domata nel sangue la rivolta dei ribelli katanghesi a Stanleyville

domata nel sangue la rivolta dei ribelli katanghesi a Stanleyville I nnldnti unwvnativi hanno ripnrtuto la calmo neffu vittà domata nel sangue la rivolta dei ribelli katanghesi a Stanleyville (Nostro seivizio particolare) LEOPOLDVILLE, lunedi mattina. Le truppe governative avrebbero completamente domato la rivolta dei ribelli ciombisti katanghesi a Kinsungani, la ex Stanleyville. La notizia è giunta nel pomeriggio di ier a Kiu.shu.su (In ex Léopoldville) dove sono arrivati due aerei DOS carichi di soldati regolari feriti. Questi hanno riferito che dopo i sanguinosi scontri della scorsa notte i ribelli katanghesi si erano in parte — circa novecento arresi ai governativi, in purte erano fuggiti nella boscaglia; a costoro le autorità militari fedeli al presidente della Repubblica congolese, Mobutu, hanno inviato un ultimatum: se non si arrenderanno entro 24 ore saranno braccati nella foresta ed uccisi. All'operazione di Stanleyville hanno partecipato due battaglioni dell'esercito regolare e un commando di mercenari bianchi, al comando del colonnello francese Bob Denard. Secondo le informazioni giunte a Léopnldville, molti civili sarebbero rimasti vittime delle sparatorie, protrattesi per più giorni; nessuno degli stranieri ancora residenti a Stan¬ leyville sarebbe tuttavia rimasto colpito nel eorso dei combattimenti per le vie. • A Léopold ville il presidente Mobutu ha fatto ieri una improvvisa apparizione pubblica mentre era in corso una manifestazione antiportoghesc dinanzi alle rovine della rappresentanza diplomatica di Lisbona incendiata nella giornata di sabato. Mobutu, che indossava abiti civili ed aveva ul suo fianco il ministro degli Esteri .Instine Bomhoko, è stato accolto al suo arrivo dagli applausi frenetici di una folla di 2000 persone, composta da « pionieri » delle organizzazioni giovanili e da membri del Corpo repubblicano volontario. Dopo avere declinato In richiesta di prendere la parola, il presidente congolese è rimasto per cinque minuti ad osservare i manifestanti, uno dei quali, saltato sul podio degli oratori, ha precisato che l'Incendio dell'ambasciata era stato compiuto « dal popolo congolese desideroso di esprimere la propria avversione al regime di Salazar e non da profughi provenienti dall'Angola», come qualcuno aveva detto. a. p.

Persone citate: Bob Denard, Salazar

Luoghi citati: Angola, Lisbona, Stanleyville