Il dramma d'un piccolo circo equestre che la sfortuna ha ridotto alla fame

Il dramma d'un piccolo circo equestre che la sfortuna ha ridotto alla fame «Specchio dei tempi» risponde a un patetico appello Il dramma d'un piccolo circo equestre che la sfortuna ha ridotto alla fame Da alcuni giorni si trova a Canelli - Le intemperie hanno demolito il tendone e la « troupe » non riesce a dare spettacolo - I proprietari, due fratelli vercellesi, sono stati costretti a razionare il cibo sia agli uomini che agli animali - Ora non hanno più nulla da dividere - Gli abbiamo portato un piccolo aiuto (Dal nostro inviato speciale) Canelli, 5 dicembre. «Il personale del "Circo italiano " è alla disperazione. Sono rimasti senza un soldo. Non hanno più nulla da mangiare. Sono 40 persone fra adulti e bambini; ci sono 10 leoni, un elefante, 4 cammelli, 4 cavalli e 2 asini sapienti. Hanno bisogno di aiuto ». Questa segnalazione ci era giunta stamane dal nostro corrispondente di Canelli. Siamo partiti immediatamente e siamo arrivati nella cittadina nel pomeriggio. Pioveva e nuvole basse sfioravano i tetti delle case rendendo ancora più cupa l'atmosfera. Abbiamo trovato subito il t Circo italiano» accampato a lato di piaz- o a l , , è , l i e i a za Cavour: una decina di carovane, attorno alla cupola del telone sbrecciato dalle ultime piogge. Sotto il telone un gruppo silenzioso di uomini seduti a circolo davanti ad una stufetta a Ite rosene: volti tristi, tirati, di chi non dorme pelle gravi preoccupazioni. Abbiamo chiesto di Leo Niemen che, col fratello Ciato, è il titolare del circo. Si è fatto aranti mi «omo non molto alto, con un giaccone di pelle, il viso scuro segnato da profonde rughe. Non ci ha chiesto chi eravamo; ci ha fatto salire nella carovana e sedere su un vecchio divano di pelle. Lui è rimasto in piedi accanto alla moglie. «" Specchio dei tempi" — .Vii abbiamo detto — ha saputo che il circo è in difficoltà e vi ha portato un aiuto. Sono duecentomila lire. Vi aiuteranno a tirare un po' avanti, a credere nel futuro ». Leo Niemcn, lo spiritoso « down » che ha fatto ridere generazioni di bimbi e adulti, ha guardato la moglie che era rimasta ferma con uno straccio in mano. Era evidente che voleva dire, qualcosa ma noìi trovava le parole. Ha deglutito; poi ha detto: «Sono vercellese, conosco la generosità dì "Specchio dei tempi" ma non avrei mal pensato cheCosa devo dire. Non so cosa dire. Sono sbigottito, ecco. Dlijco che il cuore dei piemontesi è grande e che c'è ancora del buono in questo mondo se c'è chi pensa al vecchio circo. Sono un "clown". Come posso dire grazie, vorrei fare una battuta di spirito per contraccambiare 1 lettori de " La Stampa", ina come faccio se invece mi commuovo e mi viene da piangere», e continuava a deglutire. «Sa cosa faccio: mi cambio, mi vado a vestire da"clown", sarà il modo di offrire, con una foto dedicata ai lettori, il grazie del "Circo italiano " ». Leo Niemen è nato a Vercelli nel 1941. Nato, naturai- mente, sotto il tendone del circo, come il padre Umberto, il nonno Carlo, e come, tutti i componenti del circo. E' sposato con la signora Virginia Midini, nipote del grande Poulidor, ed ha due figli, uno di 11, e l'altro di 9 anni. La signora Midini, sino a dieci anni fa spericolata trapezista, è l'unica della grande famiglia a non prendere parte allo spettacolo: dieci anni fa, infatti, precipitò dal trapezio: due mesi tra la. vita e la morte e cinque anni di busto: non c stata più lei. Questi sono gli incerti degli artisti del circo che sì assoggettano a durissime fatiche, che rischiano la vita e oggigiorno anche la fame pur di continuare l'arte imparata dal padre. I componenti del < Circo italiano» si dividono in cinque grandi famiglie ma sono tutti legati da vincoli di parentela e. cosi si dividono giustamente fatica e guadagni quando ce n'è. In questi ultimi anni la vita del circo si è fatta sempre più difficile: sono sempre meno coloro che si lasciano attirare da questo spettacolo che mandava in visibilio i nostri nonni. II tdrco italiano» però, saggiamente amministrato, era sempre riuscito, magari a prezzo di grandi sacrifici, a sbarcare il lunario. Alla fine di agosto era in Val d'Aosta: aveva fatto la campagna estiva e guadagnato discretamente. Tutti pensavano che anche quest'anno sarebbero riusciti ad arrivare a primavera; invece, lasciata la Valle d'Aosta, la sfortuna gli si è accanita contro e da allnra sono riusciti a fare sì e no una decina di spettacoli. Arrivavano in un paese, rizzavano il tendone, facevano la campagna pubblicitaria, poi subito cominciava a piovere. Cos'i i pochi risparmi che avevano accumulato piano piano si sono volatilizzati. Hanno cominciato a ridurre le razioni, prima di tutto a loro: poi, alle bestie. Ma le belve non sono come gli uomini, non ragionano e diventano nervose e inavvicinabili. Dicci giorni fa, mentre erano nell'Albese, dopo un giorno di digiuno, il domatore Bianco Zampetta gli ha portato da mangiare: erano talmente affamati che due leoni, nella foga di inghiottire, sono morti soffocati. Venerdì il «Circo italiano » proveniente da Cortemilia dove non aveva praticamente potuto dare uno spettacolo, è giunto a Canelli. « Contavamo — dico Leo Niemen — di fare qualche soldo, dare tre o quattro spettacoli e poi andare a Santo Stefano Belbo per la fiera. Invece sabato è cominciato a piovere e non abbiamo potuto lavorare. Non avevo più un soldo. Domenica sera sono venute una decina di persone ma abbiamo dovute mandarle indietro. Avremmo lavorato volentieri anche solo per loro, ma spendevamo di più in luce elettrica: perché quella la dobbiamo pagare, così come il posteggio e tutto. Poi c'era anche il problema che non potevamo presentare il numero delle bestie feroci. I leoni infatti non mangiavano da 48 ore e non c'è nessun domatore al mondo capace di cavalcare Un leone affamato. «Cosi domenica notte ci siamo chiusi nelle nostro carovane. Nessuno di noi ha dormito e forse neppure gli abitanti j della piazza. Le belve hanno I ruggito ininterrottamente e più volte il domatore e andato a p—sig vedere per timore che si sbra nassero. Cosi stamattina mi so no deciso, non è ma: accaduto1 nel nostro circo, ma sono an ' dato dal sindaco di Canelli a ; chiedere un aiuto — era mio! dovere farlo. Ha detto che sii interesserà e che stasera ne parlerà in Giunta. Ma ora è arrivato " Specchio dei tempi " — dice, e finalmente lo vedo sorridere —, è proprio arrivato in tempo (dice sottolineando il gioco di parole) a farci una iniezione di fiducia e dirci con i fatti che c'è ancora qualcuno che pensa al nostro caro vecchio circo ». Augusto Minacci a Canelli con I nipotini

Persone citate: Leo Niemcn, Leo Niemen, Niemen, Poulidor, Virginia Midini

Luoghi citati: Canelli, Cortemilia, Santo Stefano Belbo, Val D'aosta, Valle D'aosta, Vercelli