Posta una taglia sullo spietato assassino dell'impiegato che voleva difendere la ragazza

Posta una taglia sullo spietato assassino dell'impiegato che voleva difendere la ragazza Nessuna traccia jpex* far luce sul delitto eli JRoma Posta una taglia sullo spietato assassino dell'impiegato che voleva difendere la ragazza Due milioni offerti dal fratello della vittima - La donna ferita all'ospedale è sorvegliata dalla polizia - Si teme che l'omicida si voglia disfare dell'unica testimone del tragico episodio Comunque la giovane continua ad insistere nel dire che non conosce il suo aggressore (Nostro servizio particolare) Roma, 14 novembre. Simonetta Aprosio è forse l'unica persona che può risolvere il « giallo » di viale Eritrea. La studentessa ventiduenne è ricoverata in una cameretta del Policlinico, sorvegliata da due agenti di polizia. Non è piantonata. La spiegazione ufficiale fornita dagli investigatori è che si vuole proteggerla dall'uomo che la feri c che uccise poi un giovane che aveva cercato di im¬ pedirgli la fuga. L'omicida ora potrebbe tentare di uccidere anche lei per eliminare l'unica testimone in grado di fornire elementi utili alla sua identificazione. Il tragico episodio avvenne sabato sera alle 21,50 in viale a e a e e IEritrea, un'ampia strada alberata ai cui lati sorgono palazzi di dicci piani. Simonetta Aprosio usci di casa verso le 21,30 per salire sulla sua macchina, una Fiat «500», e recarsi a prendere il fidanzato, il dott. Giovanni Bufi, un giovane medico che sta per specializzarsi in odontoiatria. Era appena entrata nella macchina che uno sconosciuto, aperta l'altra portiera, le si pose accanto intimandole di stare zitta. Poi le legò i polsi con una cordicella. La Aprosio, sempre secondo il suo racconto, ha dichiarato che lo sconosciuto non volle le chiavi dell'auto né la sua borsa. Fu quando la ragazza cercò urlando di uscire dalla vettura che lo sconosciuto la colpi con un coltello all'emitorace sinistro e al polso destro. Sopraggiunse in quel momento a bordo di una «850» l'impiegato Sergio Mariani di 37 anni, sposato e padre di due bambine, il quale coraggiosamente insegui \l feritore, bloccandolo con la macchina in via Lucrino. Ma appena sceso dalla automobile lo sconosciuto lo uccise sparandogli all'addome con una rivoltella. La Aprosio dopo essersi recata in un bar di viale Eritrea volle andare a casa. Perdeva molto sangue e chiamò il fidanzato a curarla. Fu solo in seguito alle sue insistenze che andò all'ospedale. Durante gli interrogatori cui è stata sottoposta ella non è stata in grado di fornire alcun elemento sul suo aggressore, nep pure i connotati. Il suo atteggiamento è apparso reticente per cui oltre alle ipotesi del rapinatore e del bruto intenzionato a portarla lontano per seviziarla si formula anche quella di un innamorato respinto che la ragazza cercherebbe ora di salvare. Oggi la polizia ha interrogato una professoressa di filosofia ed una studentessa universitaria molto amiche della Aprosio. Entrambe «an¬ no riferito che la giovane non si incontrava con altri uomini oltre al fidanzato. Il fratello della vittima, il signor Enrico Mariani, che lavora presso la sede milanese della Siae, ha offerto due milioni di lire in premio a colui che riuscirà a fornire utili indicazioni per Videntificazione e la cattura dell'assassino. g. fr. Simonetta Aprosio, la ragazza aggredita a Roma [Tel.) Sergio Mariani, il giovane ucciso a Roma (Telefoto)

Persone citate: Aprosio, Enrico Mariani, Giovanni Bufi, Sergio Mariani, Simonetta Aprosio

Luoghi citati: Roma