Il saluto di una folla commossa ai ragazzi sepolti dalla slavina

Il saluto di una folla commossa ai ragazzi sepolti dalla slavina Il saluto di una folla commossa ai ragazzi sepolti dalla slavina Le bare portate a spalla dai soci del Cai e dello Sci Club di Rivoli - Patetico abbraccio fra le madri dei due giovani uccisi dalla neve sui monti del Monginevro (Nostro servizio particolare) Rivoli, 6 dicembre. (a. r.) Con una grande partecipazione di folla si sono svolti ieri pomeriggio i funerali di Claudio Bogge e Giuseppe Fasano, i due studenti del Galileo Ferraris, travolti da una slavina domenica sui monti del Monginevro, al ritorno da una gita sciistica. Gli alpinisti della sottosezione Tivolese del Cai Torino ed i soci dello Sci Club, con il « decano > degli scalatori, Mario Chiantore, ed i dirigenti del sodalizio (Nicola Suppo, Francesco Rossi e Francesco Locatelli), hanno portato a spalle le due bare. I funerali hanno avuto luogo a due ore di distanza l'uno dall'altro. Alle 14 quello del Bogge. Il corteo funebre è partito da piazza Principe Eugenio 3 a Rivoli. Il giovane, 17 anni, quinto anno del liceo scientifico, si era meritato per la sua brillante condotta scolastica alcune borse di studio. Appassionato dello sport della montagna, aveva all'attivo importanti salite, le più recenti compiute in compagnia del Fasano. « /nseparabili — hanno detto di loro i compagni — sicuri e prudenti, erano ormai maturi per l'alta montagna ». I genitori ed il fratello hanno seguito U feretro, dietro di loro, accomunati dal medesimo immenso dolore, erano i familiari d-1 Fasano. <Non li abbiamo persi — mormorava fra le lacrime la mamma di Giuseppe abbracciando quella di Claudio —, saranno sempre con noi. E quando guarderemo una montagna li vedremo, giovani e lieti ». Due ore dopo, da corso Francia 2(54, è partito il secondo corteo funebre. Stefano Fasano aveva 16 anni, frequentava il quarto anno del Ferraris e riusciva molto bene nelle scienze matematiche. Era appassionato di montagna, da anni sì era dedicato all'alpinismo. Nell'estate scorsa aveva scalato alcune cime del massiccio del Rosa. Al ritorno fa- ceva sempre il solito semplice commento: <Fra quelle vette mi sento felice ». Lungo tutto il percorso centinaia di persone hanno fatto ala. Nel cimitero di Collegno le compagne di Marinella, la quindicenne sorella del Fasano miracolosamente sfuggita alla « morte bianca », le si sono strette attorno con affetto. Muti, distrutti dal dolore ! genitori ed il fratello Carlo di 14 anni. La madre, sig.ra Vittoria, ha voluto essere presente malgrado le precarie condizioni di salute; accanto i genitori di Claudio ed il fratello di Bruno Andreotta, lo scampato della tragica slavina. Le condizioni del giovane, ricoverato all'ospedale di Brianqon, sono migliorate e non destano più alcuna preoccupazione. Nella terribile notte trascorsa imprigionato nella ne¬ ve a 2500 metri di altezza, con una temperatura polare, a pochi metri dai compagni morti, l'Andreotta ha riportato congelamenti alle mani ed ai piedi. In serata si è svolta una riunione dei soci del Cai di Rivoli. E' stata decisa una sottoscrizione fra tutti gli appassionati per coprire le spese delle ricerche e per ricordare con una degna opera o con una lapide i due ragazzi scomparsi. I genitori, i parenti e gli amici seguono il feretro del diciassettenne Giuseppe Fasano

Luoghi citati: Collegno, Rivoli, Torino