La chiesa degli ortodossi consacrata a Montaito Dora

La chiesa degli ortodossi consacrata a Montaito Dora È «tata costruita con i contributi dei fedeli La chiesa degli ortodossi consacrata a Montaito Dora I seguaci sono circa 200: si erano staccati dalla Chiesa cattolica per protestare contro la Curia di Ivrea che aveva mandato nel piccolo centro un parroco non gradito Dai nostro corrispondente Ivrea, lunedi mattina. Gli ortodossi di Montaito Dora hanno da ieri a loro disposizione una regolare chiesa: è la parrocchia di S. Egidio, che sorge in via Baici e che è stata costruita grazie all'intervento economico di ciascun fedele (circa 200 su oltre 1500 abitanti). La giornata inaugurale è stata quasi totalmente occupata dalle funzioni: consacrazione, pontificale, vespro, benedizione, che sono state presiedute da monsignor Alessio, vescovo di Meudon e vicario del Patriarcato di Mosca. La vicenda degli ortodossi di Montaito è da collegare allo scisma religioso che si registrò nei piccolo paese alle porte di Ivrea sei anni fa, quando morì mons. Cavallo, reggente la parrocchia di San Eusebio. Mons. Cavallo era amato e stimato da tutti, come lo eia don Nicolino Averono. il suo giovane aiutante. Ai fedeli parve più che natu'rale che toccasse a' quest'ul¬ timo sostituire il defunto titolare, ma la Curia di Ivrea, nell'ossequio dei regolamenti, indisse .un concorso, di cui risultò vincitore don Pignocco. La notizia provocò reazioni incredibili e l'ingresso del nuovo pievano venne salutato da campane a martello, assembramenti nelle piazze, urla e grida ostili. Don Pignocco preferì rinunciare all'incarico e la Curia inviò allora a Montaito, con incarichi provvisori, in attesa di nuovo concorso, don Torasso. Ma non era quanto la popolazione desiderava e le manifestazioni di ostilità si moltiplicarono. Gli stessi fedeli si divisero: da una parte coloro che accettavano le imposizioni della Curia, dall'altra i dissidenti che, guidati da una vecchietta novantenne, anziché recarsi in chiesa andavano a pregare al cimitero sulla tomba di mons. Cavallo. Fu in quei giorni che a Montaito giunsero nuovi preti: erano greciortodossi, guidati dal sedicente vescovoxmons. Taddei, un ex prete cattolico scomunicato dalla Santa Sede, che si prò- : fessava capo in Italia di quel- ' la Chiesa. Gli scismatici che avevano abbandonato la Chie- j sa romana seguirono i nuovi I preti e le loro pratiche. Il vescoVo inviò allora la scoiminica a tutti i dissidenti e poi !i affrontò sulla strada par- j landò a lungo della situazio- i ne, ma nulla servì a riavvici- j nare le parti. Gli ortodossi avevano ormai ì un seguito e neppure quando j si scoprì la vera identità di mons. Taddei, ricercato anche ! dalla giustizia, lo scisma rientrò. Guidati da don Santo Pace, i dissidenti vennero accolti nella Chiesa cattolica ortodossa d'Italia, dipendente dal Patriarcato di Mosca, che conta ora la sua prima parrocchia in Piemonte. r. a. (iiiMiiiiimmnnimnimnuniiimimiiiiiiiiiHi Mons. Alessio alla consacrazione della chiesa ortodossa

Persone citate: Cavallo, Nicolino Averono, Santo Pace, Taddei, Torasso

Luoghi citati: Italia, Ivrea, Mosca, Piemonte