Le «sportive» al Valentino

Le «sportive» al Valentino Le «sportive» al Valentino I nuovi modelli Fiat al centro dell'interesse Alfa Romeo e Lancia fanno leva sulle affermazioni delle loro vetture nelle corse e nei rallies Le classiche Ferrari e Maserati - Tecnica di avanguardia nelle Lamborghini e De Tomaso Il « boom » delle auto sportive non accenna a diminuire, anzi appare rinforzato da questo Salvine di Torino in cui hanno fatto la loro comparsa la Fiat Dino, la 124 Sport e la Dino GT di Ferrari L'apparizione della seconda, in particolare, conferma l'interesse del pubblico verso quelle vetture che si sogliono definire < derivate ». Queste, com'è noto, sono elaborazioni di berline di serie, di cui è stata sfruttata e potenziata la meccanica originale, e rinnovata la carrozzeria. Le « derivate » vengono costruite ria ditte specializzate, come l'Abarth, Giannini, la Siata, o dalle stesse Case. Costituiscono, ormai, un gruppo numeroso, ricco di modelli di elevate qualità « stradali » (stabilità, maneggevolezza, frenata, accelerazione e ripresa), in grado di rivaleggiare onorevolmente con quelli appartenenti alle altre due categorie di macchine sport: le granturismo di tipo classico (Ferrari, Maserati. Iso-Rivolta) e le auto da competizione — o realizzate con tecnica da competizione, — come Lamborghini, Bizzarrini, De Tomaso, ancora Ferrari e Abarth. Oggi si desidera possedere un'auto capace di tenere alte velocità medie di crociera sui lunghi percorsi autostradali, di compiere sorpassi « sicuri », di districarsi nel traffico delle città o di disimpegnarsi sulle arterie di montagna. L'andare a 200 all'ora ha un valore molto relativo, considerando anche che il raggiungere tale velocità è possibile soltanto per brevissimi tratti. Le « de rivate » rispondono appieno a tali esigenze, in più hanno co sti minori (di acquisto e di esercizio) nei confronti delle granturismo o delle vetture da competizione. I costruttori si sono resi conto delle nuove tendenze del mercato, a partire dalla Fiat con le 850 spider e coupé l'anno scorso e ora con la 124 Sport spider, che utilizza quasi interamente il pianale della berlina, la trasmissione, il basamento del motore, con l'aggiunta poi di una speciale testata a doppio albero a camme. Si ottiene cosi il duplice scopo di contenere 1 costi e di allestire una macchina di brillanti doti « sportive ». Altri costruttori hanno seguito una strada analoga e — come si nota dalla presentazione negli stands — pongono l'accento sulle prestazioni dei loro modelli nel campo delle corse. E' il caso della Lancia, dell'Alfa Romeo, dell'Abarth. La prima ha nella Fulvia coupé, e in particolare nella versione «HF». una vettura assai dotata. Le «HF» hanno ottenuto lusinghieri successi nei più duri rallies internazionali, in condizioni climatiche talora proibitive La Casa milanese, che recentemente ha aggiunto alla sua produzione la «Junior 1300 ». annuncia con orgoglio le vittorie della Giulia GTA sulle piste di tutto 11 mondo e in quella particolare gara di velocità che è lo « diallelige » europeo. L'Abarth, infine espone una decina di « derivate », dalla 695 SS « Assetto Corsa » (elaborazione della 500 in grado di superare 1 145 km orari, prezzo 925 mila lire) alla nuovissima « 1300/124 », una macchina che ha la scocca della 850 coupé e il motore della 124 berlina portato da 1197 eme a 1280 cmc. Raggiunge 1 180 orari, il prezzo — non annunciato ufficialmente — dovrebbe sfiorare 11 milione e 600 mila lire. Accanto a questa categoria di «sportive», chJ diremmo popolari per l'ampiezza del mercato cui si rivolgono, rimangono su posizioni solidissime le granturismo di puro stile italiano. Sono berlinette e cabriolet lussuosi e confortevoli, superano i 230-250 km orari, possono viaggiare in condizioni di sicurezza anche a velocità limite. In compenso, costano dai cinque ai dieci milioni. Si distinguono — s'è detto — Ferrari, Maserati, IsoRivolta. Il costruttore modenese ha quattro modelli, splendidi, ma l'attenzione dei visitatori si riversa sullo stand Dino — praticamente una porzione di quello Ferrari —, dove spicca d'i un giallo abbagliante la « 206 GT » mirabilmente car rozzata dalla Pininfarina. Una vettura di linea e costruzione assai moderne, spinta dal motore Dino a sei cilindri di due litri collocato in posizione centrale posteriore. La velocità è di circa 240 all'ora, il prezzo si aggirerà dai quattro e mezzo ai cinque milioni di lire La Maserati allinea una mezza dozzina di esemplari della sua produzione. Si distingue U « Ghibli >, una berlinetta velo ce come il vento del deserto: oltre 280 km orari. La linea com'è noto, è della Ghia che ha saputo dosare masse e volumi con eccellenti risultati. Il motore è un otto cilindri a V :dsIlB8qspcI dsnc1aat«tdc7pBecmRpmln1vmlmcc :li 90", di 4719 cmc e 330 CV di potenza. Il « Ghibli » costa sugli otto milioni e mezzo. Interessante, fra le Iso-Rivolta la « Grifo G.L. » carrozzata da Bertone e equipaggiata con un 8 V Chevrolet Corvette di cinque litri. Parte a sé dovrebbe fare 11 settore delle vetture da competizione o — ripetiamo — costruite con tecnica analoga I unico che a rigor di vocabolario meriterebbe la qualifica di « sportivo ». Abbiamo una serie di auto che pur non ri nunciando sostanzialmente al confort sacrificano in parte 1 abitabilità della carrozzeria alle leggi dell'aerodinamica e alla velocità. L'elenco è nutrì to, citiamo la Lamborghini «P 400 Miura-Bertone » (motore trasversale-centrale di dodici cilindri, cilindrata 3929 cmc, potenza 350 CV SAE a 7000 giri, velocità 300 km orari prezzo 8 milioni di lire), la Bizzarrini « GT Strada 5300 » e la nuova « GT Europa 1900 » con scocca in vetroresina e motore di 105 CV della Opel Rekord (velocità 210 orari, prezzo indicativo 2 milioni ( mezzo) la berlinetta «Valle lunga > di De Tomaso, azio nata da un quattro cilindri di 1498 cmc (105 CV a 6000 giri velocità 180 km orari). Sulla meccanica della « Vallelunga » la Ghia ha preparato anche un modernissimo spider, il «Pampero», nonché, su gruppi meccanici della De Tomaso, la profilata « Mangusta », un coupé che richiama da vicino 1 potenti prototipi dei campionati dell'automobilismo sportivo. Proprio a uno di questi esemplari unici spetta la palma di vettura più potente del Salone: è il Ford « MK 11 » dì sette litri, trionfatore nel giugno scorso della famosa prova di Le Mans. Ricorda alle «sportive» di casa nostra di avere molte consorelle all'estero, dalle Ford «Mustang» e «Cougar» alla Chevrolet (Cantaro», dalle Aston Martin alle Jaguar, dal le Porsche alle Mercedes, dalle Triumph alle B.M.C., alle brìi lauti Renault «Gordlni» e ora alla giapponese Honda. Ferruccio Bernabò

Persone citate: Abarth, Bizzarrini, Cantaro, Ferruccio Bernabò, Giannini, Maserati, Maserati - Tecnica, Miura, Pininfarina

Luoghi citati: Europa, Torino