Il P. G. chiede la pena dell'ergastolo e l'imputato si avventa sulla Corte

Il P. G. chiede la pena dell'ergastolo e l'imputato si avventa sulla Corte Il P. G. chiede la pena dell'ergastolo e l'imputato si avventa sulla Corte Bloccato dai carabinieri in aula - La drammatica scena alle Assise di Perugia: un gruppo di mafiosi (accusati dalla coraggiosa vedova Serafina Battaglia) deve rispondere di dodici delitti avvenuti in Sicilia (Dal nostro corrispondente) Perugia, 30 novembre. Una drammatica scena è avvenuta oggi nell'aula della Corte d'Assise di Perugia dove si sta processando un gruppo di maliosi siciliani che deve rispondere di dodici delitti avvenuti fra il 1956 e il 1.962. 11 principale imputato. Marco Semilia, nell'udire il P. G. proporre per lui l'ergastolo ha dato in escandescenze: urlando frasi sconnesse e smaniando come un pazzo è balzato fuori del recinto per avventarsi contro 1 giudici, ma i carabinieri lo hanno tempestivamente, bloccato e ridotto all'impotenza. L'udienza è stata sospesa; il dibattito proseguirà regolarmente domani con le prime arringhe dei patroni di parte civile e dei difensori. La vicenda è nota. Per una rivalità fra famiglie del Palermitano, dodici persone erano state uccise. Una di queste famiglie, quella di Seraflna Battaglia, fu colpita in modo particolare: la donna vide assassinare il proprio marito, il figlio ed infine il cognato. Disperata, ella ruppe il muro dell'omertà e rivelò tutto quanto sapeva ai carabinieri. Ventiquattro persone furono incriminate e condannate dall'Assise di Palermo. Il processo, sospeso e assegnato a Perugia per legittima suspicione, è cominciato ieri l'altro. Oggi il P.G. ha chiesto ai giudici la condanna di diciannove dei ventiquattro imputati. La pena più grave è quella dell'ergastolo proposto per Marco Semilia, accusato di duplice omicidio, e che nel primo dibattito aveva avuto 26 anni. Le "altre richieste sono: Matteo Corrado, 9 anni per associazione per delinquere (nel primo processo fu condannato a 8 anni e 6 mesi); Antonino Miceli, 10 anni (4 anni); Vincenzino Corrado 6 anni e 8 mesi (4 anni e 2 mesi); Giovanni Miceli, 9 anni (4 anni); Vincenzo Corrado, 6 anni e 8 mesi (2 anni e 8 mesi); Giuseppe Corrado, 6 anni (2 anni e 8 mesi); Paolo Verme, 5 anni (2 anni); Giovanni Vallone, 6 anni e 8 mesi (1 anno e 8 mesi); Angelo Semilia la conferma di 4 anni; Rocco Semilia, 7 anni (4 anni e 2 mesi); Luigi Semilia, 6 anni (2 anni e 8 mesi); Salvatore Migliore 5 anni e 8 mesi (2 anni e 8 mesi); Marco Semilia (omonimo del precedente), 6 anni e 8 mesi (insufficienza di prove); Antonino D'Amore, 7 anni (3 anni, 3 mesi e 15 giorni); Michele Carollo, 6 anni e 8 mesi (3 anni e 2 mesi); Giovanni Battista Giordano, 6 anni e 8 mesi (2 anni e 8 mesi); Leonardo Riz- zo, conferma dell'insufficienza di prove; Paolo Scardina inammissibile l'appello contro l'insufficienza di prove; Pietro Cassarà, inammissibile l'appello per l'insufficienza di prove; Francesco Bronte, 6 anni e 8 mesi (insufficienza di prove); Salvatore Greco la conferma di 6 anni e 8 mesi; Giuseppe Vicari, conferma della insufficienza di prove; Giuseppe D'Arrigo, 7 anni (5 anni). Prima del P. G. aveva preso la parola l'avvocato di parte civile, Agostino Ciaccio, il quale ha rifatto la complicata storia dei rapporti tra gli attuali imputati e la famiglia di Seraflna Battaglia vedova Leale. Egli si è soffermato particolarmente sugli addebiti mossi al principale imputato, Marco Semilia, e sulla posizione di Angelo Semilia, chiedendo per costoro il riconoscimento della responsabilità. Il P. G., nella requistoria ha sostenuto la validità delle accuse di Seraflna Battaglia soprattutto contro i principali imputati e ha costruito la propria tesi demolendo l'indizia rietà e concludendo per la pie na responsabilità di diciannove dei ventiquattro appellanti in ordine ad reati di omicidio, favoreggiamento e associazione per delinquere. Appena esaurite le richieste ! Marco Semilia si è messo a urlare come un forsennato contro il rappresentante della pubblica accusa e contro i giudici, colto forse da un attacco isterico. Il Presidente ha sospeso l'udienza, mentre Marco Semilia tentava di lanciarsi fuori del recinto. I carabinie-l ri lo hanno subito immobilizzato. e. g. I La teste principale, Serafina Battaglia, fotografata all'uscita dall'aula dopo l'udienza a Perugia (Telef. A.P.)

Luoghi citati: Palermo, Perugia, Sicilia