Ubriaco ferisce a forbiciate una ragazza e S'amico a Venezia

Ubriaco ferisce a forbiciate una ragazza e S'amico a Venezia Ubriaco ferisce a forbiciate una ragazza e S'amico a Venezia In un bar - li feritore (che si è costituito) voleva vendicarsi - Aveva fatto un'audace "carezza" alla giovane ed era stato malmenato (Dal nostro corrispondente) Venezia, 31 ottobre. Due giovani, un uomo e una donna, sono in fin di vita all'ospedale di Venezia: entrambi sono stati colpiti a forbiciate domenica sera a Burano da un ubriaco, che ha così voluto vendicarsi per essere stato preso a pugni dall'accompagnatore di una ragazza, verso la quale aveva usato una pesante galanteria. Il feritore è Settimo Padovan, detto .Giona, di 27 anni, di Burano; i feriti sono Daniela Folin, di 21 anni, abitante a Venezia nel sestiere di Cannareggio, e Giovanni Schultz, di 20 anni, pure abitante a Venezia, nel sestiere di Castello. I due giovani, assieme a un'altra donna, Rita Lastra, di 18 anni, e a Vittorio Vianello, di 25 anni, entrambi di Venezia, avevano raggiunto Burano con un barellino a motore, e si erano fermati In un bar in piazza Galuppi per consumare una bevanda. «Giona», un tipo bizzarro, è entrato nel locale mal reggendosi sulle gambe. Si è avvicinato alla Folin, che indossava un paio di pantaloni attillati, e ha allungato la mano in una impertinente «carezza» verso le parti del corpo che i cai zoni mettevano maggiormente in evidenza. Alle rimostranze della donna il Vianello è intervenuto, ha sferrato un pugno all'ubriaco, lo ha afferrato per il bavero della giacca, trascinandolo fuo ri del locale, e qui ha compie tato la lezione. Pareva che tutto si fosse esaurito qui. Il « Giona », piuttosto malconcio, è corso a casa, si è armato di un paio di forbici della madre, è ritornato sui suoi passi e ha pronunciato parole di minaccia contro i quattro veneziani, che stavano per andarsene. Poi, in uno scatto d'ira, si è lanciato contro la Folin e ie ha vibrato al ventre tre colpi di forbice. Poi si ò rivolto contro lo Schuitz, che gli era più vicino e che stava tentando di sottrarre la donna alla furia dell'ubriaco: anche contro di lui ha sferrato alcuni colpi al ventre e a un braccio. Il «Giona» ha poi trovato rifugio presso il padre, Guido, al quale ha chiesto aiuto. Questi ha convinto con molta fermezza il tìglio a costituirsi ai carabinieri. g. ghl.

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