Piove nel Trentino minacciato da frane e da valanghe d'acqua

Piove nel Trentino minacciato da frane e da valanghe d'acqua Angoscia nelle valli della regione Piove nel Trentino minacciato da frane e da valanghe d'acqua A Fiera di Primiero (un paese a 100 km da Trento) i bimbi di un istituto evacuati a dorso di mulo nella notte per il pericolo di un gigantesco smottamento - A Mezzano la gente è l'uggita sotto la pioggia al suono delle campane a martello - Da tutta la provincia giungono notizie di frane e cedimenti, i fiumi sono di nuovo ingrossati (Dal nostro corrispondente) Trento, 11 novembre. Piove ormai da dieci ore au tutto il Trentino e nelle valli ohe, in Alto Adige, si inerpicano verso il confine. La pioggia, in alcune zone, viene giù a dirotto; stasera più d'uno non ha avuto il coraggio di andare a dormile: l'incubo dell'alluvione, dopo due giorni di speranza, è tornato a gravare sull'intera regione. A Trento, nei rioni colpiti, la vita sta lentamente tornando alla normalità. I danni sono gravissimi. Si parla per il solo capoluogo di oltre 15 miliardi. In tutti i quartieri è stata ripristinata l'erogazione dell'energia elettrica e del gas. Anche parecchi telefoni sono stati riallacciati. Oggi si è appurato che l'ondata di piena che ha investito le zone nord della città fu determinata dall'enorme e rapidissimo aumento della •portata del fiume Avisio, ingrossato dalla massa d'acqua scesa a valle dal bacino di Stralenpizzo. L'onda di piena, alta oltre due metri, si era gettata nell'Adige che già sfiorava gli argini e aveva determinato la tracimazione. Dalla provincia, purtroppo, non giungono che cattive notizie. Una delle situazioni più drammatiche è quella del centro turistico di Fiera di Primiero (un paesino di 600 abitanti a 102 chilometri da Trento, sul confine col Bellunese) dove già nel primo giorno dell'alluvione si erano lamentati otto morti a causa delle frane che avevano investito le case del villaggio. La pioggia violentissima di oggi ha impedito i voli dogli elicotteri fra Trento e le zone di Primiero ancora isolate. Le notizie che giungono sono quindi incomplete e contraddittorie ma sembra che l'ondata di maltempo abbia messo in pericolo l'intero paese. Stasera è stato segnalato un grosso smottamento nella zona del Bedole, proprio sopra la colonia-preventorio dei bimbi di Trieste: l'edificio è stato immediatamente sgomberato; i bambini — a dorso di muli o portati in spalle dai valligiani — sono stati trasferiti sotto la pioggia nei casolari e nelle malghe delle zone più sicure. Tutti gli abitanti del paese hanno abbandonato i loro alloggi e trascorrono la notte all'aperto: temono che una frana precipiti da un momento all'altro nel fondovalle. Anche a Mezzano di Primiero — a 93 chilometri da Trento — si vivono ore di terribile ansia: la grande massa di fango che minacciava il paese si è rimessa in moto a causa della pioggia e sta inghiottendo ogni cosa; i 1600 abitanti sono fuggiti sotto la pioggia — appena il suono delle campane a martello ha dato l'allarme — cercando rifugio nei « masi » sulle alture della conca. L'acqua che scende violentissima dai monti ha fatto di nuovo ingrossare il fiume Cismon. Migliaia di metri cubi di acqua, di sassi e di terriccio stanno finendo contro le case di Mezzano, gir sommerse a metà. Si calcola che oltre 30 mila metri cubi di materiale siano precipitati a valle. Il professor Venzo, direttore dell'Istituto di geologia dell'Università di Trieste, ha compiuto un primo sopralluogo nella zona franata. Si tratta di potenti depositi alluvionali che poggiano su roccia metamorfica. Alpini, genieri, finanzieri, forestali, vigili del fuoco stanno tentando disperatamente di creare uno sbarramento di sassi ma la lotta si rivela di ora in ora sempre più difficile e forse insostenibile. Notizie allarmanti dalla valle del Mis, a nord-ovest del Primiero. Il torrente ha rotto gli argini dappertutto, smottamenti enormi hanno scavato la montagna. Nei paesi di Sagron e di Mis manca la corrente elettrica e i generi alimentari sono stati razionati. Anche Ronco (frazione del comune di Canal S. Bovo: 3000 abitanti, a 97 km da Trento) è ancora isolata e priva d'acqua e di luce. a. n. Reparti del 2° Reggimento Genio al lavoro a Laives, nel Trentino, sconvolta dal torrente Casarsa (Tel. Ansa)

Persone citate: Canal S. Bovo, Casarsa, Ronco, Venzo