ex calciatore Di Stefano ospite di Herrera e di Del Sol Si trova a Torino in visita presso i vecchi amici - II centravanti della Nazionale spagnola ha smesso di giocare pochi mesi or sono, a quaranta anni - E' diventato un uomo d'affari in società con Santamaria, altro noto giocatore di calcio • Ha ricevuto offerte di trasferirsi negli S. U. per dirigere una squadra Alfredo Di Stefano, il quarantenne ex centroavanti del grande Real Madrid, era ieri a Torino, ospite dell'allenatore bianconero Heriberto Herrera. Da alcuni giorni l'asso sudamericano si trova in Italia come semplice turista e come « osservatore di cose calcistiche». La scorsa, settimana è stato a Bologna dove ha fatto visita a Luis Carniglia, trainer dei rossoblu. Domenica ha assistito all'incontro fra Bologna e Inter. Ora è venuto a trovare due vecchi amici. Heriberto Herrera e Luis Del So) che e stato suo compagno di squadra ne! Real Madrid. A Torino si tratterrà fino a domenica prossima. Sarà presente alla partita Juventus-Bologna, poi partirà alla, volta, di Nizza. Soltanto da. qualche mese Di Stefano ha smesso di giocare, dopo ima carriera ricca di successi durata, oltre 23 anni: è diventato «hombre de negocio », uomo di affari. Ha giocato in molti Paesi prima di stabilirsi definitivamente in Spagna. In Argentina, dov'è nato (e oriundo italiano da parte dei nonni), fu protagonista di una. clamorosa fuga in Columbia con la quale volle protestare contro i dirigenti federali. Sebbene calcisticamente «fuorilegge», potè giocare nel campionato colombiano. La sua fama di prestigioso attaccante giunse presto in Europa e Di Stefano venne ingaggiato dal Real Madrid. Più volte si è parlato di un i suo trasferimento in una squadra italiana, il Torino fra queste, ma. non se ne fece mai nulla. Di Stefano ancora oggi si stupisce di non aver giocato in Italia. E' ricco, non ha problemi ma il «football» continua tuttavia ad interessarlo. Sei mesi fa gli sportivi torinesi lo hanno ancora applaudito come calciatore allo stadio. Giocava nell'Espalìol di Barcellona, la squadra iberica che si è classificala seconda al trofeo Città di Torino, sconfitta nella finalissima dai brasiliani del Corinthians. Pochi giorni dopo, in Francia, Di Stefano si è. esibito per l'ultima volta contro il Saint-Etienne In un'amichevole organizzala in suo onore. «Vinse l'Espanol per 2 a 1 permettendomi di chiudere in bellezza — raccontava ieri il fuoriclasse madrileno —. Già da tempo avevo annunciato che, raggiunti i 40 anni, avrei smesso. Ho mantenuto la parola sebbene qualcuno pensasse che volessi imitare Stanley Maltheus, che detiene il record mondiale di resistenza fra i calciatori. Dopo innumerevoli partite, fra cui sette con la Nazionale argentina e 31 in quella spagnola, dovevo smettere. 1 giovani incalzano e per noi "vecchi" non c'è posto nel calcio moderno. Ora, in società con Santamaria, ex centromediano del Real. ho un'avviata azienda per l'importazione e. l'esportazione di pollame e un paio di negozi in Madrid che rendono bene. Da quando non mi alleno più sono aumentato di quattro chilogrammi ». Herrera. presente all'intervista, lo ha interrotto suggerendogli di prendere parte a due sedute al «Combi» che gli permetterebbero di tornare, in peso-forma. Alfredo ha scosso il capo: «Basta con lo sport attivo ». Ma Herrera. di rimando ha annunciato ai giornalisti che presto Di Stefano diventerà allenatore. La notizia non è stata smentita dall'intcressalo il quale è sceso in particolari: «Qualcosa di vero esiste, ma non ho ancora deciso. Dagli Stati Uniti ho ricevuto una interessante offerta affinché mi occupi del calcio nordamericano che, da dilettantistico, sta trasformandosi in professionistico. Dovrei, in sostanza, prestare la mia opera con i giovani e portarli ad un livello tecnico pari a quello degli altri Paesi. A New York si sta esaminando la possibilità di creare una lega calcistica fra le diverse società. Il programma, come si vede, è molto ambizioso e impegnativo: gli Stati Uniti vogliono presentarsi ai "mondiali" del '70 in Messico con una rappresentativa in grado di competere con le migliori formazioni europee e sud-americane». Di Stefano ha poi precisato di non aver fatto proposte a Carniglia e a Herrera per trasferirsi in Ame¬ rica: «Sarebbero dei concorrenti », ha aggiunto in tono scherzoso, « Ad ogni modo, dopo aver esaminato le offerte, deciderò sul da t'arsi. Non è proprio da escludersi la possibilità che accetti di diventare direttore tecnico »', Come si ricorderà, Di Stefano, in occasione dell'ultima Coppa Rimct, era diventato giornalista: un'agenzia sudamericana gli aveva affidato una serie di servizi sui «mondiali» in Inghilter¬ ra. « E' stata un'utile esperienza e mi sono reso conto delle difficoltà che comporta questa affascinante professione », ha spiegato. In questi giorni Di Stefano seguirà gli allenamenti della Juventus. Chissà che non provi un po' di nostalgia e chieda il permesso di scendere in campo a dare quattro calci al pallone. Anche a quarant'antji potrebbe offrire uno spettacolo di tecnica e di stile. Bruno Bernardi Di Stefano, a sinistra, a colloquio con Heriberto Herrera