Terribili drammi ancora sconosciuti nel Trentino e nelle valli di Belluno di Gigi Ghirotti

Terribili drammi ancora sconosciuti nel Trentino e nelle valli di Belluno Im'iMMMprGSBjioMiaMite viaggia dei Miositi inviati Terribili drammi ancora sconosciuti nel Trentino e nelle valli di Belluno Una colata di fango sommerge le case A Mezzano, nel Trentino, un mare di melma scende dalle montagne e ricopre le ville, le abitazioni, affoga la chiesa (Dal nostro inviato speciale! Fiera di Primiero, 12 nov. Un elicottero americano del comando Setaf mi sbarca nella valle di Primiero. Il Primiero (Fiera, Imer, Tomadigo, Transacqua, Mezzano, Siror: settemila abitanti in tutto) è l'unica valle del Trentino rimasta ancora isolata dal resto del mondo, ancora irraggiungibile per via di terra. Volo tra sacchi di coperte e di cappotti, seduto su una cesta di latte in scatola. Scrivo i miei appunti appoggiandomi su una cassa di spaghetti. Il magg. Klopp, che guida l'elicottero dentro alla vallata, sorvolando boschi di larici e di abeti, sfiorando costoni di roccia imbiancati stanotte dalla neve, lassù in alto, ogni tanto mi domanda se mi piace questo viaggio. « Do you like this trip? ». Bel viaggio, rispondo: ma questa valle me la ricordo diversa; quei prati erano nitidi tappeti di smalto, ora lunghe lingue di ghiaia li solcano, centinaia di torrenti hanno scavato qui il proprio letto. Per una notte sola. Adesso sono scomparsi. Hanno lasciato questi lunghi graffi grigi. Dentro il rosso vivo dei larici e nel verde cupo degli abeti è rimasto il segno della devastazione: come se fosse passata un'orda di boscaioli impazziti. Alberi decapitati, tronchi abbattuti. Nastri perfetti, alcuni del colore dell'asfalto, altri bianchi, di terra battuta e di ghiaia, salivano su per i fianchi della montagna, a collegare l'un paese all'ai tro, l'un campanile a quello vicino. Ora questi nastri so no strappati. Il Cismon ha divelto ponti, strade, arginature. Dall'alto si vede Mezzano (seicento abitanti) invasa da una coltre di melma. Otto o dieci villette, sul pendio, sono già affogate: la melma le ha colmate, resta fuori soltanto il tetto La chiesa è sul punte di affogare. Un centinaio di valligiani sono raccolti ai bordi di questa colata che avanza, come eruttata da un vulca no sconosciuto, lassù in ci ma, che lentamente rovescia la sua lava. Pare che una polla segreta, un invisibile torrentello, alimenti di sotto la colata. Ieri la melma che invade Mezzano era salita di venti centimetri, que sfoggi di altri sette-otto. La colata avanza inesorabile. I tecnici hanno ormai poche speranze di salvare Mezzano. Intanto, il paese è stato sgomberato quasi del tutto. Gli abitanti sono ospitati a Fiera di Primiero nei locali del Municipio o presso parenti, in case private. Alcune abitazioni sono già distrutte. Le strade sono invase da mobilia, da rottami di automobili, da tronchi, tutti impastati nel fango giallastro. Uno del paese con un lungo palo cerca di ripescare in quella melma una carrozzina da bambino. Sotto l'insegna di un bar una donna tenta di recuperare bottigliette di aranciata e persino una cassa di « vuoti » di acqua minerale. « E' roba nostra — mi spiega, — a noi è costata fatica. So bene che non ci si guadagna, ma mi rincresce, e non so rassegnarmi a lasciarla in regalo al fango ». E' difficile persuadere questa gen te dell'inutilità di queste fatiche. A Fiera di Primiero leg go sui muri una ordinanza del Sindaco che suona come un bando di mobilita zione generale. « Tutti gli uomini validi devono prestare la loro opera per lo sgombero del materiale, per la pulizia del paese e per qualsiasi altra necessità. Alle ore S tutti devono trovarsi; muniti di pala e di piccone, davanti al centro di assistenza del municipio. Una pattuglia a cura del Comune controllerà l'esatta esecuzione della presente ordinanza ». « C'era bisogno di quest'ordine? », domando in municipio. « Non ce