Il racconto di un giornalista tornato stanotte da Firenie

Il racconto di un giornalista tornato stanotte da Firenie Il racconto di un giornalista tornato stanotte da Firenie L'alluvione minaccia Ponte Vecchio e il "Corridoio Vasariano" degli Uffizi - L'acqua è penetrata nel Battistero e in S. Maria del Fiore - Requisite le scuole per ospitare i senza tetto - Gravissimi danni alla nuova sede de "La Nazione" inaugurata un mese fa (Dal nostro corrispondente) Bologna, 4 novembre. (c. c.) Il giornalista Dario Zanell;, inviato de 11 Resto del Carlino di Bologna, è tornato i stasera da Firenze e ha raccontato in un articolo la spaventosa alluvione che ha col- r^a^ffSb. e Ipiù fan,ose del mondo — sen- I ve fra l'altro Zanelli — è per !metà sommersa dalle acque dell'Arno straripato all'alba di stamane in seguito alle piogge che da tre giorni stanno imperversando su quasi tutta la penisola, e con particolare accanimento sulla Toscana. Il disastro appare di proporzioni drammatiche: senza precedenti nella storia della città. Ci sono vite in pericolo nei quartieri più esposti alle conseguenze della piena; e anzi si teme purtroppo che alcune siano rimaste troncate... Gran parte dei fiorentini vive da oggi in condizioni di dura difficoltà, di acuto disagio, di ansiosa preoccupazione. «Gravi minacce incombono Lsu alcuni dei più illustri mo minienti di quella che è stata la culla delle arti nei secoli d'oro della gloriosa fioritura medioevale e rinascimentale. Si teme che possa crollare il Ponte Vecchio, le cui antiche caratteristiche botteghe d'oreficeria sono state frettolosamente sgomberate fin dalla notte scorsa delle loro gioie. Si teme per la sorte del già pericolante "Corridoio Vasariano " nella Galleria degli Uffizi. «Una giallastra, limacciosa, allucinante distesa d'acqua ricopre piazza del Duomo, dove ha raggiunto i tre metri di altezza, penetrando nel Battistero e in Santa Maria del Fiore; ricopre piazza della Signoria e piazza San Firenze, dove ha passato il livello di quattro metri; si estende dal nastro sinuoso dei Lungarni alle Cascine, dalla stazione di Santa Maria Novella a Borgo San Frediano. Ma forse si fa più presto a dire che i quartieri risparmiati dalle acque sono quelli dei viali di circonvallazione e della parte più alta della periferia, quelli delle Cure e di Campo di Marte, oltre naturalmente alle zone collinari. « Dal piazzale Michelangelo, che è al pari di tanti altri rioni completamente isolato, si ha una visione paurosa della città inondata. Un Arno di moltiplicate dimensioni scorre giù con impetuosa violenza, trascinando nel vortice della sua corrente automobili e tron chi d'albero, letti e armadi, frigoriferi e ogni sorta di domestiche suppellettili strappate alle case più direttamente investite dalla sua furia.... «.... Per ospitare la gente rimasta senza alloggio sono state requisite le scuole elementari, oltre alla caserma del battaglione mobile dei carabinieri a Poggio Imperiale. Benché sottoposta a cosi dura e inaspettata prova, Firenze non ha perso la calma. Appare dominata certo dal concitato nervosismo, dalla febbrile animazione propri dei momenti di eccezionale emergenza; ma non dal disordine e tanto meno dai panico. In una delle circostanze più critiche della sua storia recente, essa sta dando un chiaro esempio di senso di responsabilità, di civile compostezza. « Pioveva ancora sulla città allagata quando vi sono giunto da Bologna nel primissimo pomeriggio, dopo avere percorso in due ore e tre quarti la strada della Futa flagellata dal maltempo, resa viscida dall'acqua fangosa che traboccava dai fossi di scolo e invasa di quando in quando dalla nebhia e interrotta in tre punti (per Montorsoli e Pian di San Bortolo e il cimitero di Trespiano) da grosse frane che costringono a deviazioni sugli altri tronchi di strada. «Provenendo dalla via bolo gnese sono riuscito ad arriva re con l'automobile, sia pure a fatica, fino a piazza San Marco. Il traffico molto inten so e fatalmente lentissimo era regolato, oltre che dai vigili urbani, dai boy-scouts. Subdo la e silenziosa, l'acqua sembra arrivare all'improvviso: te la trovi tra i piedi quando meno il- l'aspetti. Alle 15,30, piazza San Marco era ancora sgombera; alle 16 era già semisom meisa. Bisogna andarsene, cercare per le macchine una zona che rimanga sicuramente all'asciutto « Proseguendo a piedi, cerco di portarmi verso la sede de La Nazione, che sorge in via Paolieri, a breve distanza dal l'Arno, ma a metà di via Della Robbia vengo fermato: avanti non si va. Trovo alcuni colleghi del quotidiano fiorentino che mi raccontano come la se de del giornale sia isolata già dalie 10 di stamane, i sotter ranei e il pianterreno invasi dalle acque, le rotative semi sommerse e i rotoli della carta che pesano quintali trascinati via dalla corrente a galleggiare come barchette. « Per ore e ore i redattori e : tipografi di Nazione Sera (che fra le 6 e le 7 del mattino avevano dato il cambio ai colleghi de La Nazione trattenutisi fino a tardi per fornire a: lettori un giornale il più possibilmente informato sul disastro abbattutosi sulla città) sono rimasti bloccati nel palazzo finché non si è potuto provvedere a liberarli. Gravissimi sono i danni subiti dalla nuova modernissima sede del quotidiano fiorentino, che era stata inaugurata appena un mese fa ». tipdnsomnnnQqèlmteDI visep—dmCAmre—BaSDe vGdccfil'eafnpmlcFvc—Cccrv—cgpgt—

Persone citate: Sera, Zanelli

Luoghi citati: Bologna, Borgo San Frediano, Firenie, Firenze, Pian, Poggio Imperiale, Toscana