Condannato il torinese che portava la sposina a prostituirsi a Biella

Condannato il torinese che portava la sposina a prostituirsi a Biella Condannato il torinese che portava la sposina a prostituirsi a Biella Gli è stata inflitta una pena di 2 anni e otto mesi - Due mesi di reclusione alla donna per atti immorali - I coniugi di giorno conducevano una vita irreprensìbile: lavoravano in una fabbrica di Grugliasco (Dal nostro corrispondente) Biella, 21 novembre. Sono stati oggi processati in Tribunale i coniugi torinesi Bruno Ruella, rli 25 anni, e Cristina Geninatti Prin, di 23 anni, residenti in via Sant'Antonio 12, che conducevano una doppia esistenza: di giorno lavoravano in una fabbrica di Grugliasco, guadagnando discretamente, e meritandosi la stima dei compagni di lavoro; la sera, affidata la loro figlioletta, di circa un anno e mezzo, alla nonna, si trasferivano in auto a Biella dove la donna frequentava l'ambiente del vizio, mentre l'uomo rimaneva ad attenderla per ricondurla a casa. Il Ruella, arrestato nella notte sul 2 settembre, è stato condannato a due anni ed otto mesi di reclusione ed a 160 mila lire di multa per avere agevolato e sfruttato la prostituzione della moglie; la donna, comparsa in giudizio a piede libero, è stata invece condannata con la condizionale a due mesi di reclusione per atti osceni in luogo pubblico. La sconcertante vicenda era stata scoperta dai carabinieri, ai quali la Geninatti Prin nella notte sul 2 setttembre si era rivolta per denunciare una rapina subita alla periferia della città. Verso le due un giovane di Gattinara, Walter Baldin, di 25 anni, aveva in¬ vitato sulla sua «600»'.la donna, per condurla in un luogo isolato, ove si era in precedenza appostato il suo complice, Giacomo Mazzoldi di 24 anni, pure di Gattinara. Que sti, poi, al momento opportuno era sbucato da un cespuglio e sotto la minaccia di una chiave inglese aveva costretto la donna a consegnargli la borsetta, contenente circa 35 mila lire. Il Baldin, che aveva finto di essere estraneo all'episodio, aveva poi ricondotto la donna n città. Insospettita dal comportamento del suo accompagnatore, la Geninatti Prin aveva rilevato il numero di targa dell'auto e poi insieme con il marito si era recata appunto dai carabinieri. Al sottufficiale di servizio ella dichiarava di essere nubile ed aveva tentato di far credere che l'accompagnatore fosse un conoscente occasionale. Accertata la verità, i carabinieri arrestavano subito il Ruella. I due rapinatori venivano identificati ed arrestati nella stessa notte. Essi compariranno a giudizio in Corte d'Assise. p. rn. Cristina Geninatti Prin, di 23 anni, ed il marito Bruno Ruella, di 25 anni, i torinesi condannati ieri a Biella

Luoghi citati: Biella, Gattinara, Grugliasco