Imponenti funerali a Vipiteno al finanziere ucciso a Malga Sasso

Imponenti funerali a Vipiteno al finanziere ucciso a Malga Sasso LA TERZA VITTIMA DELL'ATTENTATO ALLA CASERMA Imponenti funerali a Vipiteno al finanziere ucciso a Malga Sasso La salma del tenente Petrucci era seguita dalla sorella e dalla fidanzata - Presenti numerose autorità, fra cui il ministro della Difesa Tremelloni - Morto il giovane sorpreso l'altra sera in una zona proibita a Valdaora: invece di rispondere all'intimazione di «alt» è fuggito ed è stato raggiunto alla nuca da un colpo di fucile sparato da un soldato di guardia (Dal nostro corrispondente) Bolzano, lunedi mattina. I funerali del tenente Franco Petrucci, la terza vittima dell'attentato dinamitardo dì Malga Sasso, sono risultati una testimonianza della profonda emozione e del sincero dolore che il suo decesso ha suscitato in tutti i cittadini dell'Alto Adige, senza differenza di lingua o di opinione politica. Alle esequie hanno presenziato il ministro della Difesa on. Tremelloni, il sottosegretario alle Finanze Bensi, il capo di Stato Maggiore dell'esercito generale De Lorenzo, il comandante generale della Guardia di Finanza generale Turrini Insieme ad alte personalità civili e militari. Il feretro che in questi gior hzhssndctmtgnrzstppènIl feretro, che in questi giorni era stato vegliato da picchetti armati, è stato trasportato dalla chiesa parrocchiale di Vipiteno per le strade della cittadina, tra due ali di folla commossa. Era avvolto nel tricolore; sopra, la sciarpa azzurra, la spada del giovane ufficiale e il cappello con la penna nera. Un anonimo montanaro vi aveva deposto un raro fiore, orchidee di montagna. Numerosissime le corone, tra le quali quelle inviate dal Presidente della Repubblica e dal Presidente del Consiglio. Gli omaggi floreali erano recati da miiltari di tutti i reparti stanziati in Aito Adige. Dietro la bara c'erano la sorella del tenente Petrucci, la fidanzata, zii, cugini; il sindaco del paese natale, Montecastrilli, con i membri della giunta. I vecchi genitori, invece, non avevano avuto la forza di giungere fino in Alto Adige; sono rimasti nella loro casa, a piangere e a pregare. Insieme ai numerosi cittadini di lingua tedesca che si sono mescolati a quelli di lingua italiana, sono stati notati anche la mamma, la sorella e il fratello del brigadiere Volgger, comandante del distaccamento di Malga Sasso, rimasto anche egli vittima del proditorio attentato. Fra le personalità presenti, l'on. Berloffa e il senatore Saxl, il presidente del Consiglio regionale avv. Bertorello e il presidente del Consiglio provinciale di Bolzano, i generali della Guardia di Finanza Palumbo, Argenzano e Pagliaro, il generale Celli dell'Arma dei carabinieri che rappresentava il comandante generale, il consigliere militare aggiunto del presidente della Repubblica gen. Mino, ì sindaci di Vipiteno, Brennero, Racines, Prati di Vizze e Fortezza, insieme a numerosi assessori e consiglieri comunali; inoltre, alti magistrati di Trento e di Bolzano. Dopo aver percorso le strade principali di Vipiteno il corteo funebre ha fatto ritorno alla chiesa parrocchiale, mentre la banda del paese suonava i lenti ritmi delle marce funebri. Nell'interno del tempio il cappellano della Guardia di Finanza, mons. Jori, ha impartito infine la benedizione alla salma, che successivamente è stata fatta proseguire, con un vagone speciale, alla volta del paese natatale del caduto Purtroppo il tenente Petrucci non è stato l'ultima vittima della tragica situazione in Alto Adige. Oltre alla morte dell'ufficiale della Guardia di Finanza, si è avuta quella di un alpino, Eugenio Trinelli di 21 anni, da Modena, appartenente al battaglione Bolzano, e di un giovane sudtirolese, il diciottenne Peter Wieland, da Valdaora in Val Pusteria. L'alpino Trinelli è rimasto ucciso in circostanze accidentali a Lutago, nell'alta Valle Aurina, mentre tornava dal servizio di guardia. Un finanziere in servizio nella stessa caserma, inciampando, aveva lasciato cadere a terra il mitra, dal quale erano partiti due proiettili. Ferito gravemente all'addome, l'alpino è stato trasportato all'ospedale di Brunico, ma gli sforzi dei sanitari per salvarlo sono risultati vani. La morte del sudtirolese Peter Wieland è avvenuta in circostanze non ancora del tutto chiarite. Il giovane è stato sorpreso da una pattuglia di alpini in prossimità di un impianto idroelettrico dell'Enel, verso le ore 23 di sabato sera. Poco prima si trovava in compagnia di alcuni amici che l'avevano preceduto e aveva imboccato una scorciatoia per raggiungerli. Quando è arrivato in mezzo a un prato, i militari l'hanno avvistato e gii hanno intimato l'alt. Il ragazzo, forse preso da paura, non ha obbedito all'intimazione e si è dato alla fuga; allora gli sono stati sparati contro alcuni colpi di arma da fuoco. Uno di questi l'ha colpito alla nuca ed è fuoruscito dalla fronte, freddandolo. Sembra che anche questa morte sia dovuta a pura fatalità, perché probabilmente il giovane non apparteneva a nessuna organizzazione terroristica, anche se nelle vicinanze del luogo ove gli è stato sparato sono state trovate due traversine della ferrovia. Il passaggio nella zona in cui il povero giovane è stato colpito è rigorosamente vietato da numerosi cartelli. Enzo Pizzi Commovente incontro Ieri a Vipiteno tra la sorella del tenente Franco Petrucci e la madre del vice-brigadiere Eriberto Volgger (Telefoto « A.P. » a « Stampa Sera >) Sopralluogo, nel pressi di Valdaora, dove il giovane Peter Wieland e rimasto mortalmente ferito (Tel. Ansa a «Stampa Sera»)