Due gravi problemi per Firenze case per i senzatetto e cibo ai sinistrati

Due gravi problemi per Firenze case per i senzatetto e cibo ai sinistrati Due gravi problemi per Firenze case per i senzatetto e cibo ai sinistrati Sistemate per ora soltanto 488 famiglie (su 1665 che hanno presentato domanda per un nuovo alloggio) - Il Comune ha requisito un certo numero di appartamenti consegnandoli ai più bisognosi - Alcune case sono state occupate abusivamente - Incominciano a scarseggiare i generi alimentari da distribuire a quelli che non hanno più nulla (Dal nostro inviato speciale) Firenze, 15 novembre. Questo pomeriggio Piazza del Duomo a Firenze era insolitamente affollata. Una compatta cornice di folla si sollevava sulla punta dei piedi e allungava il collo come per il tradizionale «scoppio del carro ». Chi arrivava da via Calzaiuoli o da via Martelli, notando Quell'assembramento, chiedeva ansiosamente notizie. Una nuova disgrazia? Qualche edificio pericolante? Fortunatamente no. Gli occhi di tutti erano rissi su tre grosse autopompe dei vigili del fuoco che avevano cominciato a « lavare > Piazza del Duomo. I potenti getti d'acqua si infrangevano contro il sagrato, liberavano la pavimentazione dalla sottile crosta di fango secco, facevano luccicare i marmi policromi del «bel San Giovanni». Purtroppo l'operazione lavaggio procede molto più lentamente del previsto perché può essere effettuata soltanto in quelle strade e in quelle piazze dove le fognature possono « ricevere » l'acqua. Una minoranza, per ora. Da tre giorni centinaia di operai specializzati con l'aiuto di macchine particolari stanno lavorando nel sottosuolo di Firenze per cercare di ripristinare l'antica rete che l'alluvione del 4 novembre ha fatto saltare in più punti. Sempre uggì buona parte dei cinquemila civili e militari che lino a ieri lavorava no allo sgombero delle strade, esaurito ormai il loro com pito, è passata all'* operazione attiancamento privati », cioè al prosciugamento e alla pulizia degli scantinati e del pianterreni che i rispettivi proprietari, nelle zone maggiormente colpite, non sono ancora riusciti a sgomhrare completamente dal fango e dalle lordure. In ogni strada opera un determinato numero di squadre che cominciano il lavoro dalle due estremità avanzando verso il centro, casa per casa, finché non si incontrano. Ma anche quando il lavoro è compiuto e le squadre se ne vanno, il quadro rimane pur sempre desolante. Stamattina siamo entrati in alcuni di questi pianterreni nella zona di Porta alla Croce; muri fradici d'acqua, intonaci caduti, pavimenti sconnessi, gibbosi, spesso senza più piastrelle. Malgrado tanto squallore i fiorentini — sempre attaccatissimi non soltanto alla loro città, ma anche al loro quartiere — si decidono ad abbandonare le loro case alluvionate soltanto in casi disperati. Lo dimostra il fatto che su cinquemila famiglie che hanno avuto l'abitazione invasa dall'acqua, solo 1665, a tutt'oggi hanno presentato domanda per ottenere un nuovo alloggio. Queste 1665 domande costituiscono tuttavia il problema più assillante per il Comune di Firenze che non sa più a che santo votarsi. Scartata molto saggiamente l'ipotesi di creare una specie di «centro profughi », 488 di queste famiglie sono state momentaneamente alloggiate in alberghi e pensioni cittadine a spese della Prefettura Alcune nei prossimi giorni verranno alloggiate nel centro tecnico di Coverciano — circa 100 letti - die di solito ospita i giocatori della squadra nazionale di calcio durante i «ritiri» collegiali; altre andranno in un motel di proprietà del Comune, a Nuvoli, che però ha soltanto 33 camere Chicchi di sabbia, gocce Una soluzione globale potrebbe essere data da una massiccia serie di requisizioni da parte del Comune. Ma anche in questa direzione si Incon¬ trano molte difficoltà. Gli or-gani comunali già da giorni hanno sguinzagliato i loro emissari col preciso incarico di requisire gli appartamenti sfitti, ma nella maggior parte dei casi i proprietari, lungi dal rispondere all'appello del Comune che aveva garantito il pagamento di un equo canone, s: sono eclissati senza lasciar traccia di sé. Moltissimi appartamenti poi non risultano intestati a singole persone ma a società di cui non è facile reperire i titolari. E quando finalmente si riesce a raggiungere colui che si credeva fosse il proprietario, ci si sente rispondere che l'appartamento non è più suo, che lo vendette due o tre anni fa al tal dei tali. E la corsa ricomincia, senza una meta precisa, perché i documenti del Catasto sono finiti tutti sott'acqua. Bisognerebbe che il Comune godesse di poteri speciali, analoghi a quelli che una volta aveva il commissario per gli alloggi; invece, non essendo stata emanata alcuna norma particolare, deve seguire le regole del diritto comune, cioè della vecchia legge del 1865. Insomma le difficoltà sono tali e tante che il Comune, benché avesse emanato 400 notifìche di requisizione, è riuscito ad ottenere soltanto 80 appartamenti Stasera . primi diciannove di questi 80 sono stati consegnati ad altrettante famiglie alluvionate. Stando così le cose, non c'è da meravigliarsi se altre famiglie esasperate hanno occupato abusivamente un centinaio di appartamenti vuoti in alcuni grandi edifici appena finiti In via dell'Arcolaio e in via Toselli. Una vera e propria « marcia verso la casa » è stata quella che si è svolta a Sorgane, dove drappelli di alluvionati hanno occupato un intero gruppo di case popolari — complessivamente 330 appar tamenti — non ancora ultima- te. Questi appartamenti appartengono all'Istituto case popolari e quindi l'occupazione abusiva potrebbe essere sanata in qualche modo; tuttavia il fatto desta serie preoccupazioni in Comune perché gli alloggi occupati mancano ancora di tutti i servizi igienici. Già spiacevole in tempi normali, una tale mancanza diventa grave in una situazione di emergenza come quella di Firenze dove non si può certo affermare che tutti 1 pericoli di infezione e malattie siano definitivamente scongiurati. Proprio oggi, anzi, il medico provinciale ha emesso un comunicato per esortare la cittadinanza alla vaccinazione. Sulla situazione dell'approvvigionamento di generi alimentari, da fonte comunale non s è eccessivamente ottimisti: anzi non si nasconde un senso di preoccupazione, nonostante le assicurazioni governative. Si è registrata, infatti, una diminuzione, nei confronti dei primi giorni, nell'afflusso di ge neri alimentari da distribuire ai circa trentamila sinistrati e anche un calo nel riforn mento dei negozi non colpiti dall'alluvione, che vengono ser viti attraverso la normale rete di distribuzione. Al centro di raccolta viveri nell'interno dello Stadio Comunale i soccorsi cominciano a scarseggiare. La carne, lo zucchero, il riso, la pasta sono assolutamente insufficienti al fabbisogno delle varie decine di migliaia di persone che ancora non sono in grado di provvedere all'ac quisto. Dalle zone di Varlun go e di San Frediano si hanno segnalazion. di persone che vivono unicamente di pane latte. Gaetano Tumiati

Persone citate: Gaetano Tumiati, Nuvoli

Luoghi citati: Comune Di Firenze, Firenze