Torino per Firenze

Torino per Firenze Torino per Firenze I lettori ci scrivono e ci telefonano per inviare una prova di fraterno affetto alla città più colpita dalla catastrofe - Per rimediare agli enormi danni occorre lo sforzo di tutta la Nazione Iniziative del Comune, della Provincia, dell'Esercito, di enti e cittadini, industrie, scuole e parrocchie - « La Stampa » porterà le offerte che riceverà al Sindaco di Firenze, come un segno d'amore Sotto l'impressione della tragedia che ha sconvolto gran parte dell'Italia decine di lettori ci hanno telefonato o scritto per invitare « La Stampa» & raccogliere offerte da nviare alle popolazioni colpite dal flagello. In questo slancio sono presenti tutti: insegnanti, studenti, impiegati, operai, uomini e donne. Qualcuno ci ha già inviato delle somme. Qualche esempio: l'ingegner Giuseppe Trincherò ci ha mandato un assegno di un milione e scrive: «Ritengo che, in tanta tragedia, ognuno di noi debba sentirsi moralmente "in obbligo" di dare aiuto concreto secondo le proprie possibilità, a prescindere da quanto potrà e dovrà fare lo Stato. E' noto che "La Stampa " ha una particolare capacità organizzativa ed una snellezza più che collaudata in queste operazioni. Affido pertanto ad essa il mio obolo con la speranza che molti mi seguano ». Parecchie lettere fanno presente la necessità di intervenire direttamente negli aiuti: « Il Governo sta facendo tutto quello che può e ha agito con prontezza — scrive un pensionato di Pinerolo — ma anche noi dobbiamo fare qualcosa, dare il nostro piccolo aiuto ». Qualche lettore ci ha ricordato la sottoscrizione fatta per l'India. Con quel tributo non intendevamo certo risolvere il problema della fame: è stato un messaggio di simpatia verso un popolo che si trovava in gravi difficoltà. Con la sottoscrizione a favore dei- l'India raccogliemmo oltre 600 milioni di lire. Una potente organizzazione, quella dei missionari salesiani, ci consentì di portare subito il soccorso dei nostri lettori ih un angolo di quello sterminato Paese. La catastrofe di oggi in Italia ci lascia sbigottiti. Qui la sventura coinvolge milioni di persone. Le regioni risparmiate sono poche, fra queste c'è il Piemonte. I nostri inviati ne'lle località colpite dalla tra¬ gedia ci descrivono drammi che strappano il cuore. Nel Friuli, nel Trentino, nel Veneto, in Emilia e soprattutto in Toscana ci sono famiglie che hanno perduto tutto. Forse centinaia di morti, paesi sepolti dal fango, case distrutte, negozi svuotati. La generosità dei nostri lettori, per quanto grande, non può bastare a porre rimedio neppure in minima parte a tanta rovina. Del resto si è impegnato con slancio il Governo con l'esercito, la marina, l'aviazione. Decine di migliaia di uomini stanno lottando da giorni e notti per salvare vite umane, per ridare un volto a paesi e città. Il nostro, più che un aiuto, sarà un segno di amore verso i fratelli sventurati. L'elenco delle località va dalla Carnia al Polesine, dall'Emilia alla Toscana. Ma c'è un nome su tutti, quello di Firenze. A Firenze l'entità dei danni è incalcolabile. Oltre alle perdite materiali, sono da aggiungere quelle, enormi, nelle opere d'arte, patrimonio dell'intera umanità. Da tutte le parti ci sono I slanci di generosità per lenire i danni di questa tragedia nazionale. Noi invitiamo i lettori, che ci hanno telefonato o scritto in questi giorni, a compiere un gesto di collaborazione con l'opera di aiuto inviando le offerte al sindaco di Firenze. Sarà anche una risposta all'appello lanciato dal nostro critico Carlo Raggiranti, professore di storia dell'arte, per la salvezza dei capolavori fiorentini. I lettori possono inviare le offerte anche ai nostri urlici; Mirralo lieti di portarle a destinazione con la massima rapidità. Non ci illudiamo certo di risolvere una situazione; il nostro, ripetiamo, sarà un segno d'amore verso nitri italiani duramente provati

Persone citate: Carlo Raggiranti