Un complice denuncia il terrorista neonazista di Enzo Pizzi

Un complice denuncia il terrorista neonazista Clamoroso sviluppo dell'arresto di Rosa Klotz Un complice denuncia il terrorista neonazista Nell'esplosione della casermetta morirono tre guardie di Finanza - Finora le indagini non avevano dato alcun esito - Improvvisamente un contadino di Appiano, arrestato in seguito alla cattura di Rosa Klotz, ha confessato la propria partecipazione al gesto criminoso, compiuto sotto la direzione del noto dinamitardo altoatesino, da quattro anni rifugiato in Austria Esplode una bomba in un cortile a Bolzano Bolzano, lunedì mattina. I sanguinari terroristi neo-nazisti che il 9 settembre scorso hanno fatto saltare a Malga Sasso, presso il valico del Brennero, una casermetta della Guardia di Finanza con una carica di dinamite, causando la morte del tenente Franco Petrucci, del brigadiere Herbert Volgger e del finanziere Martino Cossu, sono stati identificati. Quali responsabili del fero Quali responsabili del fero¬ ce crimine vengono indicati il fabbro di Valtina, Georg Klotz, da oltre quattro anni rifugiato in Austria, il contadino Richard Kofler, di 36 anni, da Appiano, che la scorsa primavera era stato condannato a un anno e quattro mesi di reclusione dalla Corte d'Assise di Milano, e altri due compiici, dei quali non sono ancora state reso note le generalità. Le notizie dell'imprevedibile e sensazionale sviluppo delle indagini dirette a far luce sull'attentato non hanno trovato conferma ufficiale, ma le indiscrezioni trapelate oggi in ambienti solitamente bene lnformati di Bolzano e di Roma fanno tuttavia ritenére che le indicazioni siano sicuramente attendibili. La chiamata di correo nei confronti di Georg Klotz è stata fatta da Richard Kofler, che il 2 ottobre scorso, dopo tre anni di latitanza in Austria, si era costituito alla frontiera del Brennero alle autorità italiane allo scopo dì ìmter beneficiare dell'amnistia. Trasferito alle carceri di Bolzano e trattenuto per i rituali interrogatori (ino a mercoledì scorso, poche ore dopo il suo rilascio egli era stato nuovamente tratto in arresto a seguito di alcune compromettenti rivelazioni fatte da Rosa Poell. moglie di Georg Klotz. La donna (fermata sei giorni or sono insieme al medico condotto di San Martino in Passiria e ad altri tre altoatesini), dopo aver confessato di aver costituito una cellula terroristica nella vallata e di essere implicata con i suoi complici in alcuni attentati dinamitardi, aveva accusato Richard Kofler di essere stato un elemento attivo della sua cellula. Tornato in carcere, quest'ultimo ha invano tentato di sfuggire alle precise contestazioni che gli sono state mosse dal comandante del gruppo dei carabinieri di Bolzano, colonnello Marzollo, che dirige le indagini. Ad un certo momento, con tono concitato e drammatico, l'indiziato inaspettatamente ha ammesso di aver preso parte in veste di gregario all'impresa di Malga Sasso, ed ha riversato le maggiori responsabilità del feroce crimine su Georg Klotz, che ha guidato la spedizione dei terroristi ed è stato il principale ideatore e il principale esecutore del proditorio aggu.at^., . Quando aveva deciso di costituirsi' alle autorità italiane per beneficiare dell'amnistia (egli era stato condannato alla piccola pena detentiva per aver partecipato ad azioni terroristiche), Richard Kofler aveva evidentemente giocato d'azzardo, nella certezza che nessuno avrebbe potuto sospettare la sua partecipazione al crimine. L'imprevisto arresto dei membri della cellula di Rosa Klotz e le accuse che la donna ha inaspettatamente mosso a suo carico lo hanno però fatto crollare, portandolo alle gravissime ammissioni. Se la sua clamorosa confessione sarà confermata da ulteriori risultanze di fatto, le tendenziose versioni diffuse in Austria per rendere credibile l'ipotesi che la distruzione della casermetta di Malga Sasso fosse dovuta allo scoppio accidentale di una bombola di gas saranno completamente smentite, e questa volta in forma definitiva. L'eventuale conferma della confessione avrà effetti particolari anche sul piano delle relazioni Italo-austriache. Dopo avere imposto per qualche tem po a Geog Klotz il domicilio coatto a Vienna, le autorità di oltre frontiera avevano con sentito che il criminale tornasse ad Absam. nel Titolo con il pretesto che egli, « animalato di nostalgia *, non poteva vivere lontano dalle mon tagn tirolesi. Ad Absam però Klot-, ha continuato a violare sistematicamente il diritto di asilo che gli era stato conces so. prendendo parte a numero seteziSa oAaPdl'ccrrrtobtdsdctofìsBtAudtalorsssdspctzdcrmdlnfsstBndrdpmRttcseli se azioni terroristiche compiute in provincia di Bolzano. La sua più clamorosa spedizione, a parte quella di Malga Sasso, è stata quella compiuta a Monte Clava, nella valle omonima, insieme con Luis Amplatz, un altro terrorista altoatesino fuggito in Austria. Poco dopo, in occasione d'un drammatico conflitto a fuoco, l'Amplatz fu freddato da un sicario di nazionalità austriaca, certo Kerbler. Klotz, ferito seriamente nella medesima sparatoria, riuscì a fuggire e a riparare nuovamente in territorio austriaco. Molto probabilmente, di fronte a un'eventuale richiesta di estradizione del governo italiano, quello austriaco verrà a trovarsi ora, dopo la denuncia della partecipazione di Klotz all'attentato di Malga Sasso, in una diffìcile posizione. Ieri mattina, alle ore 3,30, è stato compiuto nel centro di Bolzano un attentato dinamitardo a scopo dimostrativo. Alcuni sconosciuti hanno posto un ordigno esplosivo del peso di circa due chilogrammi, dotato d'un meccanismo ad orologeria, sul davanzale d'una rosticceria di via Locatelli gestita dal signor Emilio Tasselli, di 54 anni. La bomba era stata collocata sui retro del- l'esercizio, che dà sul cortile della casa. Lo scoppio ha provocato il crollo d'una parete divisoria della rosticceria e il danneggiamento di altre strutture del locale. I sospetti sono appuntati su un giovane di nazionalità tedesca che nel corso della giornata era stato notato dal personale di servizio in atteggiamento sospetto. Lo straniero infatti si era recato più volte nel gabinetto con il pretesto di un'indispo3izione. La deflagrazione ha provocato anche il crollo di tutti i vetri della pizzeria e di quelli degli appartamenti circostanti. L'allarme tra la popolazione della zona è stato vivissimo. Enzo Pizzi II terrorista Georg Klotz