La polizia deve intervenire per allontanare i «tifosi»

La polizia deve intervenire per allontanare i «tifosi» Carosello di auto e bombe lacrimogene La polizia deve intervenire per allontanare i «tifosi» Dieci persone fermate - Una di esse trattenute in stato di arresto - Sette agenti feriti leggermente - La sassaiola è avvenuta davanti all'uscita delle tribune d'onore '«. L'arbitro scortato fino alla stazione dalle forze dell'ordine Hai nostro corrispondente SUL ANO, lunedi mattina. La partita di campionato Milan-Lazio svoltasi ieri allo stadio di San Siro ha avuto uno svolgimento del tutto eccezionale dal punto di vista sportivo ed una « coda » che ha sorpassato i limiti delle normali vicende agonistiche per entrare nel campo della cronaca vera e propria. L'incontro si era svolto con molte emozioni ma Alando sul binario della perfetta regolarità Ano a pochi minuti dal termine. A questo punto, mentre il Milan stava vincendo per 2-1, l'arbitro si sbagliava nel consultare il cronometro e fischiava la fine. Accortosi di aver dato l'alt con tre minuti di anticipo, il direttore di gara, signor Angonese di Mestre, richiamava le due squadre in campo. Proprio in questo scorcio di partita la Lazio riusciva a segnare un goal fortunoso terminando cosi in parità "i-i. A questo punto scoppiavano gli incidenti conclusisi dopo un'ora di tumulti con sette agenti contusi, dieci persone fermate e successivamente accompagnate in questura, un arresto, bombe lacrimogene, caroselli delle forze dell'ordine per disperdere la folla. La prima avvisaglia si è avuta pochi istanti dopo il secondo e definitivo fischio finale dell'arbitro. Un tifoso assurdamente esasperato per la vittoria sfuggita al Milan scavalcava le cancellate e prima che potessero fermarlo riusciva a raggiungere l'arbitro e a colpirlo con un pugno. Lo scalmanato ha dato l'avvio ad una « caccia generale» all'arbitro. La scena movimentata si è svolta nello spiazzo situato dinnanzi all'entrata della tribuna d'onore, nel punto dove escono di solito i giocatori ed i dirigenti e dove si fermano 1 torpedoni delle società, inattesa di trasportare 1 calciatori nella loro sede. In ■ 11 ti est o piazzale si - erano riuniti poco dopo la fine delia partita circa diecimila tifosi: davanti c'erano I più scalmanati, dietro la grande maggioranza, I curiosi, quelli che volevano soltanto vedere « come sarebbe andata a finire ». I più agitati hanno fatto immediatamente comprendere a gran voce perché si fossero piazzati in quel determinato punto: aspettavano l'arbitro. Nell'attesa, elevavano grida naturalmente irriferibill verso il signor Angonese. Frattanto erano giunte numerose camionette del 3" reparto Celere e fra gli spogliatoi e la folla di tifosi si era venuta a creare una sorta di barriera. I tifosi se la sono presa assurdamente anche con le forze dell'ordine: qualcuno ha raccolto una pietra e llia lanciata, altri lo hanno imitato. Ben presto si è creata una vera e propria sassaiola. Gli agenti hanno dapprima fatto uso delle bombe lacrimogene, quindi hanno iniziato una serie di veloci caroselli: il piazzale è stato rapidamente sgombrato, ma sette poliziotti hanno dovuto ricorrere alle cure del posto di pronto-soccorso dello stadio perché contusi (fra di loro c'era anche un ufficiale del Terzo reparto Celere). Sul posto sono intervenuti il vice-questore, dott. Francesco Giannini, e il capo gabinetto della questura, dott. Antonio Sciaraflia. Poco prima delle 18 l'arbitro Angonese, fatto uscire da una porta secondaria, veniva scortato da due camionette della polizia alla Stazione Centrale, dove era in partenza il rapido per Venezia. Alle 18,30, sul piazzale di San Siro, stazionavano ancora sette camionette della Celere, ma ormai la caima era tornata. AI termine dei tumulti come si è detto sono state fermate dieci persone, delle quali nove rilasciate a tarda sera ed una trattenuta in arresto per resistenza e violenza alla forza pubblica. Il tifoso rimasto sotto custodia è tale Emilio Boera di 25 anni, che è stato colto dnll:» polizia mentre lanciava sassi. I nove tifosi rilasciati sono stati denunciati a piede libero per non avere ottemperato all'ordine di sgombero. Camillo Brambilla

Persone citate: Antonio Sciaraflia, Camillo Brambilla, Emilio Boera, Francesco Giannini

Luoghi citati: Lazio, Venezia