Il rapporto al Parlamento di Fausto De Luca

Il rapporto al Parlamento Il rapporto al Parlamento (Nostro servizio particolare) Roma, 7 novembre. Oggi alla Camera il ministro dell'Interno Taviani ha rievocato le immagini della guerra per trovare un paragone con gli effetti dell'alluvione abbattutasi sull'Italia nei giorni scorsi. « Per la vastità del territorio interessato, per la eccezionalità del nubifragio e delle conseguenti inondazioni, per la gravità dei danni e la drammaticità delle situazioni determinatesi, non si ricorda un'eguale calamità ». Fornendo un primo quadro ufficiale, Taviani ha detto che « nel confluire di masse di aria fredda dal Nord e di masse di aria calda e umida dal Sud sta la causa prima della perturbazione». Ne sono stati colpiti centomila chilometri quadrati di territorio, più di un terzo della superficie totale del paese. Allagati 200 mila ettari di campagna, di cui 100 mila soltanto nelle province venete. Accertati finora 72 morti e 35 dispersi (di questi, 6 morti e 3 dispersi appartengono ai soccorritori ), specialmente in Toscana e nel Veneto: « Ma queste cifre purtroppo aumenteranno ». Taviani ha fornito alcuni dati sull'eccezionalità del nubifragio. Alle ore 6 del giorno 4 le precipitazioni hanno raggiunto livelli sconosciuti « a memoria d'uomo » : 80 millimetri a Firenze, 120 a Siena, 140 a Bolzano, 260 a Tarvisio. Lo stesso per la piena dei fiumi: l'Adige ha avuto un « colmo » di metri 6,26 (nel 1882 il precedente massimo fu di 6,11); il Brenta, a Bassano, ha avuto un « colmo » di metri 5,38 contro i 4,75 del 1882. A Venezia gli apparecchi misuratori dell'acqua alta hanno segnato, prima della loro rottura, metri 1,89, livello che trova un precedente nelle cronache soltanto se si risale all'anno 1061. A Firenze l'inondazione è la più grave nella storia della città: supera quelle del 1333, 1666, 1833. La situazione generale, pur nella sua drammaticità, è, a giudizio di Taviani, in leggero miglioramento. La grossa incognita resta l'ondata di piena del Po attesa nel Polesine per domani. Passando ad una informazione di dettaglio sulle otto zone del paese in cui opera il servizio di protezione civile, Taviani ha detto che nella prima zona (Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta) sono da lamentarsi danni non gravi. Situazioni di emergenza in provincia di Brescia, dove il comune di Castelmella è stato evacuato, e in provincia di Modena dove ci sono vasti allagamenti. NEL TRENTINO-ALTO ADIGE situazione preoccupante. Numerose vittime ed estesissimi danni. I quartieri nord di Trento sono stati allagati dall'Adige. La inondazione provocata dal Tagiiamento ha imposto loi sgombero di Latisana. Sono stati pure sgomberati, nel Friuli, i comuni di Ronches, Palazzolo Stella, Teor, Marmo, Codroipo, Camino del Tagiiamento, Osoppo, Primiero, Rivignano. NEL VENETO, in provincia di Treviso la piena del Piave ha investito 15 centri abitati. Particolarmente colpita la zona di Longarone e Castellavazzo. Tutto il Cadore e l'Agordino, in provincia di Belluno, sono isolati da frane e allagamenti. Venezia, allagata, è rimasta a lungo priva di energia elettrica e di comunicazioni telefoniche. Gravi danni nel porto di Monfalcone e in quello di Caorle dove la diga a protezione dell'abitato ha ceduto per 200 metri. IN TOSCANA, la piena dell'Arno ha allagato Firenze quasi completamente, interrompendo i servizi di energia elettrica, dell'acqua e ogni comunicazione. Numerosi i morti e ingentissimi i danni. Il centro è tuttora invaso da fango e detriti la cui rimozione richiederà molti giorni. Danni, crolli, allagamenti in tutta la provincia. Altre zone assai duramente colpite sono quelle di Pisa, Grosseto, Siena e Pistoia. Situazione particolarmente difficile a Pontedera per la vastità degli allagamenti; a Grosseto per l'isolamento di molte famiglie messe in salvo in condizioni drammatiche; a Pistoia dove 1500 famiglie erano rimaste isolate. Ingente in queste province è il numero dei senza tetto, mentre numerosissime le aziende agricole, commerciali, industriali rimaste fortemente danneggiate. Quanto alle voci che attribuiscono l'origine del disastro a Firenze alla decisione di aprire la diga di Levane, i primi accertamenti non confermano questa versione. Un'inchiesta, ha detto Taviani, è stata comunque ordinata. Taviani ha quindi illustrato l'opera di soccorso, che è stata prestata con « slancio ed abnegazione », pur nei limiti imposti dalla violenza dell'alluvione. Gli straripamenti contemporanei di numerosissimi fiumi e torrenti e le conseguenti interruzioni stradali hanno talvolta impedito un intervento sollecito. Ma « tutto quel che si poteva fare è stato fatto, sono stati impiegati tutti i mezzi a disposizione, dai mezzi anfibi agli elicotteri, in uno sforzo cui hanno contribuito polizia, carabinieri, esercito, aeronautica, funzionari dell'amministrazione civile dello Stato e semplici cittadini ». In ogni zona alluvionata, ha proseguito il ministro, non appena avuta notizia dei disastri, sono state fatte affluire autocolonne delle Forze Armate, che hanno provveduto in particolare all' approvvigionamento idrico delle popolazioni. A Firenze sono affluite autobotti per una capacità complessiva di 700 mila litri, mentre è in allestimento un treno-cisterna da Bologna. Finora sono stati distribuiti, per l'assistenza, oltre tre miliardi e 30 mila letti completi, oltre che ingenti quantità di viveri e medicinali. Taviani si è a questo punto associato al cordoglio per le vittime espresso in apertura di seduta dal presidente della Camera Bucciarelli Ducei e ha concluso rilevando la necessità di costituire massicci e rapidi reparti di intervento, quali le autocolonne di zona, e di j aumentare gli organici dei I vigili del fuoco. « E' necesI sarto — ha concluso — che \ tutto il Paese si senta uniI to nella solidarietà verso i i milioni di cittadini colpiti \ dalla catastrofe ». La Cajmera ha ascoltato, in doloiroso silenzio. Sono seguiti discorsi dei deputati di ogni partito. Tutti hanno sollecitato interventi rapidi, e soprattutto ben coordinati, insistendo sulla necessità di una i seria politica e dell'impegno di tutta la nazione. Fausto De Luca

Persone citate: Bucciarelli, Palazzolo Stella, Taviani