n'era bisogno. La gente collabora spontaneamente con il comitato di emergenza. Ma molte volte le famiglie iw-icdugiano in queste malinco-\ rne/te e inutili operazioni di Lrecupero... Allora, almeno gli uomini validi, abbiamo voluto che si sentissero impegnati per le cose di maggior importanza per tutti ». Dal momento dell'alluvione si è costituita a Fiera e in tutta la valle una « union sacrée » di tutta la popolazione: sindaci, parroci, notabili, impiegati, agli ordini del vice-pretore dott. Pedrotti, hanno costituito una specie di direttorio, per le decisioni di interesse comune. Che cosa è stato fatto Ini questo tempo in cui Fiera e la sua valle hanno vissuto distaccate dal mondo? Lo domando al geom. Mattedi, del Corpo Forestale di Trento. « Abbiamo rappezzato gli argini del Cismon, sbarrato il cammino ad alcune frane che minacciava^ no il paese. Ora il Cismon è tornato a scorrere nel suo letto. Entro lunedì spero che tutto sia ritornato alla normalità ». « E i bambini del preventorio? E' vero che sono stati sfollati? ». « No, no. I bimbi sono al sicuro e stanno bene: per prima cosa abbiamo pensato proprio a loro ». Ponti di legno e passerelle sono stati lanciati; chilometri di strada sono stati liberati dalle ostruzioni. C'era il problema di impedire gli accaparramenti di viveri. Ma non c'è stato bisogno di alcuna forma di tesseramento. « Qui la legge è l'autodisciplina, sior! », mi dice il signor Colombara. che fa parte del comitato di emergenza. E il signor Fichera, direttore dell'Ufficio del Registro (anche lui reca al braccio la fascia bianca del comitato) : « C'era del burro che arrivava gratis con l'elicottero. L'abbiamo messo in rendita nei negozi a mille lire al chilogrammo. Quel che si guadagna, va per gli sfollali, per quei poveretti di Mezzano e degli altri paesi che hanno perduto la casa ». Autodisciplina, autogoverno. In nessuna calamità, fra le tante a cui in questi anni abbiamo dovuto assistere, c'è mai stato dato di vedere tradotti questi concetti tanto semplici in operante realtà. La valle del Primiero si cura da sola le sue ferite, per quel che può. Affretta il ritorno alla normalità, con alacre fatica, senza chiedere nulla più del necessario. C'è un episodio significativo. L'elicottero sbarca a Imer, su un piccolo prato. Gli abitanti di Imer hanno tracciato un cerchio con la calce, per segnare il punto esatto d'atterraggio. Per meglio segnalare la zona dell'approdo, hanno steso a terra una bandiera tricolore e alcune lenzuola; il tutto fissato al suolo con pietre, perché il vento non fac-J vnscpSlncomd cia volare via ogni cosa. Il maggiore Klopp ordiLa di scaricare 1 viveri e il vestiario. Arrivano i paesa- vni. € Sono per noi queati\lsacchi? ». «Si». «Ma per-:ché non andate invece diportarli in quel paese lassù, Sagron del Mis, che è iso-\lato e ne ha più bisogno di noi?*. Ci indicano sulla carta topografica questo oscuro paesello. Ritorniamo e voliamo verso Sagron del Mis. L'elicottero sca- valca la montagna, si posa!sul prato di Sagron del Mis, I vitino al cimitero. Dalla scuola elementare, Ilì vicino, esplode una scola- [resca tripudiante. Tutti aibattere le mani. « Dica c/iej abbiamo portato cappotti elspaghetti », mi fa il mag-jgiore Klopp. « Sono arri- \ vati cappotti e spaghetti », dico in mezzo alla gente. Ci prendiamo un bel battimani. Uno mi prende in disparte (è il campanaro del paese): « Come possiamo ringraziarvi? Venite in casa. Un caffè ve lo prepariamo in due minuti!», «fi maggiore ha fretta, dobbia^o ripartire». E il campanaro> volgendosi a un raSazz°tt°: « Toni, va a pren<*crc>Jluel sacc0 di Patate. Corri ». Cosi, nell'elicottero del maggiore Klopp, il viaggio di ritorno l'ho fatto seduto su un racco di patate. Gigi Ghirotti a o o . A Mezzano di Primiero uomini e donne lavorano per arginare la frana che minaccia il paese (Telef. A. P.)

Persone citate: Colombara, Fichera, Fiera, Klopp, Mezzano, Pedrotti