Il Busca (forse unico in Italia) deve giocare sempre in trasferta di A. Paolo Patruno

Il Busca (forse unico in Italia) deve giocare sempre in trasferta Sport ed entusiasmo nel settore dilettanti Il Busca (forse unico in Italia) deve giocare sempre in trasferta La squadra calcistica è stata promossa quest'anno in prima categoria - Il campo non è più regolamentare - I dirigenti si costruiscono uno stadio modello a proprie spese • Costerà 70 milioni -1 « grigi » per ora giocano a Cuneo (a 18 km di distanza) (Dal nostro inviato speciale) Busca, 22 novembre. La squadra calcistica di Busca, un centro a 18 chilometri da Cuneo, è forse l'unica in tutta Italia, costretta a giocare sempre in trasferta. Anche questo spiega perché si trovi attualmente al posto di coda del girone B del campionato diiettanti di prima categoria. Il fatto è che il campo della Polisportiva Cario Michelis di Busca non ha le misure regolamentari, cosi tutte le partite che il calendario assegna « in casa » alla compagine vengono invece disputate a Cuneo. Per ovviare all'inconveniente, i dirigenti della società si sono prodigati, cercando aiuti da ogni parte, ma senza esito. Così hanno decìso di fare tutto da soli. Ne è sorto un progetto ambiziosissimo: uno stadio con annessa una palestra coperta, due campi da tennis e numerosi giochi da bocce. L'impianto modello, senz'altro il più razidnale e completo di tutto il Saluzzese potrà contenere circa sette mila spettatori. Il costo si aggirerà sui settanta milioni. L'impianto si sta traducendo in realizzazione pratica, tanto che 1 dirigenti della società sperano di poter far disputare veramente in casa la prima partita dei «grigi» a metà dicembre In attesa dell'inaugurazione il presidente della Polisportiva signor Berardo ha raccontato ieri come una modesta società del torneo dilettanti per la buona volontà e l'impegno di tutti i suoi componenti, dai giocatori ai dirigenti, sia riuscita nell'impresa di costruirsi uno stadio tutto suo « Il problema del campo è sorto con la promozione della squadra al campionato di prima categoria nel torneo dilettanti. Il terreno di gioco sul quale avevamo disputato sino allora le nostre partite non era più agibile: era privo di recinzione e non aveva le misure regolamentari. La nostra scelta cadde su un terreno di 26 mila metri quadrati, non lontano dal centro di Busca, in una buona posizione, a dosso delle colline. Il proprietario abitava però in Francia. Prima di accordarci dovemmo fare tre o quattro viaggi. Finalmente fu raggiunto il compromesso, e noi dirigenti cercammo un concreto appoggio nell'Amministrazione comunale. Purtroppo, per vari motivi, l'aiuto da noi sperato tardava ad arrivare e cosi, per non restare senza campo, ci siamo accollati quest'impresa che porterà giovamento non solo alla nostra squadra di calcio, ma a tutti quelli che praticano dello sport». Mentre si sta costruendo il nuovo stadio, la vita agonistica della Polisportiva Carlo Michelis di Busca, si svolge regolarmente. La squadra, dopo un avvio sfortunato, si sta riprendendo. Da Torino è giunto il nuovo allenatore, 11 slg. Cafasso. Da tre settimane, ossia da quando egli è arrivato, il Busca non ha più subito sconfitte. Merito del « trainer », | indubbiamente, ma anche merito dei giocatori, quasi tutti ragazzi della zona che distolgono un pomeriggio alla set-1 Umana dal lavoro per dedicarsi agli allenamenti. Fra i più bravi c'è il portiere Marino Serra, trentaduenne, impiegato a Cuneo presso l'Ufficio d'Igiene, sposato, padre di ustsi una bella bimbetta; secondo i|tifosi del Busca è a lui che si deve se la squadra ha ottenuto l'anno scorso la promozione. Un altro dei punti di forza della compagine è Sergio Giusiano, un professore di ginnastica di Torino, che forma con il venticinquenne Lisa, mobiliere di professione, una valida coppia di difensori. All'attacco ì migliori sono Bussi, uno studente in lettere, il ventisettenne Isoardo, rappresentante di commercio, e Lenta, selezionato l'anno passato per la rappresentativa regionale. Grazie a questi ragazzi, il Busca spera di abbandonare presto l'ultima posizione in classifica e di riaccendere nuovamente l'entusiasmo dei tifosi. « Il nostro pubblico — dice il presidente Berardo — vede solo adesso un calcio giocato ad un discreto livello tecnico. Non ci abbandona neppure se qualche risultato è negativo e le trasferte sono costanti. A Cuneo, per ogni partita ci seguivano almeno tre o quattrocento persone. Quando potremo giocare sul nostro campo speriamo di arrivare al meno ad un migliaio dì spet tatori. Il calcio d'altra parte è molto popolare qui da noi non conosce la crisi delle grandi città». Ed è vero. Oltre alla squadra che partecipa al torneo di la divisione, ci sono altre tre o quattro formazioni, tutte della Polisportiva Busca. I diri- genti hanno già chiesto di po- ter istituire un Centro di addestramento per giovani calciatori. Nel frattempo, al centinaio e più di ragazzini che sperano di emulare un giorno le gesta di Sivori e Mazzola le prime nozioni del gioco sono impartite dal sig. Giubilei e da un giovane e dinamico curato, don Nino, che fa parte del Comitato direttivo della società. La passione sportiva è grande in tutti. Il premio se lo son regalati da soli, il nuovo campo, sul quale i tifosi di Busca sperano di veder giocare un giorno, in amichevole, uno « squadrone » di serie A. Paolo Patruno

Persone citate: Cafasso, Carlo Michelis, Giubilei, Isoardo, Michelis, Sergio Giusiano, Sivori