La Stampa - Consultazione Archivio

I russi non riescono a convocare un convegno comunista contro la Cina Forti divergenze al Congresso del pc bulgaro I russi non riescono a convocare un convegno comunista contro la Cina La proposta (rilanciata a Sofia dal bulgaro Jivkov) respinta dai romeni, dai cubani e persino dai mongoli, finora sempre schierati con Mosca - Incerti italiani, jugoslavi e polacchi Cuba non vuole la condanna di Pechino, ma aiuti concreti al Nord Vietnam: «Siamo pronti — ha detto il suo delegato — a versare l'ultima goccia del nostro sangue per i fratelli vietnamiti » (Dal nostro corrispondente) inVienna, 16 novembre. «li problema dei rapporti ul-\ll'interno del blocco orientale]fe in modo particolare la ne-ìdcessità di arrivare ad una lo- tro definizione, mediante una] dconferenza mondiale dei partiti comunisti e operai, domina — dietro le quinte ufficiali — il nono congresso del partito comunista bulgaro apertosi lunedì scorso alla presenza di ottanta delegazioni straniere. La proposta di convocare una conferenza mondiale, avanzata dal capo del pc bulgaro Jivkov e appoggiata — se non addirittura promossa — dal segretario generale del pcus, Breznev, non incontra l'approvazione generale. Risulta che tre importanti partiti comunisti: il romeno, il nord-coreano e il nord-vietnamita sono nettamente contrari e che vedono in un convegno mondiale (il cui unico scopo è di condannare la Cina) un grave pericolo per la unità del blocco e dell'internazionalismo proletario. Anche il pc italiano si unisce, con qualche riserva, a questi tre partiti. Jugoslavia e Polonia non hanno preso una posizione definita (nel senso che non hanno opposto un chiaro rifiuto), ma si sa che sono contrarie. Il fatto che aitche i delegati della Mongolia esterna non abbiano fatto cenno alcuno nel loro odierno intervento alla ìiroposta Jivkov sta ad indicare che non sono d'accordo per una conferenza anticinese. Pienamente d'accordo con Jivkov e Breznev sono invece il pc ungherese, il cecoslovacco, il francese, il portoghese, il sudafricano e. con riserve, quelli della Germania Orientale, dell'Irlanda e di Cipro. I cubani sostengono l'assoluta necessità di convocare una conferenza mondiale, ma unicamente per concretare un piano di aiuti militari al Nord Vietnam. « Siamo pronti — ha detto il loro rappresentante — a versare l'ultima goccia del nostro sangue per aiutare i fratelli vietnamiti». Risulta evidente che il nono congresso del pc bulgaro, anziché portare ad un riavvicinnmento dei punti di vista dei partiti comunisti in merito al conflitto ideologico con la Cina, ha approfondito le divergenze Mosca non è riuscita con la forza del suo prestigio a raccogliere visibili manifestazioni di solidarietà (a parte i sette purtiti che sono nettamente dalla sua parte) per le sue posizioni, che presuppongono l'isolamento di Pechino Il congresso quindi è un insuccesso per i sovietici Da alcuni anni essi si ripromettono di strappare ai loro alleati la firma di un docu- nrstnncCsatgtnl'uOnmittcllsiriaordmgra ntento più o meno polemico «ci confronti della Cina. A tale scopo si ò tenuto a Mosca fra il 17 e il 22 ottobre un radnno segreto degli otto parti ti dell'Europa Orientale consi derati fedelissimi. Risultato nullo. La situazione è caratterizzata da una serie di opposizioni nette e da molte incertezze (che in pratica significano la stessa cosa), che si fanno sentire in tutto il campo comunista. Ieri il romeno Ceauscscu ha detto che in questo momento non si deve fare assolutamente nulla che possa turbare l'attuale equilibrio, giù molto precario, fra i partiti comunisti dell'Internazionale proletaria (era chiaro l'accenno alla convocazione di una conferenza anticinese). Oggi molti altri delegati si sono espressi, in termini non meno chiari, nello stesso modo. Ciò sta a dimostrare che le intense consultazioni, gli inviti a Mosca e i viaggi compiuti da Breznev in quasi tutti i centri del comunismo orientale non hanno approdato a nulla di concreto Le divergenze sono ancora molto profonde. b. t.