Kossighin giunto a Parigi dichiara «Dobbiamo consolidare la sicurezza comune» di Sandro Volta

Kossighin giunto a Parigi dichiara «Dobbiamo consolidare la sicurezza comune» Kossighin giunto a Parigi dichiara «Dobbiamo consolidare la sicurezza comune» Il discorso di saluto del capo sovietico a De Gaulle ha destato viva curiosità - Si fa l'ipotesi che il viaggio miri ad un progetto ambizioso: un «trattato di sicurezza» franco-russo - Il Generale ha accolto l'ospite (accompagnato da Gromyko) con grandi onori - Ha già avuto con lui un colloquio di due ore alla presenza dei soli interpreti - La visita durerà 9 giorni (Dal nostro corrispondente) Parigi, 1 dicembre. Immense bandiere rosse con alce e martello sventolavano oggi sugli edifici pubblici di Parigi, insieme al tricolore francese, per la visita di Alexis Nikolaievic Kossighin, Capo del governo sovietico, al Quale l generale De Gaulle ha vouto che venissero tributati gli onori che il protocollo riserva ai soli capi di Stato stranieri. L'Iliuscin dell'ospite ha aterrato stamane a Orly pochi minuti prima delle 11 e subito l Presidente della Repubblica è andato a riceverlo ai piedi della scaletta insieme alla signora De Gaulle, seguito dal Primo Ministro, dai ministri Couve de Murville, Pierre Messmer e dall'ambasciatore sovietico Valerian Zorin. Kossighin era accompagnao dalla figlia Ludmilla e dala nipotino dodicenne, perché a moglie, che ha subito un ntervento chirurgico di recente, non ha potuto prender parte al viaggio. Lo seguivano pure il vice presidente del Consiglio Vladimir Kirrilin, il ministro degli Esteri Andrei Gromiko e numerosi alti funzionari del Cremlino. Passate in rivista le truppe e ascoltati gli inni nazionali dei due Paesi, nel salone d'onore dell'aeroporto, alla presenza delle autorità, fra cui quasi tutti i ministri francesi De Gaulle ha pronunciato il discorso di benvenuto. Dopo avere affermato che « il popolo francese non ha dimenticato nulla della parte magnifica avuta dal popolo e dall'esercito russo nella vittoria comune», il Generale ha dichiarato: « La vostra presenza segna con un fulgore di cui dobbiamo felicitarci la cooperazione che si organizza fra i nostri Stati per il bene dei nostri due popoli, nello stesso tempo che per l'equilibrio, il progresso e la ijace del mondo ». A conclusione delle sue parole, De Gaulle ha gridato: «Viva l'Unione Sovietica ». Nella risposta, Kossighin ha detto: « Quest'incontro deve permettere di sviluppare sempre più le relazioni francosovietiche e di estendere le vie della cooperazione che tendono a consolidare la sicurezza dei popoli sovietico e francese e la sicurezza internazionale ». Egli ha pure affermato die « l'evoluzione degli avvenimenti in Europa e nel mondo ha dimostrato l'utilità e i benefìci d'un ravvicinamento franco-sovietico ». Quando il corteo, con De Gnulle e Kossighin nella prima automobile, ha lasciato Orly diretto alla capitale, 101 colpi di cannone sono stati sparati da una batteria appostata nei pressi dell'aerodromo. Una colazione di quaranta coperti all'Eliseo ha concluso la prima mattinata a Parigi del Capo del governo sovietico. I colloqui politici fra De Gaulle e Kossighin sono incominciati alle 16,35 e sono durati fino alle 18,25, alla sola presenza dei due interpreti; nessun ordine del giorno era previsto, però in via ufficiosa si fa sapere che « i due uomini di Stato, prima di studiare specificamente ogni problema (Germania, sicurezza europea, disarmo, Vietnam, situazione del Medio Oriente, ecc.) hanno scambiato i loro punti di vista sull'insieme della situazione internazionale e dei grandi problemi che si presentano nell'ora attuale ». Nello stesso tempo che i due Capi s'incontravano all'Eliseo, una conversazione avveniva fra i due ministri degli Esteri, Couve De Murville e Gromiko, al Quai d'Orsay. Lo spettacoloso rilievo ohe il generale De Gaulle ha voluto dare alla visita di Kossighin. che durerà 9 giorni, non ha sorpreso perché era previsto da tutti: si tratta d'altronde della restituzione delle calorose accoglienze che egli stesso laveva avuto l'estate scorsa a Mosca. Però, un accenno contenuto nel discorso die Kossighin ha pronunziato stamane arrivando a Orly ha messo in agitazione gli ambienti diplomatici di parigi, che vi hanno trovato la possibilità di una interpretazione del tutto imprevista. Che cosa ha voluto dire, infatti, quando ha parlato di t sviluppare sempre più le relazioni franco-sovietiche e di estendere le vie della cooperazione che tendono a consolidare la sicurezza dei popoli sovietico e francese e la sicurezza internazionale »? Non è certo una frase pronunziata a caso e, soppesandone il significato recondito, molti sono portati a prospettarsi l'even tualità della firma d'un trattato di sicurezza franco-spvie tico, che implicherebbe la con cordanza del punto di vista dei due paesi sul problema tedesco, eventualità che, fino a ieri sera, veniva esclusa da tutti. Si tratta, però, di una sem plice ipotesi, su cui è impos sibile pronunziarsi dal mo mento che i colloqui politici, che proseguiranno domani e nei giorni successivi, sono appena incominciati. Per il momento, sembra più opportuno attenersi alle previsioni della vigilia, che possono venir riassunte in questo commento di «Le Monde»: «Niente indica che le vedute sovietiche sull'avvenire della Germania siano state influenzate in qualche modo dagli argomenti francesi. In queste condizioni, i redattori del comunicato finale avranno forse qualche pena a farvi figurare idee nuove in relazione a quelle che si trovavano espresse nei testi pubblicati alla fine degli incontri precedenti >. Sandro Volta Il primo ministro sovietico Kossighin a Parigi (Telef.)