Trovato vivo uno degli sciatori sepolti dalla slavina sopra Claviere

Trovato vivo uno degli sciatori sepolti dalla slavina sopra Claviere Trovato vivo uno degli sciatori sepolti dalla slavina sopra Claviere Ha 38 anni e risiede a Grugliasco - E' rimasto sotto la neve per 20 ore - Ha le mani congelate ed ora è ricoverato all'ospedale di Briancon - Rinvenute le salme dei suoi due compagni, un diciottenne ed un diciassettenne, del Cai di Rivoli - Il racconto degli otto superstiti (Dal nostro inviato speciale) Claviere, 5 dicembre. Uno dei tre sciatori sepolti dalla slavina sotto il colle Tres Frères des Mineures, nella conca del Monginevro, è stato trovato vivo. Stamane verso le 8,30 una sonda manovrata dall'alpino Giacomo Viale, ha incontrato il corpo di Bruno Andreatta, il trentottenne sciatore di Grugliasco, disperso sotto la massa nevosa, dalle 13 di domenica, con i compagni di gita Claudio Bogge di 18 anni e Giuseppe Fasano di 17 anni. Pochi minuti dopo l'Andreotta è stato liberato dalla neve che lo aveva imprigionato per 20 ore. Lo sciatore ha mosso alcuni passi sorretto dal tenente degli alpini Ezio Urbica e dal fratello Giacomo. Ha trovato ancora la forza di indicare con le mani, gonfie per congelamento, un punto della slavina: « Claudio e Giuseppe sono là sotto» ha detto prima di accasciarsi vinto dall'emozione. Alle 9 due maestri di sci del Sestriere, Secondo Ferrier e Giuseppe Ferraris hanno trovato gli altri due sciatori.. Erano in piedi, a meno di mezzo metro l'uno dall'altro, calzavano gli svi, i bastoncini ancora assicurati ai polsi; la slavina abbattendosi nella cunetta che stavano attraversando li ha schiacciati con violenza inaudita contro la parete opposta. La morte è stata istantanea. Un cupo silenzio è sceso nel vallone, dove dall'alba sessanta uomini lottavano disperatamente per sottrarre alla «morte bianca» i tre giovani. Poi uno sciatore è sceso a Claviere a dare l'annuncio del ritrovamento. Vi è giunto alle 10. Quasi alla stessa ora un elicottero della gendarmeria francese è atterrato sotto il colle e, con un'audace manovra, ha preso a bordo l'Andreatta portandolo all'ospedale di Briancon. Nel cielo del valico è riapparso l'elicottero della gendarmeria. Il trasporto a valle dei corpi ha richiesto pochi minuti. In una breve riunione il sindaco di Claviere, cav. Paolo Bes e quello di Montgencvre, Paulen Balset, hanno svolto rapidamente le pratiche per il paesaggio delle salme dalia. frontiera. Alle 13 i due corpi venivano composti nella chiesetta di Claviere. Nicola Suppo, 1,2 anni, presidente del sodalizio Tivolese, e capo della comitiva degli undici sciatori che domenica è salita sul «Frères», piangendo ci ha detto: «E' stata una crudele fatalità, nessuno ha compiuto imprudenze. Non dimenticheremo mai Claudio e Giuseppe >. Ed ecco sulla scorta della te- stimonianza dei soccorritori e dei compagni di gita, la ero- naca della disgrazia. E' Frati- cesco Rossi, il vice presidente del Cai rivolese, un alpinista co?i all'attivo decine e decine di imprese, che ci riassume il trnsico ritorno dal Colle. «Abbiamo raggiunto il Colle verso le 12; quaranta minuti dopo siamo scesi tutti e undi-j ci; procedevamo distanziati di| 25 metri l'uno dall'altro. La neve era ottima e veloce. In testa al gruppo erano Angela Gancia e Marinella Fasano, so rella di Giuseppe; Suppo ed io; seguivano Mario Soldati, Clau dio Bogge, il Fasano, l'An dreotta ed uno sciatore tori nese che conoscevo solo come Cario. Ultimi erano Michele Gancia e Massimo Chiapperà ». Asciugandosi le lacrime, il Rossi ha proseguito: «La sla¬ vina si è staccata con un sinistro fruscio. Sulle prime non abbiamo valutato esattamente il pericolo, era impensabile che la massa nevosa potesse raggiungerci. Poi è stata questione di attimi. Ho sentito Suppo urlare per avvisarci della minaccia ormai incombente. Sono stato gettato a dieci metri sulla sinistra Dopo qualche minuto la nuvola bianca si è diradata. La scena che è apparsa ai miei occhi è stata terribile. Ho visto un braccio affiorare, sono accorso ed aiutato da Marinella Fasano e dalla signora Gancia sono riuscito ad estrarre il Soldati. Poi ci siamo precipitati verso uno zaino semisepolto, abbiamo scavato lì attorno, ed abbiamo liberato Michele Gancia. Poi, non ricordo più nulla con precisione, Marinella piangeva invocando il fratello, Suppo scavava in silenzio ». Il Chiapperà, uscito dalla slavina da solo è corso a valle a dare l'allarme, gli scampati hanno iniziato le ricerche dei loro tre compagni sepolti. Alle 20 poi duramente provati sono scesi sorreggendo il Gancia ed il Soldati che avevano avuto gli sci spezzati nella slavina. Hanno incontrato le squadre di soccorso. La tormenta si è poco dopo abbattuta sui soccorritori: raffiche di vento a 100 chilometri all'ora, temperatura a 2/f sotto zero. Le squadre francesi partite da Montgenévre sono state respinte dalla violenza della bufera. Le ricerche sono state sospese per alcune ore. Nella notte sono giunti a Claviere i familiari del Bogge, del Fasano e dell'Andreatta. Marinella, duramente provata, è stata accompagnata a casa. All'alba i gruppi sono ripartiti verso la montagna. Poche ore dopo, il ritrovamento dell'Andr eotta ancora vivo. All'ospedale di Briancon dove è ricoverato per congelamento alle mani ed alle gambe, lo sciatore ha detto: « I primi cinque minuti sono stati terribili, sono riuscito a scavarmi dinanzi al viso un buco che mi ha permesso di respirare Quando stavo per perdere la speranza una sonda mi ha sfiorato la spalla; ero salvo ». a. r. L'elicottero francese all'arrivo al Monginevro con le salme delle due giovani vittime

Luoghi citati: Claviere, Grugliasco, Rivoli, Sestriere