Costava 150 mila lire una patente falsa a Roma

Costava 150 mila lire una patente falsa a Roma Costava 150 mila lire una patente falsa a Roma Nel colossale traffico coinvolte 728 persone - Le indagini estese in tutto il Lazio e in molte città d'Italia (Nostro servizio particolare) Roma, 31 ottobre. (g. fr.) La polizia ha trasmesso alla magistratura il rapporto definitivo sul colossale traffico di patenti false nel quale sono risultate coinvolte finora ben 728 persone. Il sostituto procuratore della Repubblica, dott. Franco Scorza, sta ora esaminando il grosso dossier vagliando soprattutto la posiziono dell'ideatore dell'imbroglio, Carmelo Pizzonia di 4.4 anni, titolare della autoscuola «Fiamma» di via Dulceri 61, a Torpignattara, dei suoi più diretti « collaboratori », titolari di altre autoscuole, e dei quattordici sanitari — tre dei quali ufficiali superiori all'ospedale militare del « Celio » — che troppo frettolosamente rilasciavano i certificati di idoneità. Lo scandalo venne alla luce il 23 febbraio scorso in seguito ad un furto compiuto nell'ufficio dell'ing. Danese, capo se- zione dell'Ispettorato della motorizzazione. I ladri avevano forzato i cassetti della scrivania impadronendosi di « fogli rosa » che l'ingegnere aveva sequestrato durante una inchiesta di cui da tempo si stava occupando. Aveva accertato infatti che l'autoscuola «Fiamma » rilasciava patenti troppo facilmente e in gran numero e l'indagine aveva permesso di stabilire che le firme del funzionari sui « fogli rosa » erano state abilmente falsificate. Il titolare dell'autoscuola era stato convocato insieme al suo collaboratore Dino Mancini, ex titolare di altra autoscuola, ma l'ing. Danese non era riuscito ad arrivare a nulla di positivo. Così tino al furto dei fogli che costituivano una prova del grande « giro ». La polizia identificò l'autore del furto in Giacomo Gentile di 56 anni, impiegato del ministero dei Trasporti fino al dicembre '65 e poi trasferito all'Ispettorato della motorizzazione. Egli era entrato a far parte della organizzazione per le offerte sempre più generose del Pizzonia. Se i candidati ritenevano l'esame troppo diffìcile, il Pizzonia, aiutato dal Mancini e più tardi anche da altri, si faceva avanti per offrire la .'iospirata patente dietro un compenso che variava dalle 50 alle 150 mila lire. A volte i due si facevano addirittura passare per funzionari dell'Ispettorato inscenando esami, bocciando tutti coloro che non volevano ricorrere alla « bustarella » per entrare in possesso del documento di idoneità alla guida. E' risultato anche che uno dei sanitari rilasciò un certificato a un candidato attestando che aveva un « visus » di 10/10 benché avesse un occhio di vetro. Il traffico si era esteso a numerose città fra cui Perugia, Arezzo, Messina, Bologna, Napoli, Salerno, Ancona, oltre naturalmente a tutto il Lazio.

Persone citate: Carmelo Pizzonia, Dino Mancini, Franco Scorza, Giacomo Gentile, Mancini, Pizzonia